Numero 7 del 2008
Vacanze: turismo a 360°
Testi pagina 35
Ogni giorno vado nei villaggi a parlare
con le donne e le aiuto a risolvere i pro-
blemi che possono incontrare, offrendo
loro consigli commerciali". Esistono dei
punti vendita per i prodotti delle donne
in alcune località turistiche (ad es. il fa-
moso Castello del Saladino) ma anche i
piccoli gruppi di turismo responsabile
possono entrare in contatto diretto con
le famiglie, vedere ed acquistare i loro
prodotti, chiacchierare con le donne su
come la qualità della vita sia migliora-
ta da quando portano "i soldi a casa" e
possono partecipare al pagamento del
mutuo della casa o alle spese per i figli.
E' possibile lasciare una piccola somma
di denaro per il progetto e comprare di-
rettamente dalle donne senza interme-
diari. "Stiamo cercando di convincere le
donne a creare anche dei luoghi di ac-
coglienza per turisti - afferma ancora
Kinda - delle foresterie a prezzi modici,
per accogliere piccoli gruppi di viaggia-
tori, come backpackers indipendenti o
altro, che si fermino per visitare e cono-
scere non solo le bellezze artistiche del
nostro paese ma anche le realtà locali
legate al lavoro ed alla vita quotidiana,
senza avere troppa fretta". Visitiamo
una sorridente ed energica signora che
intende aprire un
ristorantino per
offrire a camioni-
sti e passanti co-
lazioni a base di
ingredienti tradi-
zionali: miele al-
le erbe, burro or-
ganico e altri
prodotti caseari,
focacce (fathir).
Il locale sarà al-
lestito nella casa
dove abita con la sua famiglia: la cuci-
na è la stessa che usano tutti i giorni,
mentre la sala sarà posta nella terrazza
che affaccia sulla splendida valle sotto-
stante. La donna, che ha ricevuto una
formazione di base in gestione azienda-
le, vorrebbe aprire in futuro un
Bed&Breakfast, ma al momento non ri-
tiene vi siano abbastanza turisti da giu-
stificare l'investimento. Per realizzare il
suo sogno (il ristorante si chiamerà Al-
Wadi, "la valle") la signora si è trasferi-
ta su un versante della collina più fred-
do ma più panoramico; alla fine, per di-
mostrare al marito che faceva sul serio,
ha costruito da sola un forno tradizio-
nale, in fango essiccato. La coppia, che
ha utilizzato esclusivamente soldi pro-
pri per l'impresa, ha tre figli maschi e
due femmine: "Riguardo alle nostre
aspettative nei confronti di questa nuo-
va attività - dice la donna - oltre a so-
stenere il reddito familiare, ritengo che
questa iniziativa possa andare a benefi-
cio di tutta la comunità, non solo del
nostro nucleo familiare: nel villaggio
manca un locale come quello che vo-
gliamo costruire, e spero dunque nel
successo anche fra i nostri vicini". In-
contriamo successivamente altre donne,
le quali, dopo averci accolto con la
massima gentilezza ed ospitalità, ci mo-
strano i loro prodotti, collane, stoffe,
saponi. Lavorano su commissione, ri-
escono a risparmiare.
Per concludere un po' di cifre: nel-
l'ambito del progetto operano diretta-
mente circa 600 donne di età compresa
tra i 18 e i sessant'anni, alla metà delle
quali è stata fornita una formazione
commerciale (circa 100) e tecnica (cir-
ca 150), in relazione ai diversi settori di
attività. Se si considera invece il lavoro
indotto, sono quasi tremila le persone
beneficiarie del progetto, mentre la po-
polazione complessivamente coinvolta
ammonta a 10.000 unità. Ma il dato
saliente è che cinquanta di queste don-
ne hanno avviato una propria impresa,
e la metà di loro è riuscita a farlo con
fondi propri. Anche se si tratta di picco-
le o piccolissime aziende, il segnale è co-
munque importante. Un poster colorato
appeso al muro del VBI raffigura un bel
volto femminile dallo sguardo determi-
nato, con un fumetto che dice: "La par-
tecipazione è un diritto delle donne".
Ovunque nel mondo, aggiungiamo noi.
(*) Presidente dell'Associazione Retour
Rete per il Turismo Responsabile.
noidonne luglio-agosto 2008 35
da contadine a manager con il
“Village Business Incubator”,
l' “incubatore” d'impresa per donne
rurali. Accade in Siria
CHE COS'È IL TURISMO RESPONSABILE
Nel 1998 undici organizzazioni del cosiddetto Terzo settore (ambientali-
smo, volontariato, cooperazione allo sviluppo) hanno dato vita
all'Associazione Italiana Turismo Responsabile (AITR), il cui scopo è pro-
muovere un "turismo attuato secondo principi di giustizia sociale ed eco-
nomica e nel pieno rispetto dell'ambiente e delle culture. Il turismo respon-
sabile riconosce la centralità della comunità locale ospitante e il suo dirit-
to ad essere protagonista nello sviluppo turistico sostenibile e socialmente
responsabile del proprio territorio. Opera favorendo la positiva interazione
tra industria del turismo, comunità locali e viaggiatori".
In base a questo intendimento, si è iniziato a realizzare circuiti turistici nei
quali è possibile coniugare vacanza, itinerari culturali e paesaggistici, soli-
darietà verso le realtà sociali del paese visitato.
Informazioni: www.aitr.org