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Numero 1 del 2010

2010 non ci resta che ridere


Foto: 2010 non ci resta che ridere
PAGINA 35

Testi pagina 35

noidonne gennaio 2010 35
Èstato Laurent Monsengwo, co-presi-dente di Pax Christi International - il
movimento cattolico pacifista interna-
zionale fondato nel 1946 e diffuso in
più di 50 Paesi nei cinque continenti - a
consegnare il premio a Justine Masika
Bihamba a Roma lo scorso mese di ot-
tobre definendola 'artigiana contempo-
ranea della pace'. Il riconoscimento è
assegnato ogni anno a chi, persona sin-
gola o gruppo, operi per la costruzione
di un mondo più pacifico e per la difesa
dei diritti e della dignità delle persone. Il
premio per il 2009 è andato a Justine
Masika Bihamba della provincia di Ki-
vu nella Repubblica Democratica del
Congo. Le violenze inflitte alla popola-
zione civile e in particolare le violenze
sessuali perpetrate contro le donne in
quella regione sono state condannate
dalla comunità internazionale.
"Di migliaia e migliaia di abusi si ha
notizia, ma molte terribili violenze non
sono neppure denunciate - ha sottoli-
neato Laurent Monsengwo -. Queste vio-
lenze sono commesse da uomini armati
e sono diventate un fatto normale nel-
l'est del Congo. Il movimento mondiale
di Pax Christi deplora questa situazione
tragica e chiede un'azione più incisiva
per porvi fine. Justine Masika Bihamba
è tra coloro che, anche mettendo a ri-
schio la propria incolumità, si muovono
in questa direzione contribuendo così a
costruire una pace giusta. La loro deter-
minazione e l'impegno nel combattere le
violenza come arma di guerra sono stru-
menti necessari per fronteggiare tante
drammatiche ingiustizie". Justine Masi-
ka Bihamba nel ricevere il premio ha
colto l'occasione per spiegare la situa-
zione nel suo Paese e le ragioni della cri-
si politica, militare e umanitaria che
continua ad attraversarlo soprattutto
nel versante est. "Le elezioni del 2006,
organizzate con l'appoggio della comu-
nità internazionale, dovevano coronare
un processo di pace iniziato nel 2001.
Purtroppo, mentre il resto del territorio
della Repubblica Democratica del Con-
go cerca di soddisfare i bisogni più ele-
mentari come l'accesso all'acqua pota-
bile e alla salute, nelle province del
Nord-Kivu e del Sud-Kivu e in gran par-
te della provincia orientale si sotterrano
ancora i morti, le donne e le giovani so-
no violentate e le case sono incendiate
da gruppi armati sia congolesi che stra-
nieri. Anche le forze armate regolari si
rendono colpevoli degli stessi atti vio-
lenti".
Accanto alla denuncia, Justine Masi-
ka Bihamba ha colto l'occasione roma-
na per sollecitare l'attenzione della co-
munità internazionale su quell'area.
"Dal nostro punto di vista le vere ragio-
ni della guerra sono gli interessi geo-
strategici e finanziari dei paesi confi-
nanti, le pressioni di alcune multinazio-
nali che per accedere alle risorse mine-
rarie del Kivu non esitano ad avere rap-
porti con i gruppi armati. In questo mo-
do le risorse naturali diventano un vei-
colo di morte invece di essere una ric-
chezza da mettere in gioco per contri-
buire alla pace e al soddisfacimento dei
bisogni sociali di base. Anche l'impuni-
tà generalizzata contribuisce a minare
la pace e la sicurezza.
Dal 1990 ad oggi una successione di
massacri, violenze e la requisizione di
beni pubblici sono rimasti impuniti". Ju-
stine Masika Bihamba coordina la
'Synergie des Femmes pour les Victimes
des Violences Sexuelle (SFVS)' organiz-
zazione che opera dal 2003 contro le
violenze sessuali sia attraverso la me-
diazione dei conflitti sia con l'educazio-
ne ai diritti. In particolare si prende cu-
ra delle vittime di violenza per restituire
loro la fiducia di vivere. "Abbiamo con-
centrato le nostre energie nella forma-
zione del personale di accoglienza e dei
medici per garantire adeguata assisten-
za alle vittime sul piano medico, psico-
logico e giuridico. Cerchiamo inoltre di
sensibilizzare la comunità. Grazie al
nostro lavoro sinora 9.514 donne e gio-
vani hanno ricevuto sostegno medico,
384 casi sono stati portati davanti alla
giustizia e abbiamo ottenuto 78 con-
danne. Sono risultati importanti perchè
danno speranza alle vittime e contribui-
scono a ripristinare l'idea di giustizia.
Alla comunità internazionale chiedia-
mo di riconoscere le sofferenze delle po-
polazioni civili e di consolidare l'appog-
gio alla formazione di una polizia na-
zionale nella Repubblica Democratica
del Congo.
Chiediamo inoltre di perseguitare le
compagnie commerciali implicate nel
traffico dei minerali in connessione con
i gruppi armati e di appoggiare l'istitu-
zione di camere penali miste".
Artigiana della pace
Congo / violenze arma di guerra
Tiziana Bartolini
l'impegno e il coraggio di
Justine Masika Bihamba,
premio per la pace Pax Christi
International 2009
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