Numero 12 del 2009
Femminsmo: parliamone
Testi pagina 33
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mente malato, non lavora da oltre 6 an-
ni. Suo figlio Ibrahim, 20 anni, vendeva
"awam", una specie di dolce, per strada
ed era l'unica fonte di reddito per la fa-
miglia, che nonostante riceva aiuti dal-
l'UNRWA (Agenzia delle NU per i rifu-
giati palestinesi) in quanto profuga, vi-
ve in condizioni di etrema indigenza.
Ibrahim e altri due figli di Ghalya sono
stati uccisi da un elicottero Israeliano. E'
stata lei a raccogliere i loro corpi, sul
tetto della loro casa nella zona merdio-
nale di Gaza City. Sua figlia Shadea ha
perso il suo fidanzato, Ayman, nell'at-
tacco e il trauma le ha lasciato gravi
problemi psicologici. E' toccato sempre
a Ghalya informare la famiglia di Ay-
man della sua morte.
Al momento la loro situazione finan-
ziaria, in una casa che porta ancora i
segni della distruzione, è drammatica.
"Non ho lavoro - dice Ghalya - se qual-
cuno mi chiede di preparare il maftoul
(piatto tipico palestinese), lo faccio, ma
non è un lavoro regolare". Hala Herzul-
lah, prima di Operazione Piombo Fuso,
lavorava nel dipartimento amministra-
tivo dell'Università di Al Aqsa. Non è
più rientrata al lavoro: ha perso i suoi
due figli maschi e al momento deve ri-
manere a casa per prendersi cura di suo
marito Mohammed e sua figlia Maram,
entrambi gravemente feriti. Intissar Ha-
mouda, 39 anni, ha tentato per 20 anni
di rimanre incinta. Ha tirato su i figli del
suo secondo marito, Talat, con cui fi-
nalmente ha avuto un bambino, Fares,
due anni e mezzo fa. Lo teneva tra le
braccia quando un carro armato israe-
liano ha fatto fuoco sulle pareti della
sua abitazione a Tel el-Hawa. Fares è
morto immediatamente. Il quartiere di
Tal el Hawa è un'area aperta, circonda-
ta da vigneti, difficile immaginare che ci
fossero guerrigleri nelle vicinaze nasco-
sti. Saba Abu Halima, di Sayafa: 5 dei
suoi figli sono morti come pure suo ma-
rito. Suo figlio Omar, 17 anni è stato fe-
rito, ma ora che è guarito ha dovuto la-
sciare la scuola secondaria per fare l'a-
gricoltore. E' l'unico che porta i soldi a
casa. Anche Masouda ha perso suo ma-
rito e suo figlio Mousa di tre anni, men-
tre era al quinto mese di gravidanza.
Ora è tornata a vivere con sua madre,
dove le hanno dato una stanzetta per lei
e i suoi altri figli. Nessuna privacy, ma
non vuole risposarsi, perchè rischierebbe
di non vedere più i figli che le sono ri-
masti. Centinaia sono le altre donne pa-
lestinesi che hanno subito traumi, ferite,
perdite. Alcune di loro non avranno
nessuno a cui raccontare la loro storia.
Altre non la vorranno raccontare.
http://www.pchrgaza.org
dopo l'Operazione Piombo Fuso
la vita nella Striscia continua,
ma la normalità è un'illusione
Foto Palestine Monitor
Il ragno vegetariano
Bagheera kiplingi è il nome del primo ragno vegetariano scoperto da un
gruppo di ricercatori in Messico meridionale e Costa Rica. È anche l'unica
specie - tra le 40.000 fino ad ora conosciute - in cui è il maschio a pren-
dersi cura delle uova e delle larve. Osservazioni sul campo hanno confer-
mato che l'unica fonte di cibo del ragno vegetariano sono particelle rossa-
stre, ricche di proteine, che si trovano sulle foglie di acacia. La struttura del
ragno vegetariano è stata descritta nella rivista Current Biology.
La Cina riduce i consumi energetici
Secondo Xie Zhenhua, il negoziatore capo nell'ambito dei colloqui interna-
zionali sui cambiamenti climatici, la Cina - primo paese produttore di CO2
nel Pianeta - dovrebbe aver ridotto nel 2009 i consumi energetici del 5%
per ogni unità di Prodotto interno lordo.
Risanamento dell'aria: Italia fuorilegge
L'Italia è ancora fuorilegge per le emissioni inquinanti: il governo europeo
salva solo la Valle d'Aosta e alcune aree delle Marche e del Lazio. La Com-
missione riavvia quindi la procedura di infrazione nei confronti del gover-
no italiano e dal 2011 l'Italia sarà condannata a pagare una salatissima
multa. "E' una sonora bocciatura di quasi tutti i Piani regionali di risana-
mento dell'aria, e la constatazione dell'inesistenza di un Piano nazionale"
sostiene Legambiente.
Gli italiani che lavorano "verde"
Dalle energie rinnovabili all'agricoltura biologica, fino alla finanza etica. E'
la "green economy" che in Italia si traduce in una galassia di 167mila im-
prese (360 attive nel campo delle energie alternative) che danno lavoro a
più di un milione e 400mila persone. L'economia verde made in Italy pro-
duce 60 miliardi di euro di valore aggiunto (circa il 4% del pil nazionale).
Secondo i dati del primo rapporto nazionale di Obi One Coop, questo set-
tore conta il 6% degli occupati, a cui si aggiungono circa 700mila volonta-
ri. Tra le imprese dell'altra economia, circa 65mila operano nel riciclo, con
un valore aggiunto di 23 miliardi di euro annui e 546mila occupati.
Sequestrati rapaci
La Guardia forestale ha sequestrato venti esemplari tra aquile, falchi, bar-
bagianni e gufi. Secondo la Forestale, gli animali erano destinati a struttu-
re ricreative, parchi divertimento e manifestazioni pubbliche. È il risultato
di un'operazione con cui la Forestale ha effettuato controlli e sequestri in
Abruzzo e in altre regioni del centrosud per stroncare un traffico interna-
zionale di rapaci importati in modo illegale da Germania, Austria, Olanda,
Inghilterra. Il valore degli animali sequestrati si aggira intorno ai 3.000 eu-
ro l'uno, mentre per le aquile reali si arriva anche a 10.000.
Acqua sempre più cara
L'acqua costa sempre di più. E il servizio rispecchia lo stato dell'Italia: al
nord si investe, al sud la rete è un colabrodo e al centro le tariffe medie so-
no elevate. In un anno una famiglia sostiene una spesa media di 253 euro
per il servizio idrico integrato. Nell'ultimo anno, la spesa è salita del 30%
in più a Salerno e Benevento e del 20% a Parma, contro un aumento me-
dio del Paese del 5,4%. La Toscana è la regione più cara, e rispetto ai para-
metri di potabilità ben otto regioni italiane sono oggi in deroga (sei solo
nel centro-nord).
di Barbara Bruni
Foto Palestinian Center for Human Rights