Numero 2 del 2015
Libere/i di scegliere: gay lesbo Lgbt - Speciale Rebibbia
Testi pagina 38
36 Febbraio 2015
A Sassuolo, in provincia di Modena, il primo museo d’arte in una scuola primaria espone lavori delle sco-laresche e di opere artisti o frutto di collaborazioni. Si chiama Splash e a proporlo è stata Tina de Falco,
docente di lettere ed esperta d’arte.
Perché questo museo? Chi lo ha sostenuto e chi lo so-
stiene oggi?
Splash nasce da una esigenza di bellezza interno di una scuo-
la che aveva pareti grigie. Quando sono entrata nella scuola
San G. Bosco era triste, sapeva di malinconia. Lo Splash oggi
è un setting dove la bellezza è vissuta e creata. Per le spese
per l’allestimento del laboratorio il progetto è stato interamente
sostenuto Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. Attual-
mente non abbiamo sponsor e gli artisti che lavorano con noi
lo fanno sapendo che stanno aiutando i bambini a crescere
in maniera armonica e nella bellezza. Quando un ambiente è
bello, i bambini arrivano a scuola con piacere.
In che modo e quanto questo progetto è stato ed è con-
diviso con la Dirigenza Scolastica e con i colleghi?
La costruzione del rapporto con i colleghi è stata lunga e dif-
ficile; non dimentichiamo che siamo in una scuola primaria e
non tutti i docenti hanno amore o passione per l’arte, spes-
so vista solo come passatempo. Oggi, dopo ben sette anni,
qualcosa sta cambiando e i colleghi del plesso si rendono
più disponibili alla partecipazione al progetto annuale di per-
formance o di mostre da me proposto. Ho sempre avuto il
massimo appoggio da parte della mia dirigente, la dott.ssa
Rita Turrini, che ha sempre creduto nei miei percorsi formativi
e anche quando ho voluto dare un volto nuovo ad una scuola
grigia mi ha consigliato di andare avanti.
Come vivono il museo i bambini e dei genitori in generale?
I bambini riconoscono che la loro scuola è diversa, sanno che
è anche museo e che loro possono partecipare ad attività
speciali con artisti esterni. I nostri ragazzi, oltre alla pittura,
conoscono anche l’espressione artistica delle performance e
spesso si trovano ad essere essi stessi performer. Costruiamo
installazioni proponendo di ricreare in nuova forma materiale
di scarto. I genitori del quartiere vengono a vedere le nostre
mostre e sanno che i loro figli sono in una scuola diversa le cui
porte sono opere d’arte.
di Graziella Bertani
Viaggio in un’eccellenza poco
conosciuta: SPlaSh, un museo d’arte
in una scuola elementare
UNA SCUOLA
(MOLTO) APERTA
ALL’ARTE
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