Numero 8 del 2010
Idee in viaggio
Testi pagina 34
32 noidonne | luglio-agosto | 2010
i sono donne che vivono per una mis-
sione e spesso quello in cui credono
è frutto di una visione profonda.
L’ostetrica rivoluzionaria Ibu Robin
Lim, per esempio, ha iniziato a fare questo
mestiere a seguito di un sogno: la nonna filippina,
anche lei ostetrica, le porgeva un vestito giallo dicendole
“da domani avrai molto da fare”. Il giorno dopo, il suo vi-
cino di casa a Bali le chiese di aiutare sua moglie che stava
partorendo da sola in casa. Dopo quel sogno e quel parto,
Robin decise di prendere il diploma di ostetrica e di re-
stituire alle donne, iniziando da quelle più povere, un
parto sereno e naturale. Ha dunque aperto un centro a
Bali nel 1994, il Bumi Sehat ed è stata nelle zone devastate
dallo tsunami. La sua ultima missione è stata Haiti, nella
quale con le forze di volontari e dei soldi di alcune ONG,
ha messo su un pronto soccorso per donne che dovevano
partorire nonostante il terremoto. La naturalità del parto
rappresenta il fluire della vita che non si arresta nemmeno
tra le macerie e Ibu Robin crede che a questo momento
vada riconsegnata una sacralità e un’importanza che sono
fondamentali per la sopravvivenza del neonato e la salute
della madre. Questa convinzione vale ancor più per le
donne meno abbienti che possono rivolgersi solo alla sa-
nità pubblica, che in molti paesi del sud del mondo, è
cara e di pessima qualità. Si intravede però un margine di
miglioramento.
“Le donne indonesiane stanno cambiando. Ci sono più
donne con un livello più alto di istruzione e più donne al
governo. E io sono estremamente felice quando ci sono
donne nei luoghi del potere politico perché, secondo me,
sappiamo ascoltare il cuore in maniera più profonda. Per
questo credo che, in generale, se ci fossero persone nei
governi, anche uomini, in grado di agire in base al loro
cuore nel mondo ci sarebbe più pace.” Robin crede nel-
l’uso di una ragione basata non solo sulla logica e sulla
convenienza ma anche sull’intuizione e sul sentimento, e
questo vale anche per quello che riguarda il parto. “Se
vogliamo una generazione futura di
persone felici e intelligenti dobbiamo
prenderci cura delle madri. Tutte le
donne del mondo hanno bisogno
delle stesse cose proprio come i loro
figli: amore, pace, dedizione.” E
quando le ho domandato cosa pensa
della medicalizzazione dei parti di noi
donne occidentali mi ha risposto che “la
modernizzazione e la tecnologia possono es-
sere una benedizione ma c’è il rischio di per-
dere il mistero del parto, il segreto che svela.
Per me un buon parto si muove su tre direttrici:
il rispetto per la natura, per la cultura e per la
scienza medica. Nessuno di questi pilastri può mancare.”
A fine incontro, vedendo un video realizzato presso il
centro di Robin, in cui alcune donne distese in vasche
piene di fiori danno alla luce così naturalmente i loro
bimbi, viene da pensare al perché tutti i parti non avven-
gono così, ovunque nel mondo.
C
MO
ND
I
di Silvia Vaccaro
IL RISPETTO PER LA NATURA, PER LA
CULTURA E PER LA SCIENZA MEDICA
ALLA BASE DI UN BUON PARTO
IBU ROBIN LIM
L’OSTETRICA
RIVOLUZIONARIA
“A causa degli aumenti, solo quest’anno”
afferma Rosario Trefiletti, presidente di Fe-
derconsumatori, “ i cittadini avranno, tra
ricadute dirette ed indirette, da sborsare
239 euro in più. Si dovrebbero bloccare
quindi le tariffe e rende più competitivo il
settore assicurativo. “Non è sufficiente denunciare gli aumenti del-
le polizze RC Auto” continuano Trefiletti ed Elio Lannutti di Adusbef
“noi ci occupiamo di denunciare gli aumenti, gli altri devono opera-
re ed intervenire concretamente per contrastare i continui rincari che
si abbattono sugli automobilisti.” Aumenti che, come l’Osservatorio
Nazionale Federconsumatori denuncia a partire da gennaio, hanno
registrato, quest’anno, una crescita dal 15% al 20%. Addirittura, se-
condo lo stesso studio, le polizze rc auto, dal 1994 ad oggi, hanno vi-
sto un aumento icredibile: +173%! “Tali rincari produrranno ricadu-
te dirette per gli automobilisti, solo per quest’anno, di 179 Euro an-
nui. A queste si aggiungono le ricadute indirette sui beni di largo con-
sumo che comporteranno un aumento dello 0,2% sul tasso di infla-
zione, pari a 60 Euro annui. Complessivamente, quindi, i cittadini, a
causa di questi aumenti, si ritroveranno a pagare ben 239 Euro an-
nui in più. Alla luce di questi dati, chiediamo di intervenire in maniera
determinata su questo settore, facendo pagare alle assicurazioni i
costi della crisi in atto e non chiedendo sacrifici solo alle famiglie,
specialmente quelle a reddito fisso. Questo attraverso un blocco del-
le tariffe RC Auto, che va affiancato da un aumento di competitivi-
tà in tale settore, reso possibile dall’incremento e dal potenziamento
del ruolo degli agenti plurimandatari. Inoltre, alle compagnie assi-
curative, chiediamo di eliminare del tutto quel vergognoso criterio
di calcolo delle polizze che si basa sulla nazionalità dell’assicurato,
prendendo in considerazione il “rischio etnico”, ed anzi ci chiedia-
mo come mai l’ISVAP non sia intervenuta prima a tale proposito”.
RC AUTO
NON BASTA
DENUNCIARE,
BISOGNA
INTERVENIRE
DONNE E CONSUMI di Viola Conti
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