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Numero 8 del 2010

Idee in viaggio


Foto: Idee in viaggio
PAGINA 38

Testi pagina 38

di Cristina Melchiorri
36 noidonne | luglio-agosto | 2010
AP
PR
OD
I
“Nuove tendenze” è il tema ispi-ratore del Mi.Ma Show 2010
che ha inaugurato a fine maggio
l’estate di Milano Marittima, perla del
turismo della costa adriatica con
cantanti di livello internazionale,
moda spettacolo e impegno socia-
le fusi in modo straordinario, grazie
alla direzione artistica di Roberto
Vecchi.
Quello che ha distinto questa ini-
ziativa è stata la scelta dei perso-
naggi considerati campioni “di nuo-
ve tendenze”. Fra questi ha spicca-
to Makaziwe Mandela, detta Maki,
unica figlia ancora in vita di Nelson
Mandela, padre del Sud Africa, leg-
genda vivente per la sua battaglia
di legalità contro l’apartheid.
Nata dal primo matrimonio dell’ex
presidente, è stata scelta per que-
sto pubblico riconoscimento grazie
alla sua capacità e tenacia nel rap-
presentare una delle tendenze più
forti di questo secolo: lo sviluppo
delle donne nel mondo economico
e politico.
Alla domanda “Combatte per gli
stessi valori di suo padre?” rispon-
de ”Idealmente sì. Lui, però, ha
cambiato davvero la storia del mio
Paese, ha messo fine a un’epoca in
cui noi neri vivevamo segregati. Io,
invece, mi batto soprattutto per i di-
ritti civili e sociali delle donne. C’è
una grande forza dentro le donne,
un potere esclusivamente femminile,
da dea. Molte non lo sanno! Ho im-
parato anche, prosegue, che, se si
vuole aiutare qualcuno a crescere,
bisogna prima osservare il suo am-
biente, le tradizioni della sua terra,
le sue origini. Sono convinta che le
analogie fra i popoli siano più nu-
merose delle differenze. In fondo,
tutti vogliamo la stessa cosa: un
mondo migliore”.
Parlando del padre dice “Lui ripe-
teva sempre a noi figli: ‘quello che
devi fare deve essere utile, non sol-
tanto per te e per la famiglia, ma per
tutti i neri’. Mia madre Evelyn era
una donna tranquilla che ha evita-
to le luci della ribalta, ma ha conti-
nuato a ricordare ai suoi figli che il
padre li ha sempre amati. Era im-
portante questo, perché mio padre
è andato via di casa per vivere in
clandestinità che avevo solo sei
anni. Lei ci raccontava che quando
eravamo bambini e piangevamo,
lui le diceva ‘tu dormi, mi prenderò
io cura di loro’. Da bambina e da
adolescente mi è molto mancata la
sua presenza e ne ho sofferto. Ma
oggi, che sono in grado di capire le
grandi cose che ha fatto e i grandi
ideali per cui ha combattuto, sono
molto orgogliosa di lui. Ha fatto cose
straordinarie per il suo popolo ed è
stato in grado di lasciare il potere
dietro di sé facilmente. Lui è te-
stardo, ma un grande credente. La
sua vita è stata una lotta, ma è sta-
ta una lotta di speranza. Ancora oggi
quando i suoi compagni di partito
vengono da lui per un consiglio
dice loro di fare un respiro profon-
do e riflettere attentamente prima
di agire. È un uomo tradizionale, ma
anche divertente e irriverente.
Quando la Regina gli ha telefonato
per invitarlo ad un incontro lui l’ha
chiamata Elisabetta. “Perché no? -
ha detto agli ospiti scioccati - Dopo
tutto lei mi chiama Nelson”. 
CALCIO
IN COPERTINA
Appena arrivi in edicola sei bersagliato
da immagini che usano il corpo del-
le donne come specchietto per le al-
lodole. Quasi sempre a sproposito. An-
che i campionati mondiali di calcio
non sono sfuggiti a questa regola. Ad
esempio, sulla copertina del setti-
manale Panorama, che ricorre ad
immagini femminili “porno soft”
come costante scelta editoriale, svet-
ta l’attrice Maria Grazia Cucinotta, che
indossa la maglia azzurra della squa-
dra italiana.
Solo quella. Il
titolo: “Mon-
diali messi a
nudo”. Come
se il compra-
tore di un set-
timanale di
“attualità, po-
litica, economia, cultura e società con
news ed approfondimenti”, come di-
chiara di essere Panorama, fosse
solo maschio e anzi un maschio che
desidera in cuor suo comprare Play-
boy. Accanto, anche il settimanale
americano d’attualità Time dedica al
calcio la sua
cover con un
disegno for-
te, grafica-
mente brut-
tino ma che
richiama ine-
quivocabil-
mente un calciatore, che ci è più fa-
cile immaginare mentre corre sul
campo di calcio della signora Cuci-
notta. Due le domande che sorgono
spontanee. I direttori e le redazioni dei
magazine italiani che fanno queste
scelte sono veramente convinti che
gli acquirenti siano tutti maschi ba-
vosi? E non pensano che ci sono an-
che molte donne interessate a temi
di “attualità, politica, economia, cul-
tura e società con news ed appro-
fondimenti”,compresi i campionati
di calcio, donne che possono infasti-
dirsi da pezzi di corpo femminile
buttati lì strumentalmente? E forse im-
barazzate ad aggirarsi con un giornale
sotto braccio con queste immagini in
copertina? Non per falso senso del pu-
dore o timidezza. Solo perché non si
riconoscono in questi messaggi, e non
vogliono farlo.
C. M.
INTERVISTA A MAKAZIWE MANDELA
NON SOLO
VELINE
A MILANO
MARITTIMA
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