Numero 3 del 2008
Otto marzo da 100 anni: 1908 - 2008
Testi pagina 35
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la modifica degli esami di stato e l'indispensabile recupero
dei debiti scolastici.
Gli ultimi rapporti OCSE vedono l'Italia in fondo alle
classifiche per quanto riguarda competenze e saperi.
Come commenta quei dati?
Ci sono chiari segnali di allarme. I nostri ragazzi hanno
livelli di competenze che si collocano nella parti basse della
graduatoria con elementi di grande preoccupazione come
le differenze tra realtà del Nord e del Sud, tra i licei e l'i-
struzione tecnica e professionale, tra la scuola elementare,
in cui le rilevazioni su bambini di 9 anni ci danno risultati
di eccellenza, e quello che viene dopo, in cui le rilevazioni
a 15 anni ci fanno crollare in fondo alla classifica. E' una
fotografia dai grandi chiaroscuri e questo ci induce ad un
intervento massiccio. Avrei voluto che in Italia si aprisse un
dibattito culturale intorno a quei dati, sulla scuola che
vogliamo. Come possiamo permetterci che il nostro paese
rischi di avere una generazione di giovani totalmente igno-
rante quando tutti i paesi del mondo investono sui saperi
e sulle competenze?
C'è poi un altro fenomeno inquietante, legato alla
ricerca e all'Università, che è quello della fuga dei cer-
velli…
Il discorso che facevo prima sugli investimenti nella scuo-
la tocca a maggior ragione la ricerca e l'Università in cui
l'Italia è fanalino di coda. Anche in questo campo c'è una
filiera: si investe sul sapere, sull'Università e sulla ricerca per
avere un forte corrispettivo nello sviluppo e nell'occupazio-
ne. Non è solo la quantità di investimenti ma anche la
capacità di finalizzarli meglio. Manca, soprattutto nelle
Università, la valorizzazione del merito e i cervelli fuggono
perché non trovano le opportunità per poter mettere a
frutto le proprie intelligenze, capacità e competenze.
Teniamo i giovani troppo a lungo fermi nelle Università.
Non investiamo sulle intelligenze, sul merito e sui giovani e
quindi rischiamo di ripiegarci.
Nadia Angelucci
ne: meno del 5% in Italia, contro il 6,1% degli Usa e il 7% della
Danimarca.Matematica, scienze ma anche comprensione e lettu-
ra: gli studenti italiani non riescono a migliorarsi, anzi si confer-
mano fanalino di coda dell'Unione Europa e i tra i piu' ''somari'' a
livello dei paesi Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo
sviluppo economico).
La pagella per la scuola italiana viene dal prestigioso rapporto
Ocse-Pisa (Progress in International Reading) 2006, giunto alla
terza edizione, che fotografa la situazione degli studenti di 15
anni di età in 57 paesi di tutto il mondo. L'Italia è al 33° posto
per competenze di lettura, al 36° per cultura scientifica, al 38°
posto per quella matematica. Quello che il rapporto evidenzia è,
soprattutto, l'alto numero (un quarto o più) di studenti che han-
no raggiunto un risultato sotto il livello 2, in pratica l'insufficien-
za. Per quanto riguarda la cultura scientifica, in cima alla lista fi-
gurano gli studenti della Finlandia, paese in cui tutti gli alunni
raggiungono livelli di buon rendimento. Dietro l'Italia si piazzano
Portogallo, Grecia e Israele. Fra i Paesi al di sotto della media Oc-
se, oltre all'Italia, si posizionano Croazia, Slovacchia, Lituania,
Norvegia. E peggio dei nostri ragazzi, oltre ai coetanei di Porto-
gallo e Grecia, fanno gli studenti di Bulgaria e Romania fra gli ul-
timi entrati nella Unione Europea.
L'Italia si posiziona al 33° posto per quanto riguarda la lettura,
sotto la media Ocse nella classifica che vede ai primi cinque po-
sti Corea, Finlandia, Hong Kong, Canada e Nuova Zelanda. Di
paesi dell'Unione Europea, soltanto Repubblica Slovacca, Spagna
e Grecia hanno fatto peggio del nostro paese, oltre alle nuove
entrate Bulgaria e Romania. Per quanto riguarda la differenza tra
maschi e femmine, le ragazze di tutti i paesi interessati dalla ri-
cerca hanno fatto meglio dei loro coetanei: in particolare, per
quanto riguarda l'Italia lo scarto è di 41 punti a favore delle stu-
dentesse.
Per la cultura matematica. Nella classifica ai primi cinque posti
si trovano Taiwan, Finlandia, Hong Kong, Corea e Olanda. Peggio
dell'Italia, tra i paesi dell'Unione europea soltanto la Grecia che si
posiziona al 39° posto e Bulgaria e Romania. Anche per la cultu-
ra matematica, come per la capacità di lettura, almeno un quar-
to degli studenti che hanno partecipato al progetto non ha rag-
giunto la ''sufficienza'' del secondo livello di conoscenza. Come
per le altre due rilevazioni Ocse-Pisa, anche per quella matemati-
ca i risultati ottenuti nel 2006 sono peggiori di quelli del 2003. A
differenza della classifica per capacità di lettura, per la matema-
tica i ragazzi si sono comportati meglio delle loro colleghe stu-
dentesse.
Rispetto al livello regionale, sopra la media dell'Ocse c'é solo il
nord. Gli studenti dei licei hanno conseguito mediamente risul-
tati migliori rispetto ai tre ambiti di indagini (scienze, matemati-
ca, lettura) con un punteggio più alto di quello di istituti tecnici
e professionali. Estrapolando i dati, emerge che gli istituti tecni-
ci del nord-ovest e del nord-est si collocano al di sopra della me-
dia europea, dimostrando un livello di preparazione assoluta-
mente migliore di quello dei loro colleghi delle altre regioni d'I-
talia. Secondo le prime analisi, i dati suggeriscono "l'immagine di
una scuola che da un lato continua a non riuscire a coltivare le
eccellenze, dall'altro assiste ad uno slittamento verso il basso del
livello medio di prestazione degli studenti, almeno per quanto
riguarda l'ambito della lettura".
Rosa M. Amorevole
Rapporto Ocse-Pisa
Una scuola da rimandare
Ai primi posti per livello di istruzione, Corea (97% dei giovani
ha un diploma di scuola secondaria), Norvegia (95%), Giappone
e Slovacchia (94%). Agli ultimi posti, Italia, Turchia, Messico, Por-
togallo, Usa e Gran Bretagna.
L'Italia, però, si mantiene in testa alla classifica per quanto con-
cerne le ore di insegnamento agli studenti di età compresa tra i
7 e i 14 anni, circa 8.000 ore, contro una media globale di 6.852
ore. Resta basso, però, l'investimento annuo sul Pil dell'istruzio-