Numero 7 del 2007
Uomini contro la violenza sulle donne
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no al ritmo di prima, e anche se adesso
volantini e bandiere rosse possono esse-
re esposti pubblicamente insorgono nuo-
vi problemi, nuove arroganze e conflitti
all'interno delle file degli antifascisti. E
a questo punto del diario emerge in tut-
ta la sua limpidezza la protagonista di
questo testo fin dalle prime pagine: Vi-
viana Carraresi, la madre di Gloria. Pri-
ma della liberazione compare attiva nel
compiere tutto quanto competeva alle
donne partigiane dell'epoca: nasconde-
re, sfamare e vestire i perseguitati, ac-
compagnare i prigionieri fuggitivi o i di-
sertori in nuovi nascondigli, fare la po-
stina della stampa clandestina, traspor-
tare armi ed esplosivi etc. Dopo la guer-
ra la vediamo assumersi carichi ancora
più difficili: di quelli che vanno in tut-
t'altra direzione dalla logica dei vincito-
ri e vinti. La vediamo lucida e attenta a
impedire che donne che avevano avuto
contatti coi fascisti (spesso per ragioni
di sopravvivenza), e che ora erano con-
siderate spie, venissero trucidate dalla
follia vendicativa di alcuni esaltati; a
non permettere che alcuna donna (Glo-
ria stessa batteva a macchina le liste
delle donne di "bandiera rossa") venisse
esclusa dal passaggio del gruppo al
P.C.I., e a contrastare le arroganze ma-
schili vestite di liberazione. Racconta
Gloria: "Stamattina sono stata al Con-
gresso a via dei Giubbonari dove hanno
parlato Poce e Filiberto e tutti i capi (zo-
na, sezione, gruppi cellula) e c'erano più
di cento donne (tutte della nostra sezio-
ne e tutte le nostre capo-zona). Ad un
certo punto, mentre parlava Sbardella
ad un cenno di mamma tutte le compa-
gne sono uscite dall'aula… Sbardella
parlava come Mussolini con gli stessi
gesti". Lezioni di democrazia e di dissen-
so: apprendistato di una ragazzina di
più di sessant'anni fa.
Il libro è stato trasposto in film diret-
to da Andrea Molaioli nella serie "Diari
della Sacher ", documentari per Raitre e
Tele+, prodotti da Angelo Barbagallo e
Nanni Moretti. La riduzione teatrale è
invece opera di Alessandra Pasi (attri-
ce-autrice-regista,), "già attivista teatra-
le col suo spettacolo d'esordio dedicato
al G8 di Genova, pure in questo lavoro
muove da una spinta a comprendere e a
far meglio comprendere, a partire dalla
propria generazione, la storia recente
del nostro paese".
lezioni di democrazia e di dissenso attraverso il diario di
una tredicenne di sessanta anni fà che descrive Roma e le
donne della Resistenza tra gennaio e settembre del 1944
Donne di destra
Il Libro di Annalisa Terranova, Camicette Nere,
donne di lotta e di governo da Salò ad Alleanza
Nazionale, ed. Mursia, 2007, introduce alla storia,
ancora poco nota e diffusa, della presenza femmini-
le nell'area della destra politica interpretando tale re-
trospettiva storica come cronaca sociologica, espe-
rienza della storia stessa, com'è connotazione e spe-
cificità propria delle donne. "Camicette Nere" ha il
merito di sfatare alcuni persistenti luoghi comuni e
miti negativi ed alza il velo delle false rappresenta-
zioni, rilevando la storia misconosciuta delle donne
di destra. Il punto di partenza è rappresentato dalle
testimoni dell'esperienza fascista nel Servizio Ausi-
liare Femminile (SAF) della Repubblica Sociale Italiana istituito nel 1944, le sol-
datesse di Mussolini, le ragazze di Salò, le tante ausiliarie vennero arruolate,
organizzate, messe in divisa, ma non armate che scelsero di combattere per un
ideale che sentivano proprio, per la comunità di appartenenza, che va al di là
del luogo comune del focolare domestico a cui l'immaginario collettivo aveva
assegnato alle donne come luogo e spazio privilegiato, se non esclusivo.
In una serie di reti collettive, questi sodalizi politici e spirituali, Annalisa Ter-
ranova riesce a delineare la specificità e l'eccezionalità delle testimonianze sin-
gole che non si esauriscono nella mera esteriorità dell'indossare camicette e
non camicie, che pure sottolinea la non omologazione al maschile, ma che si
sostanziano in valori, idee, proposte esigenze individuabili, sia a destra che a
sinistra; l'elaborazione di una politica delle donne e per le donne, funzionale,
continua nel tempo, efficace. Così si alternano figure di donne forti, coerenti e
di rilievo (Elsa Sabatini, Nadia Sala Zamboni, Gianna Preda, firma di punta del
"Borghese", Orsola Nemi, traduttrice di Brasillach che anticipò già nel 1959, i
futuri dibattiti sulle pari opportunità ed altre donne non omologate, come Cri-
stina Campo, consulente editoriale della Rusconi, antimodernista, raffinata
poetessa o Ida Samuel, fondatrice della sezione bolognese dell'associazione
"Una voce") ad altre intellettuali tra cui spicca Wilma Perina, Stefania Paternò
e le tante donne presenti nei testi delle canzoni di musica alternativa di destra
il cui scopo è quello di riaffermare una differenza di comportamenti e attitudi-
ni rispetto al femminismo che rivendica forza, coerenza, ma anche radicamen-
to ai valori della maternità. L'ultimo capitolo si conclude con gli anni attuali fi-
no all'ultima corrente legislatura in cui in Alleanza Nazionale figurano tredici
parlamentari divise tra le "moderniste" innamorate delle quote rosa e le mili-
tanti, allergiche a quella che chiamano la logica da "riserva indiana". Come so-
stiene Eugenia Roccella (Dopo il femminismo, Ideazione editrice, Roma, 2001)
occorre cercare di uscire da ogni tipo di schematismo, anche quello di posizio-
ni destra-sinistra stancamente contrapposta, è necessario aprire un confronto,
raggiungere obiettivi trasversali spinti dalle reali esigenze delle donne e degli
uomini e non più ispirate da mere ideologie.
Camilla Briganti