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Numero 3 del 2009

Una festa nella crisi: lotta marzo


Foto: Una festa nella crisi: lotta marzo
PAGINA 36

Testi pagina 36

Le misure e le risorse proposte dal
Governo per far fronte alla crisi eco-
nomica sono del tutto insufficienti. È
chiaro che non siamo in grado di af-
frontare la dimensione sociale ed
economica dei processi che questa
crisi manifesta, se non partiamo dalle
persone più esposte a questa crisi. Ad esempio le
donne che più di altri soggetti rischiano di tro-
varsi di fronte alla questione occupazionale senza
i necessari supporti e ammortizzatori sociali.
Oggi più che mai l'occupazione femminile costi-
tuisce una priorità.
E come tale richiede un impegno, cognitivo e pra-
tico, da parte della classe dirigente politica e del-
l'intero Paese. Una priorità, dunque. O ancor me-
glio un'urgenza, che implica un cambiamento di
visione, quasi un capovolgimento, per iniziare a
considerare le donne come una risorsa per il si-
stema economico e sociale.
Politiche per il lavoro, promozione dell'impresa
femminile, conciliazione: sono la base di un di-
battito che non deve valere solo per gli addetti ai
lavori. Le misure previste dalla Regione Emilia Ro-
magna valorizzano anche il ruolo delle donne e lo
sviluppo delle loro potenzialità.
Ecco alcuni degli esempi per far fronte alla crisi:
in Emilia-Romagna è stato varato un piano straor-
dinario fatto di investimenti in ricerca e infra-
strutture, ma anche di ammortizzatori sociali
estesi ai lavoratori precari e di misure a favore dei
pendolari delle ferrovie e del trasporto pubblico
locale. La Regione Emilia-Romagna ha convocato
sin da subito una cabina di regia per seguire gli
sviluppi della crisi economica e ha proposto al
Governo un pacchetto di misure che non dimen-
tica le fasce più deboli, per accendere i riflettori
sulle situazioni di grave difficoltà. Di recente inol-
tre si è allargato, anzi è raddoppiato il "pacchet-
to" per l´acquisto a prezzi contenuti di alimenti di
uso quotidiano (carne, prodotti da forno, orto-
frutta) inaugurato lo scorso anno con l´acquisto
di un chilo di pane comune a 1 euro. "Spendo me-
no. La Regione Emilia-Romagna per i consumato-
ri" è il nome dato all'iniziativa, che entrerà a regi-
me a partire da marzo con l´obiettivo di difende-
re il potere d'acquisto dei consumatori e di valo-
rizzare la qualità dei prodotti locali per diffonder-
li sempre più.
Tasselli di un disegno complessivo fondato su un
assunto imprescindibile: non si può più incappa-
re nell'errore di considerare la "questione femmi-
nile" un tema puramente di genere. La portata
della questione è ben più alta. In gioco ci sono le
opportunità di sviluppo e di modernizzazione del-
l'intero Paese, l'attivazione di nuove competenze,
la creazione stessa di nuovi ambiti occupazionali.
Solo mettendo in campo sistemi innovativi, modi
differenti di intendere l'occupazione femminile,
possiamo far fronte ad una situazione complessi-
va che coinvolge tutti, uomini, anziani e bambini,
che si rivolgono alla donna come riferimento im-
prescindibile di cura e di supporto affettivo e in-
tellettivo.
Laura Salsi e Gabriella Ercolini
Consigliere Gruppo Pd in Regione Emilia-Romagna
Occupazione femminile:
l’Emilia Romagna guarda in faccia
la crisi economica
e propone vie d’uscita
Pagine a cura del
Gruppo Partito Democratico
della Regione Emilia-Romagna
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