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Numero 1 del 2007

Che sia un anno di PACS


Foto: Che sia un anno di PACS
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Testi pagina 33

in Italia si parli molto della difesa della
famiglia in senso tradizionale. Credo
che ciò che molti definiscono l'istituzio-
ne della famiglia, sia in realtà un con-
cetto molto più sfaccettato, che com-
prende … il focolare, una sera a casa
con gli amici più cari, una telefonata al-
la persona che ti sa ascoltare e ti aiuta
nei momenti più duri, il ricordo delle
persone che ci sono state vicine, insom-
ma, non solo le relazioni di sangue, ma
anche di vicinanza, amicizia, condivi-
sione, di ideale etc. Chi cerca di definire
in maniera troppo rigida la famiglia e di
chiuderla all'interno di quattro mura
senza finestre, in realtà non la ama.
Con la minaccia di smantellare Chri-
stiania la politica irrompe di nuovo
nella sua vita, come vive la situazione?
Le leggi speciali su Cristiania volute
dal governo danese, effettivamente met-
tono a repentaglio tutto quello che ab-
biamo costruito in questi anni. Da par-
te nostra c'è una volontà aperta di arri-
vare ad un accordo, che non snaturi la
nostra esperienza e ci consenta di prose-
guire … stiamo pensando alla creazio-
ne di una fondazione. Spero sincera-
mente che si possa arrivare ad un com-
promesso. Sono comunque ben coscien-
te che tutto quello per cui ho lottato po-
trebbe finire da un momento all'altro.
L'esperienza che ho vissuto è stata così
formativa e totalizzante, che penso di
poterne serenamente far tesoro, in qual-
siasi altro contesto.
Christiania in Ita-
lia, 7-17 settembre
2006, come è stata
questa esperienza?
Il campo di Ponti-
celli, le manifestazio-
ni e gli incontri che
per dieci giorni si so-
no susseguiti a Bologna e Modena, sono
stati un momento veramente emozio-
nante. Abbiamo conosciuto molte per-
sone che condividono gli stessi nostri
ideali, che hanno voglia di impegnarsi
in prima persona nelle scelte - politiche
- che la vita di tutti giorni comporta.
Tante sono state poi le manifestazioni di
solidarietà per la situazione difficile che
vive Christiania in questo periodo.
Sconsolante è stato invece il rapporto
con certa stampa italiana, che ha ci ha
definiti hippies e drogati, veri e propri
giudizi razzisti che hanno messo in luce
un pensiero retrogrado e conservatore.
Per fortuna le persone, anche quelle che
non conoscevano l'esperienza di Chri-
stiania, ci hanno accolto con molto ca-
lore e curiosità, dimostrando un interes-
se profondo per la nostra esperienza.
noidonne gennaio 2007 33
vive a Christiania da 30 anni e fa l'artigiana, producendo
scarpe fatte a mano che vende in tutta la Danimarca
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