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Numero 3 del 2008

Otto marzo da 100 anni: 1908 - 2008


Foto: Otto marzo da 100 anni: 1908 - 2008
PAGINA 34

Testi pagina 34

marzo 2008 noidonne34
Mariangela Bastico ha da poco
concluso la sua esperienza come vice-
ministro dell'Istruzione. Una prova
che ha affrontato con passione ed
entusiasmo, senza dimenticare la
complessità del mondo della scuola.
'noidonne' l'ha invitata a ragionare
insieme sul diritto all'istruzione e le
sue applicazioni nel nostro sistema di
educazione dei cittadini.
In quali articoli della nostra
Costituzione si trova il nucleo fon-
damentale del diritto all'istruzione
e quale è stato il lavoro fatto attra-
verso di essi?
L'articolo fondamentale è il 3, dove
è stabilito il principio di uguaglianza
formale e sostanziale con la rimozio-
ne degli ostacoli di ordine sociale,
culturale ed economico. Dovremmo ripartire da una scuo-
la che sia capace di dare opportunità a chi non ne ha,
rimuovendo gli ostacoli. Tutto ciò è stato praticato con
grande sapienza e determinazione da Don Milani nella
scuola di Barbiana, che è stata un'esperienza e una rifles-
sione di portata straordinaria che ha ancora molto da dire
alla scuola. Nel libro 'Lettera ad una professoressa', oggi
drammaticamente attuale, diceva: "non c'è nulla di più
ingiusto che fare parti uguali tra diversi". Da questo è ini-
ziato il mio personale impegno, come viceministro, per
reimpostare una scuola pubblica, di qualità, che non lasci
indietro nessuno. Bisogna attuare quel principio di pari
opportunità che i padri costituenti hanno sapientemente
sancito. Le differenze sociali, nel nostro paese, invece di
assottigliarsi si stanno accentuando e un gran numero di
ragazzi abbandona e non arriva alla superiori. Recenti ricer-
che europee hanno collocato l'Italia agli ultimi posti per
quanto riguarda la mobilità sociale: stiamo diventando un
paese in cui il destino delle persone è segnato della fami-
glia in cui si nasce. La scuola ha quindi perso quella fun-
zione, che per alcuni anni ha avuto, di far passare da una
condizione ad un'altra, di dare una speranza di vita che
non fosse schiacciata sul destino originario. La nostra espe-
rienza di governo si è concentrata su tutti i gradini della
scuola da quella dell'infanzia e le elementari, ripristinando
il tempo pieno che restituisce ai bambini diverse opportu-
nità e possibilità di apprendere e allungando la scuola del-
l'obbligo cosicché i ragazzi non debbano scegliere, a tredi-
ci anni, se continuare a studiare o scegliere un percorso di
formazione professionale.
Gli articoli 33 e 34 della nostra
Carta costituzionale sanciscono
alcuni principi molto importanti. A
che punto siamo nella loro applica-
zione?
L'articolo 33 - l'arte e la scienza
sono libere e libero ne è l'insegna-
mento - definisce il principio fondan-
te del ruolo dei docenti e colloca gli
insegnanti all'interno dell'istituzione
scuola con un principio di libertà.
Questo è il grande valore della scuola
pubblica. Un percorso di formazione
vera per i ragazzi deve essere fondato
sul pluralismo, specialmente oggi che
viviamo in un mondo di straordinaria
diversità. In questo mondo globale
dei contrasti la scuola deve dare degli
strumenti di istruzione ed educare
all'autonomia e alla criticità.
Il 34 sancisce il principio di obbliga-
torietà dell'istruzione. In questo i Costituenti sono stati di
una sapienza grandiosa. Gli otto anni di frequenza obbli-
gatoria sono stati un valore determinante, anche nella cre-
scita della società italiana; proprio per seguire il cammino
della società abbiamo deciso di portare a 10 anni la scuola
dell'obbligo. L'altra grande intuizione di quell'articolo
riguarda i capaci e meritevoli anche se privi di mezzi eco-
nomici: si mette
al centro un prin-
cipio di merito. Il
diritto all'istru-
zione è un diritto
personale e fon-
damentale per
costruire il pro-
prio futuro e svi-
luppare la pro-
pria identità. Per
questi motivi
bisogna impe-
gnarsi per valo-
rizzare il merito
ad esempio con
“Non c’è nulla di più
ingiusto che fare parti
uguali tra diversi”
il nostro patto fondativo ci ha regalato una scuola
pubblica, di qualità e che non lasci indietro nessuno
60° COSTITUZIONE, scuola e ricerca
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