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Numero 5 del 2009

La nuova Europa


Foto: La nuova Europa
PAGINA 34

Testi pagina 34

maggio 2009 noidonne34
Africa / Repubblica Democratica del Congo
Monumento per le donne vittime
di stupri a Goma
Una statua alta tre metri è stata collocata davanti all'I-
stituto Metanoia della Libera Università dei Grandi Laghi
(ULPGL), a Goma , capoluogo della provincia orientale del
Nord Kivu. Rappresenta una figura femminile calpestata
dagli stivali dei suoi torturatori e vuole ricordare le donne
violentate. Le organizzazioni femminili locali hanno più
volte denunciato che, malgrado la recente fine del conflit-
to armato, gli stupri e le violenze che colpiscono le donne
proseguono. Nel giugno 2008 l'Assemblea generale della
Nazioni Unite, anche in conseguenza dei reati commessi
nell'est della Repubblica Democratica del Congo, ha adot-
tato all'unanimità la Risoluzione 1820 secondo la quale lo
stupro in zone di conflitto può costituire "crimine di guer-
ra, crimine contro l'umanità" o "un atto all'interno del ge-
nocidio". Tale Risoluzione apre di fatto la strada a possibi-
li incriminazioni per chi compie questo reato di fronte alla
Corte penale internazionale (Cpi) dell'Aja,
Medio Oriente / Arabia Saudita
No alle donne in TV
In una dichiarazione inviata al Ministro per l'Informa-
zione un gruppo di 35 religiosi afferma che "per nessun
motivo" le donne debbono apparire sullo schermo televisi-
vo o i loro volti sui giornali. "Nessuna donna saudita deve
apparire in televisione, per qualsiasi motivo" e "di nessuna
i giornali debbono pubblicare le immagini", asseriscono i
35. La dichiarazione è firmata da docenti della ultraconser-
vatrice Imam University, da studiosi islamici, da un giudi-
ce e da alcuni funzionari statali.
Nella televisione di Stato, malgrado le restrizioni che
subiscono le donne nel paese, ci sono giornaliste donne
che compaiono in video, anche mostrando il loro volto.
Nel documento, i religiosi si appellano al fatto di essere
a conoscenza di
una "ben radicata
corruzione nel Mi-
nistero dell'infor-
mazione e della
cultura, in televi-
sione, radio, stam-
pa, circoli culturali
e fiere librarie" e
chiedono con for-
za al Ministero
dell'Informazione
di mettere in atto
una 'riforma' che
dovrebbe com-
prendere, oltre il divieto alle donne di comparire, anche
quello di trasmettere in televisioni spettacoli musicali.
E' ovviamente un tentativo di pressione sul nuovo re-
sponsabile del dicastero dell'informazione, il ministro Ab-
del Aziz Khoja, ma sono assai ridotte le possibilità che tro-
vi accoglienza. Khoja, infatti, è stato nominato il 14 feb-
braio, nell'ambito del 'nuovo corso' voluto da re Abdullah
che punta a ridurre il peso della componente più intransi-
gente dal governo. In seguito al rimpasto numerosi espo-
nenti dell'area più conservatrice sono stati rimossi; tra
questi, quattro ministri, il presidente del Majlis al-Shura e
quello della Corte Suprema, il capo della polizia religioso
(la muttawa). La maggiore e più avanzata novità della ri-
forma è però stata la nomina della signora Noura al Fayez
come vice ministro dell'Educazione. Il fatto rappresenta un
cambiamento incredibile in un paese in cui le donne deb-
bono avere un "custode" (il padre o il fratello o il marito),
vedono i loro diritti fortemente limitati e non possono
neppure guidare l'automobile.
Stati Uniti / America del Nord
In aumento le denunce per violenza
sessuale nell’esercito
Secondo quanto riportato in uno studio del Pentagono,
nell'ultimo anno le denunce per violenza sessuale che co-
involgono i soldati dell'esercito statunitense, sono aumen-
tate dell'8 %.
2923 sono i casi riportati ma, secondo le stime, corri-
sponderebbero solo al 20% delle violenze realmente con-
sumatesi. La cifra comprende sia violenze contro i civili che
quelle avvenute all'interno dell'esercito. Dei 2923 casi per
stupro tuttora in giudizio durante il 2008, 163 sono avve-
nuti in Iraq e in Afghanistan, con un incremento di un qua-
si un quarto rispetto all'anno precedente. La notizia pone,
ovviamente, il Pentagono in una posizione difficile tanto
che la responsabile del Sexual Assault and Prevention Of-
fice, dottoressa Kaye Whitley, ha tentato di smorzare le
polemiche dichiarando che l'aumento del numero di cause
legali non significa necessariamente un aumento della vio-
lenza, quanto piuttosto una maggiore propensione alla de-
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