Numero 3 del 2007
Mimosa e non solo
Testi pagina 36
Come accompagnare e sostenere la transizione
dalla figura di "badante", una lavoratrice autonoma,
esclusa dalla rete dei servizi, spesso in situazioni di
irregolarità, a quella di "assistente familiare": una la-
voratrice regolare, inserita in una comunità profes-
sionale e nella rete dei servizi? Una proposta in me-
rito è stata avanzata dalla cooperazione sociale nel
corso del convegno "Da badanti ad assistenti familia-
ri: il ruolo della cooperazione sociale" organizzato a
Reggio Emilia da Legacoop, Ceis, Consorzio Quaran-
tacinque Legacoop Reggio Emilia, Consorzio Coope-
rative Sociali Quarantacinque in collaborazione con
il Centro di Solidarietà di Reggio Emilia attivo nell'ac-
coglienza e accompagnamento di migranti.
Lega delle Cooperative di Reggio Emilia e Consor-
zio Cooperative Sociali Quarantacinque hanno svi-
luppato nell'ultimo anno un'importante riflessione
sul tema del rapporto tra badantato e cooperazione
sociale in forza della loro partecipazione a due PIC
Equal (Aspasia e Fuori Orario).
"La cooperazione sociale potrebbe avere un ruolo
importante - afferma Ildo Cigarini, presidente di Le-
gacoop Reggio Emilia - nella definizione di una figu-
ra professionale più strutturata come quella dell'as-
sistente familiare. È possibile fondere le mutualità
interne ed esterne attraverso la costituzione di co-
operative di utenti capaci di rispondere al bisogno di
assistenza delle famiglie e a quello sociale". Concor-
da con questa ipotesi Alessandro Corvino del Centro
Studi Marco Biagi, esperto di legislazione del lavoro:
"È ipotizzabile la creazione di una cooperativa di
utenti, regolata sul modello delle cooperative di con-
sumatori, che sia in grado di aggregare le famiglie e
mettere in rete le competenze di altri soggetti". Il
ruolo giocato dalla co-
operazione sociale nel-
l'innovazione di questi
servizi secondo Loredana
Ligabue, coordinatrice
nazionale di Equal Aspa-
sia è quello di "diventare
espressione diretta della domanda territoriale di so-
lidarietà, inclusione e servizi sociali per rinnovare i
valori propri della cooperazione e rendendoli aderen-
ti ai nuovi bisogni". E quale assetto potrebbero ave-
re questi modelli, lo spiega Mauro Degola, segretario
generale di Legacoop Reggio Emilia che prefigura "il
superamento dell'attuale sistema dei flussi di ingres-
so, il sostegno all'emersione del lavoro nero tramite
deduzioni e detrazioni fiscali, la creazione di una co-
operativa di utenti che si occuperà di organizzare e
qualificare il lavoro di cura e di supportare la famiglia
negli adempimenti burocratici". La strada da percor-
rere è indubbiamente quella della legalità, come con-
ferma Ramona Campari, segretaria nazionale Filcams
Cgil "Le assistenti familiari vivono oggi ai confini dei
diritti. La via d'uscita dall'irregolarità potrebbe avve-
nire passando attraverso il datore di lavoro impresa,
un'impresa dove queste lavoratrici possano diventa-
re protagoniste. Maria Chiara Acciarini, sottosegre-
taria di Stato alle Politiche per la Famiglia chiarisce
l'impegno del Governo: "di dare una svolta alle poli-
tiche sia in tema di immigrazione che di servizi so-
ciali" riconoscendo il ruolo di grande rilievo rivestito
dalla cooperazione sociale della quale "andrebbero
valorizzati gli interventi di semplificazione, aiuto e
sostegno alle famiglie".
L'incontro domanda-offerta
Il progetto "ELSA Politiche di empowerment delle
lavoratrici straniere addette alla cura", promosso a
Forlì, Cesena e Svignano sul Rubicone, prevede l'in-
serimento dei nominativi che hanno superato un
corso di formazione in una banca dati utilizzata dal-
lo sportello di incontro della domanda e dell'offerta
di lavoro. Rientrano nello stesso intervento le azioni
di accompagnamento al lavoro di cura con la super-
visione periodica del lavoro, il collegamento dell'assi-
stente con la rete degli aiuti professionali, la pronta
sostituzione in caso di abbandono, la mediazione dei
conflitti e lo svolgimento di pratiche burocratiche.
Una prima sperimentazione nell'ambito dei servizi
per l'albo lavoratori, anagrafica anziani e incontro
domanda/offerta è stata avviata nel dicembre 2003
dal Comune di Modena attraverso lo "Sportello In-
formanziani", poi sviluppata, all'interno del progetto
Madreperla, anche in diversi comuni della provincia
il ruolo della
cooperazione sociale
la proposta di una cooperativa di utenti
e di imprese per i servizi di assistenza
domiciliare
esperienze a confronto
dos
sie
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36 marzo 2007 noidonne