Numero 6 del 2007
Bambini nel mondo sotto tutela
Testi pagina 35
noidonne giugno 2007 35
é abbondante o
scarso? Il futuro
sposo é stato ge-
neroso o il party
lascia a desidera-
re e Saeed ha 'i
braccini corti'?
Poiché non so-
no emirata, per
mia fortuna ri-
mango fuori da
queste valutazioni, eppure, seduta nel
tavolo centrale assieme alla famiglia,
sento di essere nella traiettoria di sguar-
di invadenti e curiosi. Probabilmente si
chiedono anche loro perché non indosso
un 'abito da festa'. Gli altoparlanti che
sputano musica egiziana lasciano poco
spazio alle chiacchiere, per fortuna,
quindi tanto vale concentrarsi sull'ab-
bondante cibo e fare dei grandi sorrisi
alle donne sedute al mio tavolo, fino a
quando arriva, finalmente, la futura
sposa, la quale, nel suo sfarzoso abito
color crema e gioielli di diamanti, si ac-
comoda su una poltrona-trono nel fon-
do della sala, così che tutte la possano
ammirare.
A dire il vero la poveretta non sem-
bra molto viva. Uno spesso strato di
trucco ne nasconde le vere parvenze e
un sorriso studiato la trasforma in una
bambola che sbatte le palpebre e si
guarda attorno stupita. Si muove come
lucertola, lentamente, sotto le luci calde
della tenda. Non riesco nemmeno ad
immaginare quanto possa essere agita-
ta. L'apice della serata é decisamente
l'arrivo di Saeed. La notizia si diffonde
velocemente in sala e in un battibaleno,
tutte le donne hanno il capo coperto e
smettono di danzare in modo sensuale.
Si ritirano negli angoli e fanno silenzio.
Saeed incontra Aisha. Lo sposo vede
finalmente la sua futura sposa.
Quello che segue é ancora più surrea-
le. La coppia si ritira in casa e posa per
il fotografo che li mette vicini, Saeed
dietro a Aisha, mentre le porge un succo
di frutta, le sue mani che quasi la ab-
bracciano e le toccano il petto. Aisha
respira pesantemente, il volto anestetiz-
zato che non lascia trasparire emozio-
ne, gli occhi che non incontrano mai
quelli di Saeed. Eppure continua a sorri-
dere, in questo caos di serata che le
cambierà per sempre la vita.
un caos di serata che cambierà
per sempre la vita di Aisha, una
giovane che incontra per la
prima volta il suo sposo
il giorno delle nozze
Leggere il suo libro è come volare sull'acqua insieme a lei, nel-
la canoa. Ogni pagina una pagaiata dentro ad una vita dura, den-
sa e felice. Ricca di riconoscimenti conquistati al prezzo di sa-
crifici fatti col sorriso sulle labbra e senza rinunciare ai punti fer-
mi fondamentali: la serenità, la famiglia e i figli. Josefa Idem con
la sua autobiografia (Sperling & Kupfer,
pagg 256, Euro 17,00) ci regala una bella
storia, di una donna che ama il successo e
che ha lottato per conquistarlo, ma che
non ne è vittima.
Dagli anni della giovinezza in Germania
alla svolta definitiva in Italia, che per Sefi
significa l'amore e i traguardi sportivi, il rac-
conto scorre rapidamente. Decisivo l'incon-
tro con Guglielmo Guerrini, l'uomo che sa-
rà marito e allenatore, che "mi ha insegna-
to a divertirmi facendo sport". Riferendosi a
lui, scrive del suo primo oro mondiale nel
1990 a Poznan "nei libri di storia comparirà
soltanto il mio nome, ma in quella barca
siamo stati in due: una squadra vincente".
Non c'è dubbio, il loro è "un progetto vin-
cente" nello sport ma anche nella vita, con-
siderando che tra gare, medaglie e allena-
menti sono riusciti anche a mettere al mon-
do due figli.
Tra le sfide che Sefi ha vinto, insieme alle medaglie, rimane
memorabile il bronzo ai Mondiali in Messico incinta di tre mesi
e l'allattamento del piccolo Janek per dieci mesi, continuando gli
allenamenti e continuando a vincere ...anche il bronzo alle Olim-
piadi di Atlanta nel 1996. Non da meno è l'oro olimpico di Sid-
ney nel 2000, gioia condivisa con il marito e il figlio.
A tutto campo le considerazioni di cui è disseminato il libro
sulla base delle esperienze dirette: la condanna del doping, il va-
lore della famiglia, l'importanza dell'Europa come grande comu-
nità. Lei che da 'immigrata' e anche da don-
na impegnata in politica, alla 'fatidica' do-
manda se si sente più italiana o tedesca,
dice di sentirsi 'l'una e l'atra cosa insieme"
perchè le due culture si sono fuse in lei
producendo valori aggiunti e ulteriore ric-
chezza interiore. "Non scorderò mai la mia
impostazione culturale: sono disciplinata,
ligia al dovere, rispettosa delle regole....e
tanto meno mi scorderò cosa mi ha dato
l'Italia: quel complemento che mi mancava.
il buon senso da applicare quando si tratta
di eseguire un ordine. La leggerezza da ag-
giungere a tutti gli aspetti della vita. La
fantasia, il sorriso e l'ottimismo". Sefi ha
capito che la "patria non è un luogo fisico,
ma una dimensione interiore, un luogo
dentro se stessi ove poter tornare, dove
non ci sono minacce" e si considera fortu-
nata perchè ha "ricevuto in dono più di una
prospettiva per valutare le cose". Sarà que-
sta la condizione particolare che le consente, a 44 anni, di so-
gnare l'oro a Pechino. Perchè non dovrebbe farcela? In fondo lo-
ro quattro sono una bella squadra!
Tiziana Bartolini
Sefi, leggenda di uno sport 'minore'