Numero 4 del 2010
Svelate
Testi pagina 36
aprile 2010 noidonne36
Conosco Rosaria Cascio ormai da an-ni, ma ogni volta che mi capita di
incontrarla, in una delle tante occasioni
di testimonianza e di impegno educati-
vo nella lotta alle mafie, mi sorprende
la coerenza e la forza della sua fede. Lei
mi risponde che ha avuto un ottimo
maestro: Padre Pino Puglisi! Inevitabil-
mente, ancora una volta, da qui parte
la nostra conversazione.
Rosaria, oggi sei presidente dell'As-
sociazione"Padre Giuseppe Puglisi.
Sì, ma verso dove?". Da dove nasce
questo impegno?
L'Associazione riunisce persone che
sono cresciute e si sono formate con Pa-
dre Giuseppe Puglisi. Molti di noi face-
vamo parte dei "suoi" giovani del Cen-
tro Diocesano Vocazioni, tra gli anni 80
e 90 e, oggi, siamo diretti testimoni del-
l'opera di Padre Puglisi. Ognuno di noi
porta con sé un suo ricordo, una sua
emozione.
Vi eravate resi conto del pericolo che
minacciava la vita di Don Pino?
Vivere in una terra di mafia significa
conoscere ogni segnale che essa dà: una
ruota della macchina tagliata, un por-
tone di casa bruciato o un furgone che
lavora per la Chiesa a Brancaccio dato
a fuoco, ferite al volto di P. Puglisi, bot-
te a giovani volontari al Centro Padre
Nostro… Come non capire? Eppure Pa-
dre Puglisi ebbe la capacità di sdram-
matizzare rendendo leggera l'aria pe-
sante che gravava su Brancaccio. La se-
ra in cui arrivò la telefonata che infor-
mava della sua morte, sono corsa in
ospedale ed ho urlato che era stata la
mafia. Improvvisamente la realtà aveva
confermato ciò che nessuno aveva cre-
duto potesse accadere. Non a lui. Col
senno di poi, ci siamo trovati a pensare
che, dentro di noi, forse sapevamo già
tutto.
Ha strappato il futuro di tanti giova-
ni alla mafia. Una missione così effi-
cace da causare la sua condanna a
morte.
Molti, sbagliando, considerano l'a-
zione pastorale e ministeriale di P.
adre Puglisi come un'attività di "an-
timafia". Una definizione che lui non
accettò mai. Per capire il senso del suo
martirio occorre ricordare che P. Puglisi
fu un sacerdote fedele al Vangelo, sino
in fondo. Concretizzare il Vangelo nella
storia significava stare al fianco degli
ultimi nel territorio, nella loro vita, con
i bambini senza il padre che era in gale-
ra. Negli uomini e nelle donne senza
speranza. Padre Puglisi visse in modo
esemplare la logica del chicco di fru-
mento che produce frutto soltanto mo-
rendo a sé stesso. Chi vive secondo que-
sti valori diventa un ostacolo enorme
per chi semina morte e vive di soprusi.
La mafia, quella sì che fu ed è contro il
Vangelo e contro ogni forma di vita e di
amore umano.
E' ancora efficace la testimonianza
di fede per strappare i giovani alla
cultura della "potenza mafiosa"?
E' l'unica strada percorribile in termi-
ni cristiani. Il Vangelo del Cristo che
muore in croce offrendo la sua vita per
dare speranza agli uomini è l'unica,
semplice e possibile strada per ridare
senso all'uomo smarrito. Parlo del Van-
gelo di Cristo, ma credo che qualsiasi fe-
de che si basi su una dottrina di amore
e carità verso il prossimo, possa essere
efficace. Credo, e lo credeva anche P.
Puglisi, che chiunque, anche i non cre-
denti, possano essere costruttori di un
mondo nuovo purché le proprie azioni
siano rivolte alla promozione di una
convivenza civile e sociale equa e non
violenta. "Ma stiamo attenti. Le parole
devono essere confermate dai fatti" di-
ceva Padre Puglisi. Testimoniare signifi-
ca praticare la coerenza dando l'esem-
pio con la propria vita. Di questa au-
tenticità i giovani sanno riconoscere il
profumo.
"Padre Giuseppe Puglisi. Sì, ma verso dove?"
Associazione di volontariato
Via Matteo Bonello n. 6 / PALERMO
www.simaversodove.org, simaversodove@libero.it
Il pannello solare a scomparsa
È made in Sicily l'ultima idea applicata al fotovoltaico. Un'impresa
siciliana ha brevettato un pannello con sistema di copertura in pro-
filati di alluminio applicabile sulle travi dei capannoni industriali,
civili e artigianali completamente integrabile nella struttura. Sono i
pannelli solari stessi a diventare un solido e tecnologico tetto. Il si-
stema conferisce minor carico sulla struttura portante, consente
un'installazione senza fori e saldature, fornisce luminosità e aera-
zione ai locali, blocca l'infiltrazione di volatili. E, soprattutto, offre
la possibilità di sfruttare il massimo l'incentivo pubblico per la pro-
duzione di energia fotovoltaica poiché i nuovi pannelli risultano to-
talmente integrati nell'edificio dal punto di vista architettonico.
Cool - Change of our life
La Commissione europea ha approvato il progetto "Cool - Change
of our life" che premia i giovani europei sensibili alla natura e al-
l'ambiente. Il concorso multimediale offre premi in denaro e corsi di
studio a coloro che invieranno immagini o brevi filmati girati con il
proprio videotelefonino che suggeriscano come migliorare gli stili di
vita per ridurre inquinamento e consumi energetici.
Per partecipare: www.klimaclima.org
Le lucine stand-by
L'Autorità per l'energia intende incentivare la diffusione di dispositi-
vi taglia stand-by - le piccole luci rosse che segnalano se tv, decoder
o altri elettrodomestici sono in modalità di attesa - e con delibera
EEN 2/10 rende possibili sconti dal 40 al 60% sul loro prezzo. Un
elettrodomestico che resta in stand-by spreca - a seconda del tipo
di apparecchio, del suo livello tecnologico e del tempo in cui l'appa-
recchio resta in attesa - da una decina di watt a meno di un watt. Il
vero problema è che il tempo di attesa spesso è molto superiore ri-
spetto a quello di utilizzo. I consumi - e quindi gli sprechi - posso-
no così arrivare anche ad alcune centinaia di kilowattora in un an-
no, con un incremento di spesa che può arrivare fino al 10%.
di Barbara Bruni
Dalla VIVA VOCE di
Rosa Frammartino
Rosaria Cascio
Il dire e il fare delle donne
nella lotta alle mafie