Numero 7 del 2008
Vacanze: turismo a 360°
Testi pagina 38
luglio-agosto 2008 noidonne38
Kuwait
Fuori dal Parlamento
Delle ventisette candidate alle ultime elezioni in Kuwait
neanche una è riuscita a conquistare un seggio in Parla-
mento mentre aumenta la presenza degli esponenti inte-
gralisti. L'Alleanza Islamica Salafista, blocco più conserva-
tore e sostenitore di un Islam ortodosso, ha ottenuto
quindici seggi su cinquanta arrivando a raddoppiare il ri-
sultato delle precedenti elezioni. Anche il gruppo sunnita
ha ottenuto ventuno rappresentanti, mentre i Fratelli mu-
sulmani scendono da sei a tre deputati. Sette seggi ai libe-
rali, quattro ai nazionalisti, entrambi in calo. Gli sciiti
avranno cinque deputati, tutti radicali. Due di loro sono
ancora sotto inchiesta, perché ritenuti vicini a Hezbollah
Kuwait, organizzazione clandestina che s'ispira al movi-
mento sciita libanese.
Come nel 2006, quando le donne hanno potuto votare
per la prima volta, nessuna di loro è stata eletta non-
ostante più della metà degli aventi diritto al voto fossero
donne e lo stesso primo ministro del Kuwait, Nasser al-
Ahmad al-Sabah, avesse esortato a votarle, puntando all'e-
lezione di almeno una candidata di sesso femminile come
simbolo di progresso per tutto il Paese. Niente da fare, an-
che se Asil al-Awadi ha sfiorato l'impresa, restando fuori
dal Parlamento per un pugno di voti.
Nepal
Un nuovo corso anche per le donne
Negli ultimi dieci mesi, il governo ad interim nepalese
nato con l'accordo di pace del 2006 con l'inclusione dell'ex
ribellione maoista, ha varato numerosi provvedimenti in
favore delle donne, dei dalit e delle minoranze etniche. Tra
i più significativi la legge sulla cittadinanza, che permette
anche alle madri di registrare i figli all'anagrafe. Fino a po-
co tempo fa solo i patri e i fratelli potevano farlo con la
conseguenza che
le femmine non
venivano registra-
te, poiché recarsi
all'anagrafe signifi-
cava lasciare le
montagne o i cam-
pi per un viaggio
verso il primo
grande centro abi-
tato, uno sforzo
che si faceva solo
per i maschi, la-
sciando migliaia di donne senza cittadinanza e diritti. Anu
Prasai coordinatrice del progetto Sharma della Fondazione
Pangea ha sottolineato la sua "soddisfazione di aver visto
la partecipazione di così tante donne, un terzo dell'As-
semblea Costituente, in un momento fondamentale della
storia del paese". Prasai, che guida un programma di istru-
zione e microcredito destina-
to alle donne nelle zone rura-
li, sottolinea che "la nuova
normativa non risolve la dis-
criminazione femminile ma è
un passo avanti" e aggiunge
che è stato importante "intro-
durre nell'Assemblea costi-
tuente una quota del 33% di
donne, scelte tra i partiti in
proporzione ai voti. Un mec-
canismo simile si vuole con-
servare anche nel prossimo
Parlamento e ciò aiuterà le
donne a esercitare concreta-
mente il loro potere. Anche
se ci si impegnava in politica,
infatti, era raro che le donne
fossero candidate o sostenu-
te dai partiti". Simili quote sono state approvate anche per
i dalit, (fuori casta), che sono stati il 9% dell'Aula, e per le
minoranze etniche. Non è chiaro, ancora, come questi si-
stemi saranno incorporati ora nella prossima legge eletto-
rale; il metodo più probabilmente sembra sia l'obbligo per
i partiti di introdurre un 33% di candidature femminili nel-
le liste e altre percentuali per dalit e minoranze.
Iran
Pari diritti negli indennizzi per incidente
automobilistico
Alireza Jamshidi, portavoce della magistratura di Tehe-
ran, ha confermato che il Parlamento iraniano si sta appre-
stando ad approvare una legge che stabilisce che, nel risar-
cimento dei danni per incidenti automobilistici, un uomo e
una donna avranno lo stesso peso davanti alla legge.
Per entrare in vigore la nuova norma dovrà passare il va-
glio del Consiglio dei Guardiani dominato dai conservato-