Numero 2 del 2007
Famiglia allargata e in evoluzione
Testi pagina 34
Con tutte le nazionalità che convivo-no negli Emirati Arabi Uniti, non mi
mancano le occasioni per conoscere sce-
nari e culture solitamente lontane anni
luce. Per qualche motivo molte delle
donne che ho incontrato in questi anni
sono in qualche modo delle 'ribelli in
miniatura' e hanno una storia da rac-
contare.
Subha mi ha aperto una finestra sul
mondo dell'hinduismo ortodosso, la sua
struttura gerarchica e patriarcale fon-
data sulle caste, il disprezzo della don-
na e mi ha dipinto un quadro indiano a
tinte fosche al cui confronto la natura
misogina di altre religioni quasi sbiadi-
sce.
Nata in Sri Lanka da genitori indiani
benestanti negli anni 60, è cresciuta in
un ambiente internazionale, spesso a
contatto con i colleghi britannici del pa-
dre e le loro famiglie. Un'adolescenza e
una gioventù serena, creativa, dedicata
agli studi, sia quelli academici che del-
la severa disciplina della danza classi-
ca Indiana. Poi il trasferimento in India
per una laurea in Chimica e a 19 anni,
la decisione dei genitori: è ora che Sub-
ha si sposi.
In India tradizionalmente i matrimo-
ni hindu sono combinati con l'aiuto di
un astrologo. Subha riceve una propo-
sta allettante da un giovane uomo d'af-
fari di famiglia Bramina, la casta più
alta e molto ricca; l'astrologo sostiene
che i due ragazzi siano nati per stare as-
sieme, così scambiano due chiacchiere
un pomeriggio e decidono: si sposeran-
no!
Le speranze di amore romantico han-
no vita molto breve , 5 giorni, precisa
Subha. Al sesto giorno, la realtà la col-
pisce in tutta la sua durezza. Nella tra-
dizione hinduista la sposa va a far par-
te della famiglia del marito e ne diventa
un possedimento. Nella grande famiglia
patriarcale del marito di Subha convi-
vono i suoceri, una figlia e le famiglie di
4 figli maschi. A completare il quadret-
to ci sono 3 donne di servizio, 2 brac-
cianti, 3 mucche, 2 cani, svariate galli-
ne e un elefante - usato nelle funzioni re-
ligiose del tempio di casa e massimo
simbolo di prestigio per ogni famiglia
benestante. In quanto nuova arrivata,
Subha non ha voce ne' diritti in casa -
deve solo dimostrare di essere una buo-
na nuora, lavorando 16 ore al giorno e
rispettando I precetti religiosi che rego-
lano anche le più insignificanti pratiche
quotidiane.
Il giorno inizia alle 5 di mattina con
un bagno purificatore: la cucina è il luo-
go in cui si custodisce il fuoco sacro e
non vi si ha accesso senza essersi purifi-
cati. Si inizia con il tè e il caffé, poi la
colazione, il pranzo e la cena, cibo in
quantità industriale per gli uomini della
casa e i loro ospiti che possono rientra-
re in ogni momento e richiedere qualsia-
si piatto. Poche ore di sonno e poi si ri-
comincia, a testa bassa. Le donne di ser-
vizio aiutano, ma sono di casta intoc-
cabile ed è vietato loro preparare il cibo
destinato ai Bramini.
Subha non possiede denaro e non
può lasciare la casa senza il permesso
dei suoceri e se il suocero dice di no, non
c'è motivo che tenga. Tutti i membri del-
la sua casa devono rispettare la sua vo-
lontà, volenti o nolenti. Le umiliazioni,
febbraio 2007 noidonne34
Marzia Beltrami
La storia di Subha
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