Numero 9 del 2009
Dialoghi impossibili
Testi pagina 37
noidonne settembre 2009 37
Combattere le violenze
e lo stalking
La violenza
sulle donne e
gli strumenti
normativi, an-
che quelli at-
tuati all'este-
ro, per com-
batterla. Il vo-
lume, costitui-
to da un ricco
insieme di sag-
gi scritti da
esperte in ma-
teria giuridica, è curato dall'Associazio-
ne Donne Giuriste che da decenni si oc-
cupa del diritto di famiglia e della dife-
sa delle donne anche come punto di ri-
ferimento delle associazioni femminili e
dei centri antiviolenza. Diviso in tre
parti con riflessioni sulle dinamiche e
contesi delle violenze e con una raccol-
ta e analisi degli ordini di protezione, il
volume intende porgersi come strumen-
to concreto di analisi delle soluzione in-
dividuate per aiutare le donne che sub-
iscono violenze e sostenere il lavoro del-
le operatrici che le assistono.
Forum - Associazione Donne Giuriste
Stalking e violenza alle donne
La risposte dell'ordinamento, gli ordini di prote-
zione - Ed FrancoAngeli, pagg 237, Euro 25,00
La passione della differenza
Il femminismo,
come un fiume
carsico, ha at-
traversato il
'900 e ne ha
profondamen-
te contamina-
to la cultura.
Patrizia Capo-
rossi, studiosa
e insegnante
di filosofia,
con un testo
ricco di citazioni e di riferimento biblio-
grafici propone un'analisi dei temi e del-
le riflessioni che, a partire dalla Comu-
nità Filosofica Diotima di Verona, il
pensiero femminista ha avuto la capaci-
tà di sollevare. Il libro intende porsi co-
me "racconto di una fase 'fondativa' del
pensiero della differenza ormai compiu-
ta?" oppure "quel 'nuovo' si è esaurito?"
o "la scoperta è rimasta incompiuta?"si
domanda Laura Boella nella prefazione.
Poiché nessun discorso sul pensiero fem-
minile può pensarsi definitivo, l'autrice
cerca di trovare nel percorso del pensie-
ro filosofico femminista "il senso di un
lavoro politico condiviso" che sia "un
simbolico realistico che fa agire la diffe-
renza sessuale con effetti vitali, di tra-
sformazione e di libertà".
Patrizia Caporossi - Il corpo di Diotima
La passione filosofica e la libertà femminile
Editore Quodlibet Studio, pagg 321, Euro 25,00
Utopia al femminile
Un mondo in
cui si vive in
pace e valoriz-
zando la co-
noscenza? E' il
mondo in cui
comandano le
donne e in cui
gli uomini so-
no confinati
nelle mura do-
mestiche. E' la
Terra delle
donne, che Sultana descrive attraverso
il suo sorprendente racconto: una bella
favola 'fantascientifica' scritta nel 1905
(in inglese) dalla pioniera del pensiero
femminista in India, la bengalese Be-
gum Rokheya Hossain. La stampa in un
elegante volume è arricchita da straor-
dinarie illustrazioni di Durga Bai, bril-
lante artista della tribù Gond dell'India
centrale, che restituiscono a questa cen-
tenaria fiaba indiana l'atmosfera del so-
gno.
Begum Rokheya Sakhawat Hossain
Il Sogno di Sultana
Ed Donzelli, pagg 60, Euro 20,00
Moratoria dell’aborto
A luglio, tra un G8, qualche velina e qualche
escort, prima della pausa estiva alla Camera si è
discusso di "moratoria dell'aborto da presentare
all'ONU", secondo i desiderata di Giuliano Ferrara
nella campagna elettorale dell'anno scorso. "Al
mio grido di dolore su un tema drammatico e vero,
gli italiani hanno risposto con una sonora pernac-
chia" aveva dichiarato constatando i pochi voti
presi. In questo caso i numeri non contano e la sua
mozione doveva essere discussa perché presentata
comunque da altri centristi, nella passata legisla-
tura. E allora tutti a scrivere una propria mozione,
a partire dall'UDC con Buttiglione primo firmata-
rio ma Binetti ultima (il testo poi approvato con
l'astensione di PD e IDV e voto favorevole di UDC,
Lega e PDL) e a seguire con versioni di PDL, IDV e
ben due testi del PD: in uno dei due, prima firma-
taria Livia Turco... riecco Binetti, seconda firmata-
ria! In un momento di grande discussione nel PD
non so come siano interpretabili fatti del genere:
doppie firme e doppi documenti....forse non è con-
siderato rilevante. Forse non lo è nemmeno, così
come forse non è ritenuto rilevante che Binetti, e altri del PD, abbiano
votato infine per la mozione presentata da Buttiglione. (Voto così moti-
vato da Binetti, che tra l'altro trovava eccessiva "l'enfasi" sui temi della
contraccezione: "non vorrei che questa mozione - quella a prima firma-
taria Turco - dicendo 'no' all'aborto dicesse poi 'sì' ad una forma di con-
traccezione che ricadesse su questi paesi con metodologie diverse che
sono esattamente contrarie alla libertà"). Certo l'altro documento del PD
- con un forte peso dei radicali, ma non solo - che portava come prima
firmataria Maria Cristina Farina Coscioni era più completo e chiedeva
tra l'altro l'informazione sessuale nelle scuole. I due testi condividevano
l'utilità dell'intervento dell'ONU con una propria mozione e forse è giusto
così, soprattutto pensando ai Paesi in cui si pratica l'aborto selettivo.
Ma leggendo le varie mozioni è evidente che tutti hanno guardato le sin-
gole convenienze riaffermando cose che nessuno ha mai affermato come,
ad esempio, che l'aborto sarebbe un mezzo contraccettivo o stralciando
qua e là pezzi della legge. Eppure sarebbe stato semplicemente sufficien-
te ricordarsi il titolo della 194/78 "Norme per la tutela sociale della
maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza", e invece che
chiedere solo moratorie all'ONU, pretendere dal Governo, da tutti i
Governi, di dare seguito alla "tutela sociale della maternità" che dopo 31
anni dall'approvazione della 194/78 dobbiamo continuamente e con
pochi risultati rivendicare. PS. E se chiedessimo invece una moratoria
contro i "respingimenti" di immigrati?
Alida Castelli
Libri