Numero 12 del 2008
E tu di che Natale sei?
Testi pagina 35
noidonne dicembre 2008 35
diverse malattie sono prodotte dal fatto
di avere molti, troppi figli. Non sono
sufficienti una buona educazione sani-
taria ed una corretta alimentazione per
salvaguardarsi dalle malattie. Emerge
la conoscenza antica, delle piante e dei
loro effetti. Sì, ci sono piante che si pos-
sono utilizzare per non avere più figli,
La Bota è una di queste, ma molte non
desiderano bere la tisana ricavata da
quest'erba perché è amara. Tra le donne
presenti nessuna sa prepararla; l'impe-
gno è quello di tornare alle comunità
per parlare con le più anziane, per ri-
cercare il loro sapere e metterne in pra-
tica la competenza. Mi rendo conto di
quanto sia difficile rendere il clima di
autorevolezza diffusa che circola nel
cerchio di donne. Io scrivo "si deve", "si
può" ma loro, le splendide
donne della selva, dicono
"dobbiamo", "possiamo", "vo-
gliamo". E' anche questo noi,
collettivo ma composto di in-
dividualità consapevoli, che
permette la scoperta e l'as-
sunzione di forza. E le voci si
alternano, con ordine, senza
sovrapporsi mai, in un dire
che nasce da un sentire co-
mune nel quale ciascuna si ri-
trova e si specchia. E la con-
sapevolezza continua a circo-
lare, queste donne possono
tornare alle comunità avendo
forte in sé la decisione di con-
versare con i propri mariti, di
decidere quanti figli avere.
Conversare con il proprio ma-
rito, mettere al centro la salu-
te del proprio corpo è possibi-
le per la semplice ragione che
anche gli uomini amano,
hanno un cuore".
Lo sviluppo è una questione di cultura
E' stato presentato come ogni anno a novembre il Rapporto UNFPA sullo
Stato della popolazione nel mondo 2008, la cui edizione italiana è curata
dall'Aidos, Associazione italiana donne per lo sviluppo. I dati contenuti non
raccontano, purtroppo, novità positive per le donne: ogni giorno 1600
donne e più di 10.000 neonati perdono la vita per cause legate alla gravi-
danza e al parto, dei 960 milioni di analfabeti, i 2/3 sono donne, ragazze,
bambine, il 61% delle persone che vivono con l'HIV nell'Africa Sub-
Sahariana sono donne, i 3/5 del miliardo di persone che vivono con meno di
2 dollari al giorno sono donne, una donna su 5 nel mondo ha subito vio-
lenze (che aumentano quando scoppia un conflitto armato o quando per
migrare si finisce nella rete della tratta di esseri umani). La ragione del per-
manere di tanti drammi è imputabile al "troppo poco fatto per promuovere
in maniera efficace l'uguaglianza di genere e i diritti umani". Da queste con-
siderazioni si è mosso il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione
(UNFPA) facendo una "insolita e onesta autocritica" e nel Rapporto 2008,
intitolato "Punti di convergenza: cultura, genere e diritti umani", "propone
agli attori impegnati nella cooperazione allo sviluppo di includere un'altra
componente nei propri programmi: la cultura. O meglio, la cultural fluency.
Un concetto nuovo, che sfida la globalizzazione, il "pensiero unico", i pre-
concetti culturali, ma anche le contrapposizioni Nord-Sud, Islam-
Cristianesimo, migranti-residenti". Isa Ferraguti
il primo appuntamenti con il racconto del cammino di
Antonella Prota Giurleo in terra peruviana. Appunti
e suggestioni che ci accompagneranno per tre numeri
Balsapuerto donne disegnano
Balsapuerto bambina
Balsapuerto donna e creta