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Numero 10 del 2012

Futura: Il domani che è tra noi / 2


Foto: Futura: Il domani che è tra noi / 2
PAGINA 35

Testi pagina 35

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a sfondo sessuale per le strade delle città. A Nuova Del—
hi, l’82% delle donne pensa che siano i bus, i luoghi dove
è più facile essere palpeggiate 0 molestate. Lo stesso vale
per le organizzazioni di donne di Quito. A Lima, solo il
12% delle donne intervistate ha ammesso di “potersi muo-
vere liberamente” senza paura di violenza. A Montreal la
percentuale sale al 40% e a Tokyo il 64% delle giovani
donne dichiara di essere stata palpeggiata sui trasporti pub-
blici. Il benessere (almeno “
quello materiale) non pro—
tegge le donne dei rischi
della Città. Rischi che au-
mentano però se si os—
servano le comunità mar-
ginalizzate o impoverite di
alcuni paesi del Sud del
mondo. Sono però sem-
pre le donne ad auto or-
ganizzarsi e trovare delle
soluzioni. Se al Cairo, al—
cune attiviste hanno rea-
lizzato all’Harrass—Map
(la mappa delle molestie),
una mappa Virtuale dei luoghi da evitare, con un database
e tecnologie open—source, dal 2011 ActionAid ha creato
un progetto pilota in Brasile, Cambogia, Etiopia, Libe-
ria e Nepal, per strategie volte
a migliorare la sicurezza delle

Donne e uomini
vivono la città in
modo diverso e
hanno una diversa
percezione della
sicurezza. Il rischio
di violenza e
maltrattamenti
aumenta per le
donne, in particolare
lavoratrici non
qualificate, Ì,

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Onc nf|hc rcmalarcas in Dzngkor >

donne nei contesti ur-
bani e a sensibilizzare l’opinione pubblica. “Le aree in—
dividuate dal progetto nelle diverse città - spiega Christy
Abraham - sono tutte caratterizzate da servizi carenti, in-
frastrutture inadeguate, scarsa illuminazione, strade dis—
sestate e poco controllate. In molte aree non esistono strut-
ture per accogliere le donne vittime di violenza. Un dato

comune emerso dalle ricerche è che esistono pochissime
leggi che proteggono le donne negli spazi pubblici delle
città. La sicurezza delle donne non è tra le priorità sul-
l’agenda di chi disegna e progetta centri e spazi urbani”.
In Cambogia per esempio, dove ad essere trainante è l’in-
dustria tessile, il progetto si è svolto a Dangkor, perife-
ria industriale di Phnom Penh, dove è localizzato un ele—
vato numero di industrie: la percentuale di donne sugli
impiegati e tra l’80 e il 90%. Donne per lo più trai 18 e
i 25 anni, nubili, immigrate dalle zone rurali e analfabe—
te. I risultati delle interviste dimostrano che le donne su-
biscono violenze sul luogo di lavoro e nelle aree limitro-
fe alle fabbriche e la causa principale deriva dalle carat—
teristiche infrastrutturali del quartiere. Ana Paula Lopes
Ferreira, coordinatrice del programma sui diritti delle
donne di ActionAid Brasile, racconta il progetto nelle tre
città dello Stato di Pernambuco (Brasile), uno dei più po-
veri e violenti del paese. “Siamo partite dal disegnare la
mappa delle città: le donne segnalavano luoghi e percorsi
pericolosi. Al calar del sole facevamo quel percorso e in—
tervistavamo le persone incontrate per ascoltare la loro
percezione sulla sicurezza. Mentre disegnavamo la map—
pa, erano le donne stesse e poi le comunità allargate ad
offrire soluzioni per rendere quei luoghi più sicuri. Ab-
biamo intervistato assessori, consiglieri municipali e sin—
daci poi abbiamo organizzato incontri diretti tra comu-
nità di donne e cittadinanza, un processo durato un anno”.
“In Brasile, esiste una legislazione contro la violenza do—
mestica, la Lei Maria
da Penha, mentre non
esiste alcuna legge che
protegga le donne ne-
gli spazi pubblici”. Il
traffico di droga e armi
genera paura e insicu-
rezza per le donne, che
hanno scarsa fiducia
nei confronti delle for-
ze di polizia, conside—
rate inefficienti e cor—
rotte e scarsamente
preparate a far fronte
ai casi di violenza di ge—
nere. Anche negli altri
paesi, la metodologia,
che prevede il coinvolgimento delle donne in tutte le at—
tività, si basa su strumenti che vanno dalla osservazione
del contesto e la raccolta dati all’individuazione di pos-
sibili risposte ai loro bisogni, favorendo quindi il prota—
gonismo delle donne nell’identificazione di risposte po-
litiche al problema della violenza. I

noidonne | ottobre | 2012

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