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Numero 1 del 2011

Il futuro in testa


Foto: Il futuro in testa
PAGINA 37

Testi pagina 37

zionale statunitense responsabile del
disastro, è latitante e le otto persone
condannate a due anni di reclusione lo
scorso 9 giugno sono già libere su cau-
zione. Provocato da una fuga di 4O
tonnellate di isocianato di metile (cia-
nuro) dallo stabilimento di pesticidi del-
la Union Carbide, il disastro di Bophal
è considerato una delle più gravi tra-
gedie ambientali della storia. A tut-
t'oggi i dati sono incerti. Le stime sul
numero di avvelenamenti causati dal
gas tossico parlano di almeno cin-
quemila persone uccise poche ore
dopo la fuga, 15mila nei mesi succes-



sivi. I disabili permanenti sarebbero su-
periori a 150mila. Il governo del Ma-
dhya Pradesh considera ormai l'area
fuori pericolo, ma negli ospedali di Bo-
phal si presentano ogni giorno 6mila
persone con problemi respiratori, mo-
tori e celebrali legati alla tragedia. In-
tanto Ie vittime assistite solo da or-
ganizzazioni non governative e reli-
giose aspettano risposte dal governo
e sperano di ottenere giustizia.

PAKISTAN
7 MILIONI DI ALLUVIONATI E FONDI
MAL GESTITI

Una gestione pessima e un uso im-
proprio delle donazioni della comuni-
tà internazionale bloccano ancora la
necessaria ricostruzione nei distretti
del Pakistan colpiti in agosto da im-
pressionanti alluvioni. Oltre 6,8 milioni
di persone vivono ancora in rifugi di
emergenza e molti di loro rischiano di
morire con l'arrivo dell'inverno. Se-
condo i funzionari del governo gli
sforzi fatti in questi mesi sono stati resi
vani dal conflitto tra autorità federali

e provinciali per il controllo dei finan-
ziamenti. A tutt'oggi circa 60 milioni
di dollari donati dalla comunità inter-
nazionale restano inutilizzati in un fon-
do creato in settembre dal Primo mi-
nistro Yousuf Raza Gilani. Nella pro-
vincia di Sindh, nel sud Paese, la mag-
gior parte dei villaggi e dei campi col-
tivati sono allagati. Nel villaggio di Gul
Mohammad Chandio (distretto di
Dadu), le famiglie vivono ancora sot-
to tende di fortuna e da mesi atten-
dono gli aiuti promessi dal governo. I
funzionari delle Nazioni Unite hanno
più volte sottolineato lo scarso soste-
gno finanziario della comunità inter-
nazionale, dovuto soprattutto alla cat-
tiva reputazione del governo paki-
stano e ai continui casi di corruzione,
che ha fatto sì che le donazioni invia-
te abbiano raggiunto solo metà degli
1,93 miliardi di dollari richiesti dall'Onu
nella sua campagna di raccolta.

Nonostante la sostanziale immobilità
nella ricostruzione e nelle distribuzione
dei fondi, il governo federale continua
a chiedere ai donatori di versare de-
naro contante, invece di infrastruttu-
re e mano d'opera. I responsabili del-
la ricostruzione hanno proposto di di-
stribuire carte prepagate alle famiglie
perché possano autonomamente ri-
parare le proprie abitazioni.L’iniziati-
va è stata appoggiata dagli Stati Uni-
ti, ma non dalla Banca Mondiale, che
ha richiesto maggiori garanzie di tra-
sparenza e affidabilità. Su tale pro-



posta Amil Khan, portavoce dell'Ong
Oxfam, ha detto: “Abbiamo segnala-
zioni di persone che non sapendo
come utilizzare il bancomat, non pos-
sono ritirare i soldi" e ha messo in evi-
denza che nel Paese mancano le in-

frastrutture finanziarie per un sistema
di questo tipo e nei pochi luoghi at-
trezzati vi sono continui problemi di ac-
cesso e gestione dei macchinari.

COLOMBIA
UNA DONNA IL NUOVO
PROCURATORE GENERALE

Dopo 16 mesi di stallo duranti i quali
sono stati respinte a più riprese le no-
mine avanzate dall'ex-presidente AI-
varo Uribe (2002-2010) per aperte di-
vergenze, la Corte suprema di giusti-
zia (Csj) colombiana ha designato il



nuovo Procuratore generale sce-
gliendo, per la prima volta nella storia
del paese, una donna, Viviane Morales.
Avvocato dell’Università del Rosario,
giornalista per l'emittente ‘Caracol
Radio' e già deputata nella prece-
dente legislatura, Morales ha battuto
i giuristi Juan Carlos Esguerra e Car-
los Gustavo Arrieta. I tre erano stati
proposti dal presidente Juan Manuel
Santos, succeduto ad agosto a Uribe.
L'incarico era vacante dall'agosto
2009 e occupato da allora ‘ad interim'
da Guillermo Mendoza. Nel periodo di
interim presso la Procura generale si
sono accumulati molti dossier su in-
dagini considerate 'sensibili’: tra que-
ste, lo scandalo noto come delle ‘chu-
zadas’, le intercettazioni telefoniche da
parte del Dipartimento amministrati-
vo di sicurezza (Das, che dipende di-
rettamente dalla presidenza) nei con-
fronti di giornalisti, magistrati e op-
positori politici durante l'amministra-
zione Uribe. “La prima cosa che fare-
mo sarà riunirci per conoscere la si-
tuazione delle ’chuzadas’" ha detto
Morales, appresa la sua nomina.

noidonne | gennaio | 2011

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