Numero 6 del 2008
1948-2008: 60 anni di Sana e robusto Costituzione. Perchè cambiarla?
Testi pagina 36
I caratteri dell'immigrazione
Secondo i dati Istat, aggiornati al
gennaio 2007, gli stranieri in Italia sono
circa 3 milioni. Il ritmo di crescita degli
immigrati è tale che, se sarà conferma-
to, fra 20-30 anni gli stranieri saranno
più di 10 milioni. Oltre al fabbisogno di
manodopera da parte delle imprese e
delle famiglie, contribuiscono alla cre-
scita i ricongiungimenti familiari e le
nuove nascite tra gli immigrati. La mag-
giore presenza straniera è rilevata al
Centro-Nord.
Per quanto riguarda la distribuzione
degli stranieri residenti in relazione al
loro paese di cittadinanza, tre sono si-
curamente i paesi che spiccano di più, a
prescindere dal sesso: Albania, Maroc-
co e Romania. In particolare, le donne
provengono innanzi tutto dalla Roma-
nia. Seguono Albania, Marocco, Ucrai-
na, Cina e Filippine. Il possesso del per-
messo di soggiorno è un requisito indi-
spensabile per l'iscrizione nei registri
della popolazione residente. Tuttavia, il
cittadino straniero non sempre lo richie-
de. Questo è uno dei motivi per cui, di
norma, il numero di stranieri residenti
non coincide con il numero di stranieri
con permesso di soggiorno. Il numero di
stranieri residenti senza permesso di
soggiorno consiste (al 1/1/2007) di
523.950 persone, cioè il 17,82% sul to-
tale stranieri residenti. L'analisi dei per-
messi di soggiorno per anno d'ingresso
segnala che oltre il 50% dei 2.414.972
stranieri regolarmente presenti al 1°
gennaio 2007 è in Italia da almeno 5
anni, e di questi ben 633mila da alme-
no 10 (26,2%). Tra gli immigrati di più
antica presenza spiccano filippini, sene-
galesi e tunisini, in circa la metà dei ca-
si in Italia da più di 10 anni, mentre ol-
tre il 60% dei cittadini dello Sri Lanka,
della Serbia e Montenegro (dal
3/6/2006 il Montenegro è uno Stato in-
dipendente) e del Marocco lo è da al-
meno 5 anni. Tra i paesi di più recente
immigrazione troviamo l'Ecuador, la Po-
lonia, la Romania e l'Ucraina. I nuovi
ingressi nell'UE della Polonia (2004) e
della Bulgaria e Romania (2007), i cui
cittadini non devono più sottostare alla
legge sull'immigrazione, hanno favorito
l'incremento notevole dei flussi migrato-
ri da quei paesi verso altri della comu-
nità europea e, dunque, anche verso l'I-
talia (Tab. 1).
Un dato interessante è che la comu-
nità islamica (la più differenziata per il
numero dei paesi di provenienza e la più
plurietnica) è in grande maggioranza
maschile. La netta prevalenza degli uo-
mini riguarda quasi tutte le provenien-
ze. Al contrario, da quasi tutti i Paesi
non musulmani arriva una componente
femminile nettamente maggioritaria
(Tab. 1). Questa differenza è spiegabile
con il fatto che in genere le donne mu-
sulmane si muovono all'interno di un
progetto migratorio definito dagli uomi-
ni della propria famiglia. E' il caso so-
prattutto delle donne provenienti dall'E-
gitto, Tunisia e Marocco. La presenza di
queste donne si caratterizza principal-
mente come ricongiungimento familiare.
In questi ultimi anni, la presenza dei
musulmani è aumentata in primo luogo
a causa dei ricongiungimenti familiari e
delle nuove nascite. Ora, i musulmani
costituiscono il secondo gruppo religio-
so più numeroso fra gli stranieri. Diver-
so è il caso delle donne giunte da Paesi
giugno 2008 noidonne36
Un mondo a colori
Immigrate in Italia / parte prima
Cristina Carpinelli