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Numero 10 del 2007

50E50: il 13 ottobre tutte a Roma


Foto: 50E50: il 13 ottobre tutte a Roma
PAGINA 36

Testi pagina 36

Il 5 ed il 7 marzo 2007 a La Tenda diModena si sono tenute due repliche de
"I monologhi della vagina" di Eve Ensler.
Le due serate hanno ottenuto il tutto
esaurito, e la loro realizzazione ha coin-
volto 16 attrici non professioniste (stu-
dentesse, impiegate, amministratrici lo-
cali) guidate dalla giovane regista Otta-
via Spaggiari. L'iniziativa ha fatto parte
del V-Day, Organizzazione Internazio-
nale contro la violen-
za alle donne cui
hanno aderito, a Mo-
dena, Comune di
Modena, Unione
Donne in Italia, CGIL
- Coordinamento
donne e le associa-
zioni Centro Docu-
mentazione Donna,
Donne e Giustizia,
Differenza Materni-
tà, Donne nel Mon-
do, oltre a Noidonne,
UIL Coordinamento
donne, Amnesty
gruppo Italia 64.
Gli spettatori hanno donato un con-
tributo libero destinato ad Aidos, asso-
ciazione italiana donne per lo sviluppo.
La vice presidente di Aidos Maria Gra-
zia Panunzi, rientrata dalla sua missio-
ne in Tanzania, ci ha inviato un bel re-
soconto, riassunto di seguito. Creando
reti tra donne in Italia per combattere la
violenza contro le donne a Dar es Sa-
laam "A 30 chilometri da Dar es Sa-
laam, sulla strada che conduce a Baga-
moyo (in swahili Bwaga-Moyo cioè "la-
scia il tuo cuore") da cui nella prima
metà del XIX sec. partivano le navi con
il loro disumano carico di schiavi, è si-
tuata la Casa rifugio per le donne vitti-
me di violenza domestica. La casa è si-
tuata al piano terra, circondata da un
giardino. È dipinta di azzurro e negli
spazi aperti sono stati piantati fiori, so-
prattutto ibiscus gialli.
Le 5 stanze da letto per le donne e i/le
loro bambini e bambine si affacciano su
un cortile interno. Le stanze sono pulite,
accoglienti e molto confortevoli. E' il
cortile il luogo in cui le donne trascor-
rono i loro tempo insieme, sedute su
stuoie colorate mentre i bambini gioca-
no. Donne scacciate dai loro mariti o
dai parenti dei loro mariti deceduti. Ve-
dove che non possono ereditare beni del
marito se sono ancora in vita i parenti
di lui. In Tanzania, nonostante la legis-
lazione riconosca a uomini e donne gli
stessi diritti, molte donne subiscono dis-
criminazioni riguardo alla proprietà a
causa dell'inadeguatezza delle leggi e
ottobre 2007 noidonne36
Un V-Day contro la violenza alle donne
Modena
Maria Grazia Panunzi
Non ho mai capito e credo che ci vorrà ancora un buon pezzo di strada da percorrere per ri-
uscire a individuare i motivi per cui se una donna è forte e sta facendo carriera, sta riuscendo
bene e tutte le porte le si aprono, allora le altre donne che si sentono al suo livello comincia-
no a chiedersi il perché di cotanto successo e le ragioni più recondite di una fortuna così "in-
solitamente" meritata. Fino a quando il duro lavoro delle colleghe rimane un faticoso fardello
da sostenere, tutto è comprensibile come se rientrasse nella naturale sequenzialità delle cose.
Quando invece si trasforma in un arduo obiettivo conseguito con audacia e con tenace determinazione, allora scatta una
sorta di invidia sotterranea che logora anche le menti più brillanti e dotate. La conseguenza più frequente? Troppe donne
nel lavoro tradiscono se stesse fingendosi ottuse, nel timore di essere polverizzate nel caso osassero dispiegare tutti i lo-
ro talenti naturali. Conosco anche donne, perlopiù politiche, che quando raggiungono il successo, si trasformano in "api
regine" e lavorano attivamente per ostacolare il successo delle altre. Magari trattasi di donne sostenute fino a qualche me-
se prima dell'acquisizione del potere, poi immediatamente reiette e sottovalutate perché osservate da una posizione di al-
tezzosa supremazia che le induce a privilegiare profili altissimi, normalmente maschi, capaci di suscitare indubbio succes-
so. E' come se nessuna donna "arrivata" osasse scommettere più di tanto sull'altra, preferendo invece battere strade già si-
cure di consenso sociale e politico. Se penso che il propulsore del movimento femminista fu una naturale ondata di rab-
bia femminista e che quando la sorellanza ebbe raggiunto alcuni dei suoi obiettivi, la questione del che fare per le altre
donne generò una gran profusione di risposte e di ideologie, la risposta è presto data. E oggi siamo ancora a questo pun-
to: sia pure con confini ed atteggiamenti diversi, le donne non si aiutano più di tanto, continuano a non votarsi, si fanno
la "guerra fredda", non accettando una solidarietà verso l'alto, ma solo verso il basso. Ci si aiuta nei momenti di difficoltà
cooperando per uscire dalle crisi ma nel successo non ci si sostiene in cordata come gli scalatori delle alte vette. Piutto-
sto ci si passa qualche complimento, ci si manda un cauto messaggio di buon avanzamento ma non ci si supporta nel mo-
mento del riconoscimento sociale. Come se l'avanzata di una mettesse in crisi l'assetto psicologico dell'altra.
La rabbia della donna in carriera
Caterina Liotti, Presidente del Centro Documentazione Donna di Modena,
consegna la somma raccolta alla Vicepresidente di Aidos Maria Grazia Pa-
nunzi ed a Paola Castagnetti, responsabile di Aidos Emilia Romagna.
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