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Numero 8 del 2016

Felicità, parliamone


Foto: Felicità, parliamone
PAGINA 36

Testi pagina 36

34 Luglio-Agosto 2016
TAMMURRIATA,
ENERGIA
PRIMORDIALE
DA DANZARE
CON ANIMA
E CORPO
di Elena Ribet
La tammurriata è una danza antichissima e ricca di simbologie legate ai cicli delle stagioni, alla fertilità, alla spiritualità e all’amore. Si danza in coppie (maschio/femmina, femmina/femmina, maschio/maschio) con l’accompagnamento del
tamburo o tammorra (un tamburo a cornice) e di casta-
gnette (una sorta di nacchere). “O’ ball e ‘o canto ncopp’o
Tammurro” ci spiega Enzo Esposito, ballatore di danze del
sud e artista, è un “evento coreutico-musicale facente par-
te di riti propiziatori e devozionali legati al ciclo riproduttivo
della terra, che costituisce l’ancestrale cultura mediterra-
nea e ancora vive nelle comunità rurali. Appartiene alle
celebrazioni rituali arcaiche dei primi popoli e delle civiltà
Voci, tradizioni, magia di un ballo
dedicato fin dall’antichità
a diVinità femminili
precristiane; i contadini sono i degni depositari della tradi-
zione che si rigenera e si trasforma, mai interrompendosi.
Tutto ciò si convoglia in un connubio perfetto di tre elemen-
ti di base: ballo, suono e danza. Un linguaggio coreutico
musicale ricco di energie e sinergie, di materia e forma,
di sguardo e intensità. La tradizione orale rappresenta in
assoluto l’autentica forma di trasmissione, genuina e at-
tendibile, semplice e istintiva, non accademica e legata
COSA PROVI QUANDO
BALLI LA TAMMURRIATA?
“Per me Ballare la tammurriata è come tornare alle nostre origi-
ni, fondersi con il battito del tamburo, che scandisce il tempo
della danza, equivale ad unirsi al ritmo della terra... sentirne le
pulsazioni e tutta la sua energia. Essendo un ballo di coppia si
stabilisce con il partner una sintonia notevole fatta di sguardi,
passione e complicità, si disegna un cerchio al cui interno si
svolge un rito propiziatorio, simbolico e magico, legato al culto
della terra e alla divinità, le movenze che assumiamo richiama-
no la gestualità contadina nel lavoro dei campi... si semina, si
setaccia, si raccolgono i frutti; quello che si prova è un richia-
mo irresistibile verso la Madre Terra, fonte di vita. Ci si lascia
coinvolgere totalmente, senza limiti di tempo fino ad arrivare
alla fase del ballo più frenetica e coinvolgente, la cosiddetta
‘vutata’, simbolo di sfida o di accoppiamento, momento di fre-
nesia, di ebbrezza, di estasi divina... che porta allo sfinimento
e alla liberazione da tutte le fatiche quotidiane, una vera tera-
pia per il benessere dell’anima e del corpo”.
Monica Flemac, insegnante di pizzica e danze popolari
“Ballare la tammurriata è entrare in un’altra dimensione, al pri-
mo canto di fronna sento un fremito alla bocca dello stomaco,
un’energia che sale dalla terra inizia a scorrermi nelle vene.
Ecco, parte la tammorra a scandire il battito dei miei passi,
rimanere fermi è impossibile, braccia e gambe si muovono in
un’armonia con la musica e il canto, rimanendo ben ancorati
alle proprie radici in omaggio al passato e ai riti di ringrazia-
mento alla madre terra … ogni movimento ha una sua legge-
rezza, ma al contempo un radicamento storico e culturale che
rimanda al rapporto viscerale che in passato si aveva con la
terra, e mentre ballo mi sento unito al terreno dove ballo e al
contempo sento l’energia che quel terreno mi tramanda per
farmi muovere nel tempo e nello spazio, avendo nelle orecchie
i suoni delle tammorre e le voci dei cantori. Non ballo solo
coi piedi o le braccia, ma con tutto me stesso, pervaso da
quell’energia. Partecipare a quel rito con l’uso delle proprie
castagnette è contribuire a mantenere viva questa tradizione.
Provare e ascoltare col cuore per credere”.
Giuseppe Loiacono, insegnante di pizzica e danze popolari
“La tammurriata è un ballo dell’anima e del corpo. Non puoi
non farti trascinare… è un ballo che coinvolge tutti i sensi”.
Valeria
“Liberazione. Radici. Trasportata da un flusso di energia e
ritmo primordiali”.
Ilaria
“Potenza e gioia”.
Sandra
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