Numero 1 del 2011
Il futuro in testa
Testi pagina 35
al nostro ministro dell’Interno con funzioni di sottose—
gretario alla presidenza del consiglio.
Il paese che Dilma si troverà a governare ha senza dub-
bio, durante il governo Lula, raggiunto degli obiettivi as—
sai importanti: una crescita economica che non si ferma
neanche davanti alla crisi mondiale e dei significativi avan-
zamenti nella lotta alla povertà , piaga endemica del Bra—
sile. Ma le sfide che la nuova presidenta si troverà davanti
sono ancora molte. Il governo Lula, infatti, ha raggiun-
to gran parte dei suoi risultati appoggiandosi ad un pro—
getto macro-economico di impronta ancora neoliberale,
utilizzando i successi economici per traghettare il paese
verso uno Stato più attento agli obiettivi sociali e sensi—
bile alle richieste della popolazione più vulnerabile. Ma
mantenere l’equilibrio tra queste due componenti non è
stato facile e non si può negare che il progetto ‘economico’
ha spesso sopravanzato quello ‘sociale’ anche se la ridu-
zione delle disuguaglianze nel paese è stata cosi profon-
da da regalare a Lula una popolarità eccezionale. Dilma
si troverà quindi a dover lavorare duramente per accele-
rare questa transizione verso l’instaurazione del welfare,
prestando maggiore attenzione ai movimenti sociali e al—
l’intellighenzia brasiliana che spesso hanno denunciato le
contraddizioni e, allo stesso tempo, dovrà ascoltare le ri-
chieste della classe media che sente minacciato il
proprio status. Un nodo che potrà tentare di scio-
gliere solo rettificando lo squilibrio tra la vita eco-
nomica e quella culturale e politica; avrà quindi bi—
sogno di lanciare un grande piano di coinvolgi-
mento nazionale attraverso la cultura, l’educazio-
ne, la comunicazione. E le donne come entrano in
questa grande sfida culturale?
L’attenzione all’elemento femminile è stata presente
nel suo discorso post—elezione: “Per la prima vol—
ta — ha detto - una donna è presidente del Brasi-
le. Per questo il mio primo impegno sarà onora-
re le donne brasiliane, far si che ciò che accade per la pri—
ma volta si trasformi in un evento naturale, per amplia-
re l’uguaglianza di opportunità tra uomini e donne. Vor-
rei che i papà e le mamme del Brasile guardassero in que—
st’istante negli occhi
le loro bambine e
dicessero loro: Sì, le
donne possonoâ€.
Ma Dilma Roussef
presidenta sembra
aver perso lo smal-
to dei suoi ideali ri-
voluzionari giova—
nili; la presidenta
sottolinea la sua
empatia in partico-
lare con le donne
più povere, è stata
accompagnata da
un gruppo quasi
esclusivamente fem-
minile durante la
campagna elettora-
le e include la pro-
spettiva di genere
nei suoi program-
mi affermando che
“in Brasile privile—
giare le donne non è
politica di genere
ma politica socialeâ€
dato che il 30% dei
nuclei familiari è
guidato da una don—
na. Ma ha preso to-
talmente le distanze
dal femminismo
scartando l’idea di
dare seguito alle ri-
chieste prioritarie
del movimento del-
le donne come il
matrimonio omo—
sessuale e la depe-
nalizzazione del-
l’aborto. Su que—
st’ultimo punto in
particolare ha ri-
schiato di perdere la
competizione elet-
torale e ha dovuto
fare marcia indietro.
UN'ARGENTINA
NELLA CAPITALE
Una serie di 'misteriose coincidenze'
porta l'autrice di questo delizioso li-
bro, Neria De Giovanni, ad incontrarsi
con Lola Mora, affascinante e ta-
lentuosa artista vissuta tra il 1866 e
il 1936 tra l'Argentina e l'Italia. Fo-
tografie che appaiono dal passato,
statue che diventano un rifugio nel
momento del pericolo, un villino
stile liberty a via Dogali, nel quar-
tiere Ludovisi, sono le tracce di un
passato che riemerge e che va a
stuzzicare la curiosità di De Giovanni.
E viene così riportata alla luce la sto-
ria di Lola Mora, prima e più famo-
sa scultrice ar-
gentina, che visse
a Roma nel pe-
riodo della Belle
Epoque intessen-
do rapporti con
artisti e perso-
' naggi illustri
come Giulio Mon-
’ teverde, Gabrie-
.« le D'Annunzio,
Guglielmo Mar-
coni, Mario Rutelli fino alle Regine
Elena e Margherita, sue grandi am-
miratrici. De Giovanni ci restituisce
la storia di una donna fuori dal co-
mune per il suo talento e per la sua
personalità . Ci narra i suoi trascor-
si felici e burrascosi alternando la di-
mensione pubblica dei suoi succes-
sie l'intimità dei suoi pensieri.
Neria De Giovanni, Lola Mora
L'ARGENTINA DI ROMA
Edizioni Nemapress, 2070
Che la pratica amministrativa e il potere siano pericolosi per
le donne tanto quanto per gli uomini è cosa nota, che sia
necessario saper leggere i contesti economici, sociali, cul-
turali, è altrettanto noto, che sui corpi delle donne da sem-
pre passi il terreno di scambio e di equilibrio del potere e
che spesso le stesse donne siano ‘carnefici’ delle altre è or—
mai chiaro. La tiepidezza di Rousseff verso i movimenti fem-
ministi non ci dovrebbe far ben sperare ma, dato il conte-
sto regionale latinoamericano e fatto il paragone con la no-
stra situazione europea, ci rallegriamo per la possibilità che
Dilma, una donna, avrà di esercitare il potere. Ci mettiamo
dietro di lei e le diciamo ‘forza Dilma’ sperando che qual—
cosa possa cambiare. I
noidonne | gennaio | 2011