Numero 5 del 2010
Non solo madri
Testi pagina 36
maggio 2010 noidonne36
Quasi 500 presenze sul podio in 15anni di carriera. Un record che non
molti direttori d'orchestra possono van-
tare ancora oggi. Eppure una donna, ne-
gli Anni Cinquanta del secolo scorso,
c'è riuscita. La sua carriera si è svolta
prevalentemente all'estero, riscuotendo
molti successi di critica e di pubblico. In
Italia la sua figura è stata dimenticata
e le donne che intraprendo-
no la professione di diretto-
re d'orchestra spesso non
sanno di avere avuto una
pioniera alla quale la criti-
ca musicale dell'epoca tito-
lava recensioni come: "La
donna del giorno: Carmen
Càmpori"; oppure: "Il mira-
colo di un raffreddore: da
soprano a direttore d'orche-
stra"; o ancora: "Un Tosca-
nini in gonnella sul podio
del Comunale".
Com'era iniziata la car-
riera di Carmen sul podio?
Nata il 3 maggio del
1910, esattamente cento
anni fa, da Michele Bulga-
relli e Rosalinda Tusini, fa-
miglia originaria della bas-
sa modenese, ultima di tre
figli, Carmen aveva mostra-
to fin dall'infanzia uno spic-
cato amore nei confronti
della musica e in particola-
re del canto. Aveva studiato
canto e debuttato nel 1934
come soprano, con il nome
d'arte di Carmen Caro, nel-
lo Stabat Mater di Rossini in
Lussemburgo. La sua voce
conquistò il pubblico e la
critica ma alla vigilia del
debutto in Aida presso il
Teatro Massimo di Lugano
un grave problema alle cor-
de vocali la costrinse al riti-
ro dalle scene.
Per Carmen questa disavventura se-
gnerà una svolta nei suoi studi musica-
li e nella sua futura scelta. Studierà per
tre anni direzione d'orchestra con Paul
van Kempen, docente presso la presti-
giosa Accademia Chigiana di Siena.
Sono gli anni della svolta: Carmen
deciderà di vivere con il marito, il mar-
chese Egidio Càmpori, in Toscana, a In-
cisa in val d'Arno, un paese alle porte di
Firenze, causa la distruzione del Palaz-
zo Càmpori nel centro storico a Mode-
na, la cui celebre e importante Galleria
era stata visitata anche da Pietro Ma-
scagni.
Iniziano per lei anni piuttosto freneti-
ci: tournées in Sudamerica, in Spagna,
in Germania, in Lussemburgo, in Olan-
da, ecc.
E in Italia? Pochi concerti e alcune di-
rezioni di opere liriche che lasciano in-
dubbiamente il segno. Uto Ughi esegue
nel 1954, a dieci anni, il concerto per
violino e orchestra di Mendelsshon pres-
so il Comunale di Trieste, Luciano Pava-
rotti e Mirella Freni, due voci illustri del-
la terra modenese, cantano rispettiva-
mente in Rigoletto e in Bohème; il teno-
re del momento, Mario del Monaco, ef-
fettua due applauditissime tournée in
Germania con Carmen.
L'elenco sarebbe ancora lungo, ma
non vogliamo dimenticare i contatti con
donne compositrici come l'argentina
Ana Serrano Redonnet, la quale fa dono
di sue composizioni come
Celia Torrà, o Elisabetta
Oddone che introduce un
concerto sinfonico di Car-
men a Verona, oppure l'in-
contro con Maria Callas a
Firenze, durante un Maggio
Musicale Fiorentino o con
Wally Toscanini, la sera del
suo debutto ufficiale a Mi-
lano, nel 1950.
Il carattere semplice e
schivo di Carmen fa sì che
la stampa si occupi di lei
come musicista, come inter-
prete del melodramma,
benché la sua attività in sé
sia un 'caso', in particolare
nell'immediato dopoguerra
di un Italia che tenta di ri-
sorgere dalle macerie, abi-
tuata ormai a vedere donne
svolgere attività prettamen-
te maschili.
Ciò contribuisce alla ca-
duta nell'oblio di questa
eminente figura di interpre-
te, spentasi nel 1965, a 55
anni, definita da Bruno
Bettinelli "la quintessenza
della musicalità".
In Italia sono poche le
donne che salgono sul po-
dio. La figura del direttore
d'orchestra è ancora una fi-
gura di 'potere', ma si deve
ricordare che la nostra sto-
ria della musica ha lasciato
documenti e composizioni
di donne che, in particolare nell'Otto-
cento, componevano sinfonie e melo-
drammi con propri libretti, dirigendo
spesso loro stesse.
Ricordare queste figure equivale a
scrivere la vera storia della nostra Italia
musicale, di cui Carmen fa parte a buon
diritto. Buon compleanno, Carmen!
Carmen Càmpori
Lucia Navarrini Dell'Atti
Cent'anni di musicalità
i suoi concerti e le sue direzioni di opere liriche
lasciano indubbiamente il segno
Piacenza, T. Municipale, 1963
Firenze, 1953. Cortile di Palazzo Pitti: Carmen dirige l'orchestra dell'Aidem