Noi Donne Home La Nostra Storia Archivio Materiali Contatti

Ricerca nell'Archivio

Numero 10 del 2009

RU 486: la pillola ideologica


Foto: RU 486: la pillola ideologica
PAGINA 36

Testi pagina 36

ottobre 2009 noidonne36
Scuole estive: oggi proliferano. Sono lescuole di fine estate, della fine delle
ferie. E delle ferie conservano non solo il
legame etimologico (feria deriva da fe-
stus, cioè piacevole, festivo), ma anche
il senso di uno svincolamento dalla rou-
tine, dal lavoro che consuma e ci rende
consumatori, e dall'insegnamento che
impartisce nozioni da apprendere senza
discutere. Particolarmente interessanti
sono le scuole delle donne. Cito tra que-
ste solo qualcuna: la scuola delle Stori-
che in Toscana, la scuola estiva della
differenza a Lecce (quest'anno alla setti-
ma edizione, 1/5 settembre), che ha or-
mai acquisito una sua tradizione ed è
abbastanza conosciuta, la scuola delle
donne pedagogiste, quest'anno alla
quinta edizione o anche la scuola di po-
litica dell'Udi.
Perché si tratta di esperienze molto
importanti? Perché fanno uscire dall'in-
visibilità e dall'apparente silenzio il
pensiero e le pratiche politiche delle
donne. In agosto abbiamo assistito a
lunghe discussioni su quotidiani come
"l'Unità" e "il manifesto" dove si accusa-
vano le donne di essere assenti, o quasi,
dal dibattito politico. Oggetto delle ri-
flessioni è stato il silenzio delle donne e
qualcuna ha giustamente ironizzato
che, invece, si sarebbe dovuto trattare,
come argomento di discussione, il silen-
zio sulle donne. Dietro queste conside-
razioni era la certezza che, per essere vi-
sibili e per istaurare una concreta pre-
senza democratica, fosse necessario
scendere in piazza, agitarsi, protestare,
manifestare. Il ricordo delle manifesta-
zioni degli anni Settanta è stato, in quel
dibattito, ancora ingombrante e non ha
permesso di leggere con chiarezza e di
guardare con la dovuta attenzione an-
che alle nuove forme di innovazione po-
litica che il femminismo pensante ha at-
tivato nell'ultimo decennio.
Si tratta di pratiche di democrazia
partecipata e di pratiche di condivisio-
ne di sapere politico, attivate attraverso
le scuole di politica, generalmente coor-
dinate e promosse da istituti di pari op-
portunità. In questi corsi e nelle scuole
estive delle donne, promosse dalle varie
università o associazioni, dove la ma-
trice politica e insieme quella universi-
taria sono presenti e visibili, viene agita
una politica che si muove non più sul
piano del potere, ma sulla base del rico-
noscimento e della valorizzazione reci-
proca, del riconoscimento dell'autorità
femminile, del valore fondante delle re-
lazioni asimmetriche, dei processi di cit-
tadinanza attiva e partecipata che si
possono percorrere insieme, di un "pen-
sare in presenza", per usare la bella de-
finizione di Chiara Zamboni, che è im-
mediatamente politico. Si tratta di un
pensare che consente il godimento del
percorso di consapevolezza soggettiva
che, attraverso il partire da sé, si defini-
sce e trova alimento nella relazione con
l'altra. Al contrario, i partiti politici e la
rappresentanza politica tradizionale
usano la presenza e la riconoscono solo
quando è di massa e, invece, contano
sull'efficacia o sul potere dell'organizza-
zione, dei regolamenti, delle procedure
formali e formalizzate. La presenza del-
la moltitudine rende possibile che uno
solo si imponga sui molti: il leader cari-
smatico, come una volta il corpo del re,
rappresenta, dice Zamboni, la media-
zione formale ed essenziale. Invece, nel-
la politica delle donne le mediazioni
non sono formali, sono esperienza e so-
no vissute e la politica in questo modo
diventa cosa viva. Come avviene nelle
scuole estive o nei corsi su "Donne, poli-
tica e istituzioni" che, promossi dal Di-
partimento per le Pari Opportunità e at-
tivati in tutti gli atenei italiani, hanno
reso viva la quantità e la qualità della
domanda di politica che c'è tra le don-
ne e hanno reso matura anche la consa-
pevolezza con cui si sono proposte ini-
ziative di partecipazione politi-
ca, vedi la proposta di legge di
iniziativa popolare indicata co-
me "50 E 50" (proposta dall'Udi,
ndr), poi riproposta come inizia-
tiva autonoma da alcuni partiti.
È molto importante registrare
il fatto che questo tipo di politica
stia passando attraverso istitu-
zioni forti quali le Università,
perché, lo sappiano, ciò che viene
accolto come vero e diventa inci-
sivo e acquisito è il tipo di dis-
corso che l'istituzione accoglie e
fa funzionare nella qualità di
reale ed autorevole. L'istituzione
conferisce agli eventi che accado-
no al suo interno la possibilità di
imporsi in un ordine comunicati-
vo, dimostrativo e indiscutibile che, se
da un lato ne smonta il dato innovativo
e rivoluzionario, dall'altro lato rende
proprio quel dato un fatto stabile, legit-
timo e acquisito. Questi corsi e queste
scuole hanno anche conferito stabilità e
riconoscimento indiscusso all'autorità
femminile e alla innovatività delle ricer-
che delle donne che, rispondendo a un
bisogno di cambiamento politico e di
democrazia reale e diffusa, hanno già
prodotto cambiamento aumentando e
rendendo la libertà femminile un fatto
non più contrattabile o sottoposto a
condizioni.
Tornando alle scuole estive, vale la
pena di ricordare che la prima, felice
esperienza fu la Scuola estiva di storia e
cultura delle donne, fondata da Annari-
ta Buttafuoco e che cominciò a Ponti-
gnano, con due settimane nella seconda
metà di agosto, vent'anni fa. Era il 1990
e l'inversione di tendenza era esplicita:
"Il valore delle donne", titolo del corso
di apertura del primo anno era un mo-
do per rappresentare un altro orizzonte,
non quello della miseria e dello svan-
taggio femminile, ma quello del vantag-
gio e del contributo reale che le donne
erano state per la società. La stessa le-
zione di Buttafuoco su maternità e la-
voro insegnava a riconoscere un non vi-
sto protagonismo femminile e permette-
va di leggere i passaggi e i cambiamen-
ti positivi che le donne avevano portato
nella società. Buttafuoco e, con lei, An-
na Scattigno, Anna Rossi Doria, Andrei-
na de Clementi, che oggi dirige "Gene-
Studi di genere
Quelle scuole di fine estate
Marina Forcina
\


©2019 - NoiDonne - Iscrizione ROC n.33421 del 23 /09/ 2019 - P.IVA 00878931005
Privacy Policy - Cookie Policy | Creazione Siti Internet WebDimension®