Numero 5 del 2007
Happy new family
Testi pagina 37
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gabile la riallocazione dei fondi di bi-
lancio statale e la ristrutturazione della
spesa pubblica a favore di questa sfera
dell'economia caratterizzata da impie-
go prevalente di risorse femminili.
Favorire l'accesso universale all'istru-
zione, consolidare il legame tra scuola e
mondo del lavoro significa migliorare il
potenziale del capitale umano e valo-
rizzare le risorse inespresse. La riforma
scolastica deve puntare sulla moderniz-
zazione del sistema e su salari che ri-
spondano a criteri di qualità nell'inse-
gnamento. Al momento il salario medio
di un'insegnante in Bulgaria è di 280 le-
va (144 euro), una vera elemosina. In
molte aree del paese, questa professione
si trova al gradino più basso, cioè al-
l'ultimo stadio prima della disoccupa-
zione, mentre il salario è appena più al-
to del sussidio di disoccupazione o del-
la pensione minima. Questa situazione
grava in particolare sulle donne che co-
stituiscono circa il 70% del corpo inse-
gnante (scuola primaria e secondaria).
Altrettanto sconfortante è lo scenario
che si presenta nel settore della sanità,
dequalificato e male retribuito. Anche
qui a pagarne il prezzo sono soprattut-
to le donne, poiché la professione di me-
dico e para-medico, insieme con quella
d'insegnante, è in Bulgaria tradizional-
mente esercitata quasi esclusivamente
da personale femminile (71%).
La società bulgara è convinta che sia
tempo di riforme radicali, soprattutto
ora che il paese è entrato a far parte del-
l'UE. Ma queste riforme non dovranno
più corrispondere alle direttive del FMI,
che aveva a suo tempo scoraggiato la
spesa pubblica nel settore statale, rac-
comandando "migliori outputs agli stes-
si costi" e favorendo l'espansione dei ser-
vizi privati. Contrariamente ai paesi
dell'Europa centro-orientale, le cui rifor-
me verso il libero mercato erano state
realizzate mantenendo in vita i servizi
pubblici e la rete di sicurezza sociale
(quest'ultima proprio come leva per una
rapida riconversione dell'economia), la
Bulgaria aveva paralizzato i servizi e
distrutto il suo sistema di protezione so-
ciale, generando una recessione econo-
mica senza precedenti con tassi elevati
di disoccupazione e una forte flessibili-
tà verso il basso dei salari.
Nel 2004 la spesa bulgara per l'istru-
zione era stata del 4,3% contro una me-
dia di circa il 6% di altri paesi trans-
izionali come Ungheria, Slovenia, Polo-
nia e Stati baltici. Questi paesi avevano,
a suo tempo, adottato le misure neces-
sarie per soddisfare i requisiti richiesti
dall'Agenda di Lisbona per il loro in-
gresso nell'UE. Ora tocca alla Bulgaria.
Tra i suoi compiti per l'allineamento con
l'acquis comunitario vi sono la crescita
dell'occupazione e forti investimenti nel-
la politica sociale, puntando congiunta-
mente su fattore umano, produttività e
competitività. Intanto, il governo ha già
stanziato un fondo a favore del "Pro-
gramma nazionale per la qualificazione
e l'occupazione", i cui partecipanti sono
per oltre il 60% di sesso femminile, e
poiché di tutti i programmi di bilancio
la quota dei fondi destinata alle donne
è meno del 20%, ha costituito un grup-
po di esperti per costruire le prime ana-
lisi di gender budgeting nell'ambito del-
le iniziative del ministero del Lavoro e
delle Politiche sociali. Infine, affinché
questi processi siano monitorati, ha av-
viato una campagna per accrescere la
partecipazione politica delle donne ai
vari livelli (nel 2001 la rappresentanza
femminile al parlamento era il 26,3%;
nel 2005 era scesa al 21.3%), anche in
applicazione della neo-legge sulla prote-
zione contro la discriminazione.
prevalenti nella scuola e nella sanità, le donne sono sotto-
pagate anche se rappresentano la maggioranza della popo-
lazione. Sarà decisivo il ruolo delle donne per il rilancio del-
l'economia verso il nuovo sistema comunitario