Numero 2 del 2009
Se 60 anni vi sembran pochi provate voi a lavorar...
Testi pagina 37
noidonne febbraio 2009 37
zioni legislative, per quelle
municipali e per il Parlamen-
to europeo. Tutti i partiti
concordano sul fatto che non
sarà facile collocare il 33,3%
delle donne nelle liste anche
se le statistiche, a livello dei
parlamenti dei differenti pae-
si europei, indicano che il
Portogallo ha il 26,5% delle
deputate, posizione molto
migliore di quella italiana -
11,5%, di quella francese -
12,2%, e di quella del parla-
mento unico della Gran Bre-
tagna e dell'Irlanda del Nord -
19,7%. Attualmente i nume-
ri indicano che, nel Parla-
mento nazionale, 65 dei 230
seggi sono occupati da donne
e che nella prossima legislatura questo numero dovrà
ascendere a 76. Il partito che ha una maggiore presenza
femminile nelle sue fila è il Partito Socialista con 51 donne
su 121 deputati mentre il partito Socialdemocratico (con-
servatore) ne ha solo 6 su 75 deputati e il Centro Demo-
crático Social (destra nazionalista) ne ha solo 1 su 12 de-
putati. Il partito comunista non ha nemmeno una deputa-
ta mentre i due partiti più piccoli, Blocco di Sinistra e Par-
tito Ecologista Verde, sono gli unici che praticano la parità
con il 50% di rappresentanti donne.
Malawi
Candidate vittime di violenze
Veronica Njikho coordinatrice della Campagna 50/50
lanciata dal Governo del Malawi e da 42 organizzazioni
della società civile per fomentare la partecipazione e la pre-
senza femminile nei luoghi decisionali, ha dichiarato che,
nelle elezioni primarie, la situazione per le donne si sta
complicando. Spinte, cori dispregiativi e minacciosi, lanci
di oggetti sono solo alcune delle forme di violenza che
stanno subendo le candidate che vogliono presentarsi alle
elezioni legislati-
ve di maggio
2009.
Gertrude Nya
Mkandawire, una
di loro, ha ritirato
la sua candidatu-
ra nel distretto di
Mzimba Solora,
dove era in com-
petizione con 10
uomini. Ha di-
chiarato di essere
stata oggetto di
intimidazioni e minacce da parte degli altri candidati e di
aver ricevuto richieste di denaro da parte dello stesso Par-
tito per la Democrazia Popolare per il quale si stava pre-
sentando. E' Veronica Njikho della Campagna 50/50 che
spiega che la cultura delle donazioni in epoca elettorale è
pratica assai comune e che questo è un grave problema per
le donne che, generalmente, non possono contare su ri-
sorse proprie da investire nella campagna elettorale, con
grave pregiudizio per le proprie possibilità di essere elette.
"Delle 425 candidate che hanno iniziato la Campagna
elettorale per le primarie ne sono rimaste solo 200 e, se
continuano le intimidazioni, molte altre potrebbero deci-
dere di lasciare" ha commentato Njikho che ha poi aggiun-
to che "la Campagna si propone di ottenere che perlomeno
la metà dei 193 seggi del Parlamento siano occupati da
donne così come prescrive il Protocollo di Genere della Co-
munità per lo Sviluppo dell'Africa Australe".
Colombia
Dirigente indigena scampa ad un attentato
Secondo la Comunità Indigena del Caucà la dirigente in-
digena Aida Quilcué era il reale obiettivo dell'attentato in
cui Edwin Legarda, suo marito, è rimasto ucciso. Quilcuè
infatti era solita utilizzare il veicolo dai vetri oscurati che è
stato bersaglio della sparatoria nel corso della quale è mor-
to il suo congiunto. Le versioni sull'accaduto sono discor-
danti e, mentre l'esercito ha dichiarato di aver sparato per-
ché il veicolo non si è fermato al posto di blocco, la comu-
nità indigena del Cauca ha denunciato con forza che si è
trattato chiaramente di un attentato contro la dirigente,
che in quel momento non viaggiava nell'auto.
Ernesto Preafán, avvocato del Consiglio Regionale Indi-
geno del Cauca (CRIC), ha denunciato al quotidiano co-
lombiano El Tiempo che l'attacco è stato realizzato come
rappresaglia nei confronti della comunità indigena, che
l'automobile è stata colpita da varie angolazioni e che l'e-
sercito, dopo aver ferito Legarda, non ha prestato soccor-
so. Il presidente Alvaro Uribe, intervenuto sui fatti, ha la-
mentato l'accaduto ma ha anche dichiarato che verrà ana-
lizzato il caso per scoprire se all'interno del veicolo erano
presenti armi. Sul fatto sono intervenuti anche l'Unione
Europea e le Nazioni Unite che hanno condannato l'episo-
dio e hanno chiesto, con una lettera al Governo colombia-
no, di investigare a fondo affermando di essere preoccupa-
ti in quanto, secondo le testimonianze raccolte da un fun-
zionario delle Nazioni Unite, al momento dei fatti il posto
di blocco non era debitamente segnalato. Daniel Piñacue,
attivista del CRIC, ha indicato l'esercito colombiano come
diretto responsabile dell'assassinio. Le accuse di violazioni
dei diritti umani per mano del Governo sono in Colombia
molto frequenti; le denunce arrivano da parte di organismi
nazionali e internazionali.
Sudafrica
Scompare, Helen Suzman
E' scomparsa all'età di 91 anni Helen Suzman, deputata
bianca che per decenni si è battuta, durante il regime di
apartheid in Sudafrica, contro
le politiche segregazioniste. Fi-
glia di immigrati provenienti
dalla Lituania, parlamentare
dal 1953 al 1989, la Suzman fu
la prima deputata ad andare a
trovare in carcere Nelson Man-
dela, riconoscendo così la lotta
di quello che sarebbe stato il
primo presidente del Sud Afri-
ca post apartheid.
Fonti: IPS, AGI, ADNKronos, Radio Mundo Real