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Numero 3 del 2007

Mimosa e non solo


Foto: Mimosa e non solo
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Testi pagina 37

modenese. Sono attivi a Parma, Fidenza, Borgo Val di
Taro e Langhirano, presso le sedi dei Centri per l'Im-
piego, i "Centri Risorse", servizi che operano in rete
con gli altri soggetti pubblici e privati del territorio,
fornendo un incrocio tra la domanda e l'offerta di la-
voro e informazioni di carattere sanitario, abitativo,
sociale, culturale, di socializzazione. Alle donne im-
migrate viene fornita inoltre l'opportunità di parteci-
pare a specifici percorsi di formazione professionale
e successivamente all'inserimento in uno specifico
albo che riconosce e garantisce la professionalità
raggiunta.
I percorsi di formazione
"Aspasia - Assistenza domiciliare anziani: sistema
integrato di servizi a persone e imprese" è un pro-
getto nazionale che si rivolge a vari soggetti: assi-
stenti familiari e badanti, anziani e famiglie, coope-
rative sociali ed enti locali. Oltre a creare un sistema
integrato di modelli per l'inclusione e a qualificare le
professionalità delle badanti, il progetto intende fa-
vorire le sinergie tra gli attori del welfare locale e svi-
luppare una rete informativa tra istituzioni e sogget-
ti del Terzo Settore con: la creazione di un database
(Sportello Informanziani Professionale) di informa-
zione e aggiornamento professionale continuo, l'a-
pertura di centri locali polifunzionali che offrono ser-
vizi di incontro domanda/offerta, orientamento, co-
unselling, tutoraggio e sostegno all'integrazione del-
le addette all'assistenza. Le aree coinvolte dalla spe-
rimentazione sono tre: Emilia Romagna (Bagnolo),
Puglia (Brindisi) e Sicilia (Ragusa). "ITER strumenti
per la certificazione di percorsi femminili" mette in
campo in Piemonte la formazione delle assistenti fa-
miliari straniere allo scopo di fornire competenze lin-
guistiche e informatiche di base, ma anche compe-
tenze professionali (di cura, sanitarie e assistenziali)
e prevede la creazione di un albo badanti al quale
possono iscriversi le assistenti che hanno ottenuto
la certificazione delle competenze.
L'emersione del lavoro nero
Con "Fuori Orario" l'impresa sociale in Emilia Ro-
magna intende offrire non solo nuovi servizi all'in-
terno di un sistema di welfare, ma anche un bacino
di occupazione e sviluppo per l'imprenditoria. Tra gli
obiettivi del programma: la costruzione di un model-
lo integrato pubblico-privato di servizi assistenziali
a domicilio forniti dalle imprese e cooperative socia-
li delle province di Modena e Reggio Emilia con la de-
finizione di un sistema di incentivi a sostegno della
domanda e dell'offerta ufficiale di assistenza privata
e un quadro di azioni per la semplificazione burocra-
tica a favore di coloro che intendono accedere al
mercato regolare del servizio di cura attraverso le im-
prese cooperative; il potenziamento organizzativo
della cooperazione sociale; la definizione di un piano
sperimentale per l'emersione del lavoro nero nel set-
tore dei servizi di cura e assistenza.
Il progetto 'Madreperla'
È stato realizzato nel corso del 2002-2003 su sca-
la regionale grazie al sostegno del Fondo sociale eu-
ropeo, Ministero politiche sociali e Regione Emilia-
Romagna. La Provincia e il Comune di Reggio Emilia
hanno affidato alla dott.ssa Ebe Quintavalla il coor-
dinamento su scala locale che prevedeva l'apertura di
un punto di incontro. Questo strumento "ha inteso
rispondere - recita il documento progettuale - ai bi-
sogni di socializzazione e di un luogo di riferimento
per sé cercando di dare una risposta alle situazione
di isolamento, di solitudine delle donne immigrate,
soprattutto se impegnate nella cura a tempo pieno,
ma anche al loro bisogno di creatività, ai loro inte-
ressi, alla costruzione di scambi culturali e di rela-
zioni amicali". Il Punto di incontro è stato fin dall'i-
nizio una casa dove le donne immigrate si sono in-
contrate ma anche confrontate con le realtà locali,
qui ha aperto lo Sportello di aiuto e auto-aiuto per
affrontare e superare i momenti di difficoltà. La crea-
zione del Madreperla è stata coordinata da un grup-
po di lavoro composto da donne, in prevalenza del-
l'Est ma anche gruppi di volontariato e associazioni-
smo locale, come la Caritas cittadina e un'operatrice
del centro d'ascolto "Sintonia" della parrocchia di San
Pellegrino. Nel corso dei primi incontri si è voluto
portare alla luce il genere di rappresentazione del la-
voro di cura svolta dalle donne immigrate, le richie-
ste, i problemi e i bisogni espressi o inespressi all'in-
terno della loro esperienza lavorativa ed è emerso
con chiarezza che occorreva approfondire i bisogni
delle donne immigrate e costruire un metodo di la-
voro. Sono quindi emerse le linee guida che hanno
caratterizzato il punto di incontro dove si possono
svolgere attività di socializzazione e per il tempo li-
bero, come festeggiare compleanni e ricorrenze si-
gnificative. La struttura è dotata di un televisore
corredato da antenna satellitare, lettore video e dvd;
di una piccola biblioteca per rendere possibile la con-
sultazione di vocabolari, manuali di italiano, ricetta-
ri di cucina locale e italiana, guide turistiche e guide
ai musei. Si può telefonare ai propri famigliari con
tessere di credito pre-pagate; utilizzare una posta-
zione di videoscrittura e internet gratuito; confezio-
nare abiti con la macchina da cucire. Ci si prende cu-
ra di sé nello spazio per il taglio dei capelli e la mes-
sa in piega e si può disporre di uno spazio cucina at-
trezzato. Qui si svolgono, inoltre, attività e corsi
brevi inerenti, in particolare, il lavoro di cura e si ri-
cevono informazioni e orientamenti su città, provin-
cia e servizi territoriali.
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