Numero 11 del 2008
L'inverno dei diritti
Testi pagina 37
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esonerare i propri figli da questa materia. Questi ragazzi
hanno diritto a scegliere tra tre opzioni: entrata posticipa-
ta o uscita anticipata, studio assistito, materia alternativa.
Ma noi non abbiamo il personale e lo spazio fisico per po-
ter far fronte a queste esigenze e l'orario non può essere
organizzato per tutti in modo da far entrare dopo o uscire
prima. Siamo costretti a dividerli nelle varie classi. Non so-
no contraria ideologicamente a riforme però si deve indi-
viduare bene dove intervenire. La situazione attuale di as-
sunzione del personale docente e non, le pastoie burocra-
tiche attraverso le quali dobbiamo, ad esempio, passare
sono molte e non garantiscono la qualità. C'è un eccessivo
garantismo nei confronti dell'organico che spesso stride
con l'efficienza, l'efficacia e la qualità. Non ci sono, per
esempio, strumenti adeguati per un dirigente, che deve ri-
spondere della qualità di un servizio, per poter migliorare
il rendimento di un docente. D'altra parte non c'è atten-
zione e non esistono meccanismi di gratificazione e carrie-
ra per docenti che hanno un'esperienza straordinaria e
hanno maturato competenze che sarebbero assolutamen-
te da valorizzare".
tamente dalla scuola con fondi che dobbiamo
rendicontare. In più, una finanziaria di qual-
che anno fa, raccomandava di non chiamare
supplenti esterni prima dei 15 giorni; durante
questo periodo ci dobbiamo barcamenare con
gli straordinari dei docenti e gli esuberi di ore
del personale a cui sono state tagliate le ore
nell'area disciplinare, come previsto dalla rifor-
ma Moratti. Queste ore in più, fino ad ora, so-
no state utilizzate per laboratori e supplenze.
Nel momento in cui si facesse corrispondere,
come sembra da questa ennesima riforma, le
ore assegnate ai docenti per cattedre con le
ore effettive di presenza in classe non saprem-
mo come coprire le supplenze e, come datore
di lavoro, mi troverei a non poter garantire
più la sicurezza. Infatti le classi non possono
rimanere scoperte e, non avendo docenti a
disposizione, sarei costretta a smembrare le
classi e riempire le altre fino a 27 alunni o più
alunni. A questo punto non si può più parlare
di scuola ma di parcheggio. C'è poi il crescen-
te problema dell'alfabetizzazione degli studen-
ti stranieri. Nel mio plesso ho il 10% di alunni
che vengono dall'estero: non abbiamo media-
tori culturali e non esiste la possibilità di avere
un sostegno per l'apprendimento di questi ra-
gazzi. Mi chiedo come ce la facciano a garan-
tire un minimo di diritto allo studio le scuole
che hanno fino al 70% di studenti non italiani.
Ogni anno vengono tagliati i fondi per il fun-
zionamento. Fino allo scorso anno pagavamo
la Nettezza urbana (12.000 euro) e le materni-
tà; poi il ministro Fioroni ci ha esentati almeno
da questo. Sono d'accordo che debba essere
messa in atto una politica di razionalizzazione
nel settore pubblico, alcuni tagli sono certa-
mente necessari e i sacrifici vanno distribuiti in
maniera equa. Per quanto riguarda la scuola
sono convinta, ad esempio, che alcune catte-
dre andrebbero ripensate. Alcuni insegnamen-
ti potrebbero prevedere uno sfoltimento dei
percorsi, ci sono dei programmi sconfinati che
andrebbero razionalizzati. Penso ad insegna-
menti come tecnologia che potrebbero essere
accorpati alla matematica, o storia dell'arte
che rientra nel settore delle discipline umani-
stiche o ancora alle scuole medie con indirizzo
musicale che hanno bisogno di fondi consi-
stenti e sono dei piccoli conservatori che forse
non hanno neanche senso in un segmento di
scuola che è dell'obbligo e ha una funzione
formativa che deve essere universale. Penso
anche al caso della religione cattolica che rien-
tra nelle 29 ore curricolari pur essendo opzio-
nale. C'è una tendenza, negli ultimi anni, ad
Quale riforma per
la scuola media inferiore
Il ritorno del voto in condotta che sarà determinante per il
giudizio finale. Con il "5" in pagella, si corre il rischio della
bocciatura.
Il ritorno del voto in decimi in pagella. Nessun pericolo
bocciatura per una sola insufficienza. Il testo prevede che si
arriverà alla bocciatura solo con l'accordo della maggioranza
dei professori.
Calo orario. E' prevista una diminuzione da 32 a 29 ore
settimanali. L'orario effettivo di lavoro di tutti i docenti sarà
di 18 ore.
Parlano gli studenti
Irene. "Mi piace andare a scuola e avere la possibilità di cono-
scere tante persone e scoprire cose nuove. Ho sempre avuto un
interesse per l'italiano e per la lettura e mi piacerebbe avere la
possibilità di studiare più letteratura e di leggere più libri. Penso
poi che servirebbero dei laboratori: studiamo la composizione
della materia e la produzione dell'energia. Ma non è tanto facile
capire come funzionano queste cose leggendole in un libro; biso-
gnerebbe fare degli esempi pratici. Noi, in un laboratorio, non ci
siamo mai stati!"
Marta. "Mi piace l'ambiente, il fatto che si crei un'atmosfera
amichevole e familiare tra noi studenti, professori e personale
scolastico. Una cosa interessante è il corso di Educazione civica
perché non stiamo solo studiando sui libri ma stiamo applicando
il funzionamento dello stato e delle città alla nostra classe;
abbiamo un sindaco (anzi una sindaca) e degli assessori. E'
divertente e ti fa capire tante cose".