Numero 6 del 2010
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Testi pagina 36
giugno 2010 noidonne36
Imondiali di calcio 2010, che si svolge-ranno in Sud Africa, sono sicuramente
una grande occasione di riscatto econo-
mico per la nazione ospitante e, più in
generale, per tutto il continente africa-
no.
Da studi portati avanti da diverse
istituzioni e organizzazioni, fra cui la
Commissione Europea e Amnesty Inter-
national, è stato rilevato un aumento
dello sfruttamento sessuale forzato del-
le ragazze durante i grandi eventi, in
particolar modo gli eventi sportivi, che
sono da sempre grandi catalizzatori di
attenzione e che muovono migliaia di
persone.
Secondo i dati finora pervenuti i
Mondiali di calcio 2010 non faranno
eccezione, e il fenomeno coinvolgerà in
particolar modo il Mozambico.
Durante i mondiali di calcio in Ger-
mania nel 2006 secondo alcuni osser-
vatori è stato rilevato come il traffico di
esseri umani finalizzato alla prostitu-
zione forzata, gestito dalle multinazio-
nali del crimine organizzato, abbia por-
tato all'arrivo di 40.000 ragazze soprat-
tutto dai paesi dell'est europeo, tra le
quali molte minorenni, in gran parte co-
strette a prostituirsi. Anche per i mon-
diali di calcio 2010 le previsioni non so-
no delle più rosee, già durante l'ultima
Confederation Cup si è potuto notare
un incremento degli affari della malavi-
ta grazie al giro della pro-
stituzione forzata, che in
questo caso colpisce so-
prattutto i paesi africani
limitrofi, come il Mozam-
bico.
Sebbene per questo fe-
nomeno non possa essere
"colpevolizzato" il calcio,
esso ha però il dovere e la
responsabilità di agire, ed
è per questo che l'Uisp, nel
rispetto dei valori e delle
scelte individuali di ogni donna e uomo
libero, ha scelto di schierarsi al fianco
della lotta alla tratta delle donne.
Durante un convegno organizzato
dall'Uisp il 12 novembre 2009 presso la
Casa Internazionale delle donne a Ro-
ma, dal titolo "Le vie della tratta delle
donne in Mozambico e Africa Australe"
Teresinha da Silva, presidente della
Wlsa Mozambico, si è così espressa:
"non parleremo di un tema che riguarda
solo l'Africa ma anche l'Europa. Con il
nostro lavoro siamo venuti a conoscen-
za nel nostro paese di moltissimi casi di
sfruttamento sessuale a danni di ragaz-
ze e ragazzi giovanissimi, spesso camuf-
fati da lavori domestici o da corsi di
studio in scuole private, e abbiamo do-
vuto fare un grosso lavoro sulle istitu-
zioni per riuscire a farci ascoltare. La ri-
sposta della Fifa (Federazione interna-
zionale delle associazioni calcistiche) a
questo problema, ad esempio, è stata la
proposta di legalizzare la prostituzione
in Sudafrica per la durata dei mondiali
di calcio. Per questo motivo la Wlsa, in-
sieme a tante altre organizzazioni e ad
enti governativi dell'A-
frica australe, ha dato
vita alla campagna Red
Light 2010, per dire stop
allo sfruttamento della
prostituzione. Ci siamo
recati sul territorio, in
Sudafrica, per parlare
con le organizzazioni
che si occupano del fe-
nomeno, e queste ci
hanno confermato che
già ci sono diverse ra-
gazze provenienti dai
paesi limitrofi pronte per
essere inserite sul mercato.
Il problema in questa re-
gione è davvero serio, per-
ché quest'attività dà alle
organizzazione criminali
più lucro del traffico di
droga. Noi stiamo cercan-
do di intervenire attraver-
so la diffusione di infor-
mazioni e notizie, stiamo
facendo lobby, creando
delle alleanze transfronta-
liere e facendo pressioni
sui governi affinché venga-
no inasprite le pene contro
tale reato". "Questo appuntamento -
aveva sottolineato nella stessa occasio-
ne Raffaella Chiodo, del settore multi-
culturalità Uisp - si inserisce in una se-
rie di iniziative che l'Uisp sta portando
avanti per denunciare il fenomeno e
sensibilizzare il mondo dello sport e dei
mass media. La prima è stata a maggio
dove abbiamo potuto ascoltare la testi-
monianza di persone che quotidiana-
mente si rapportano con donne vittime
di tratta in Italia, mentre il secondo ap-
puntamento è stato a luglio, durante i
Mondiali Antirazzisti, dove di è tenuto
un seminario focalizzato proprio sulla
tratta sessuale a latere dei grandi even-
ti sportivi". Formazione quindi, ma an-
che vera e propria denuncia di un feno-
meno tanto terribile quanto trascurato,
un po' perché scomodo, un po' perché -
probabilmente - il mondo sportivo non
ne ha ancora compreso a pieno la gra-
vità. Calcio come sensibilizzazione, cal-
cio come denuncia, calcio come veicolo
di sviluppo e di promozione dell'indivi-
duo.
*Coordinamento Nazionale Donne Uisp
Sud Africa 2010
*Layla Mousa
Smarchiamoci dalla prostituzione
il campionato del mondo di calcio rappresenta grandi
opportunità e grandi rischi;
Uisp e la cooperazione internazione si mobilitano