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Numero 1 del 2007

Che sia un anno di PACS


Foto: Che sia un anno di PACS
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Testi pagina 35

co può avvenire quasi solo per una pro-
pria colpa, o per un proprio cambia-
mento, perché per amare intendo esclu-
sivamente il mantenere il proprio spazio
vitale; e, allo stesso modo, per essere
amati, intendo il ricevere (dall'altro) ta-
le spazio vitale. Ma anche questo non è
un argomento da trattare per lettera!".
La conoscenza approfondita di epi-
stolari femminili di questo calibro per-
metterebbe a noi studiose di alleggerire
la storia delle donne dal peso di vicen-
de fatte solo di esclusione, e, soprattut-
to, potrebbe contribuire a dare un respi-
ro più ampio alla storia del pensiero oc-
cidentale, che pecca proprio di eccesso
di teoria svincolata dalla pratica. Per
questo il nostro compito è quello di ri-
velare come in figure quali Lou Andreas
Salomè dietro il personaggio leggenda-
rio ai limiti del parodistico, dietro la
donna passionale dalle molte storie d'a-
more con uomini rinomati della lettera-
tura e delle filosofia (non noti per avere
amoreggiato con lei, ma per avere scrit-
to sterili trattati teorici), dietro il suo
appassionato agire per amore e anche
raccontarsi con amore, non vi sia tanto
la debolezza della donna preda dei pro-
pri sentimenti amorosi, bensì una elabo-
razione di pensiero ed una persuasione
talmente forti e sicuri della propria va-
lenza da non volersi limitare a fare teo-
ria, ma fortemente volere sperimentarsi
nella pratica. E la pratica di ogni teoria
è quasi esclusivamente all'interno di re-
lazioni interpersonali reali.
Lou Andreas Salomè nella sua auto-
biografia dal titolo "Il mito di una don-
na" intreccia continuamente il filo delle
proprie riflessioni, in perenne evoluzione
e discussione, con il racconto delle sue
relazioni. Ed anche se i nomi che cita
appartengono a uomini molto famosi
quello che conta nella tessitura del suo
libro non è tanto la notorietà del suo in-
terlocutore quanto quello che il dialogo
avuto con lui ha comportato per lei e
per la sua crescita personale: nel suo
spazio vitale sempre autonomo, nella
sua inguaribile voglia di crescere ogni
giorno un po' di più.
Anna Freud, già dal breve epistolario
da me letto appare come una donna al
tempo stesso volitiva e dall'ampio respi-
ro intellettuale, pur tra le molte preoc-
cupazioni famigliari, riguardanti per lo
più la malattia del padre e la società
Psicoanalitica di Vienna, le cui necessi-
tà pratiche sono in entrambi i casi ge-
stite da lei. Ma mi sento di potere affer-
mare che non deve essere un caso se An-
na Freud un anno dopo avere scritto il
suo libro più teorico, dal titolo "L'io e i
meccanismi di difesa", fonda e organiz-
za a Vienna, assieme a Dorothy Burlin-
gham, un asilo a conduzione psicoana-
litica (aperto soprattutto a bambini po-
veri) in cui mettere in pratica quanto
aveva teorizzato. E non deve essere
neanche un caso che a costruire questo
asilo fossero due donne in relazione tra
loro, e ad incoraggiare il loro lavoro ci
fosse proprio lei, Lou, madre simbolica,
che tre anni prima della fondazione del-
l'asilo scriveva ad Anna, a proposito
del suo lavoro e della relazione con la
Burlingham: "Nonostante il superlavoro
ce l'hai fatta e 'ti viene in mente sempre
qualcosa', come dici tu: il tuo cervello
deve funzionare a meraviglia se non è
ancora stanco, nonostante tutto.
Ne parli anche direttamente con Do-
rothy? Poiché lei stessa è così attiva nel
pensiero psicanalitico, questo è proba-
bilmente un modo nuovo di stare insie-
me. Darei volentieri un'occhiata da lon-
tano, in questo momento quel che ri-
guarda voi è tutto speranze e aspettati-
ve" (9.12.1934).
Ecco quello che vorrei emergesse dal-
la storia delle donne: la ferrea volontà
di mettere in pratica le riflessioni teori-
che (ad esempio, attraverso la costru-
zione di istituti educativi o di centri so-
ciali, come anche nel caso di Maria
Montessori e Jane Addams) e il loro mo-
do di stare insieme in modo nuovo, co-
me scriveva Lou Salomé ad Anna Freud.
noidonne gennaio 2007 35
l’epistolario tra Anna Freud e Lou Andreas Salomè fa emergere
il mondo sconosciuto di un pensiero femminile.
Forte, intenso e profondo
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