Numero 8 del 2009
Ozio pigrizia tempo libero
Testi pagina 33
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loro prevalente destinazione all'impiego
in lavori di cura e/o di servizio.
Nella distribuzione dei dati, la co-
munità russa presenta il valore percen-
tuale più alto, con un 19,4% - rispetto
alle altre comunità considerate - per la
classe d'età dell'infanzia e dell'adole-
scenza (<=17 anni). I russi sembrano,
inoltre, essere la comunità con il mag-
gior numero di giovani, essendo tenden-
zialmente la valenza delle classi di età
<=34 anni di qualche punto più alta
di quella delle corrispettive classi d'età
delle altre comunità (fa eccezione la
classe d'età 18-24 anni). Anche nella
classe di età =>60 anni sono i russi a
prevalere. Ciò è da attribuirsi all'alto
numero di ricongiungimenti familiari. Il
valore massimo nella distribuzione, per
quanto riguarda la comunità russa, è
quello della classe d'età 30-34 anni
(24,3%), a fronte di un dato nazionale
del 17,6%. Questo fatto si spiega con
l'alto numero di permessi di soggiorno
richiesti dai russi anche per motivi di
studio. Per le classi successive (eccezion
fatta per l'ultima classe d'età) si riscon-
tra una tendenza decrescente dei valori
riferiti sempre alla comunità russa (gra-
fico 4).
Dall'andamento delle classi d'età se-
condo il "genere femminile" (di cui, pur-
troppo, non è possibile costruire il grafi-
co per assenza di valori completi), il da-
to che balza subito agli occhi è il basso
valore della classe d'età <=17 anni per
le donne russe. Il valore massimo della
distribuzione della comunità russa è ri-
scontrabile nella classe d'età 30-34 an-
ni. Anche il dato della classe d'età
=>60 anni non rispetta l'andamento
normale e cresce rispetto alla classe pre-
cedente, immediatamente attigua, indi-
cando l'alto numero dei ricongiungi-
menti familiari russi. Per quanto riguar-
da la comunità moldava, la modalità
più alta della variabile età è quella del-
la classe 30-34 anni; tuttavia, essa non
rispetta un andamento gaussiano in
quanto la classe d'età 45-49 anni risul-
ta essere maggiore delle due classi pre-
cedenti. Da evidenziare il valore della
classe di età =>60 anni, praticamente
quasi vicino allo 0, indice questo del-
l'assenza di famiglie moldave ad inse-
diamento stabile. L'andamento per
quanto riguarda, infine, la comunità
ucraina è invece più simile ad una gaus-
siana, anche se i valori massimi sono
quelli relativi ad età maggiori della me-
dia nazionale, indice questo della voca-
zione professionale delle donne ucraine
a lavori di cura.
Conclusioni:
Per la comunità russa, il lavoro non
costituisce lo stimolo principale per la-
sciare il proprio paese (35%), motiva-
zione che risiede prevalentemente nel
desiderio di ricongiungimento familiare
(55%). Sono cifre che vanno interpreta-
te come l'interruzione di un precedente,
per quanto esiguo, flusso d'immigrazio-
ne in Italia e che comunque implicano
l'esistenza di una piccola comunità rus-
sa stanziale nel nostro paese in fase di
ricomposizione dei propri legami fami-
liari. Quello che possiamo, dunque, af-
fermare in base all'analisi dei dati
ISTAT e BrainNet-working sopra ripor-
tati, è che i flussi migratori dall'Europa
orientale sono molto differenziati. Nella
fattispecie, la Russia sembra non essere
più all'origine di un forte flusso migra-
torio, e la comunità già presente in Ita-
lia mostra un alto livello d'integrazione,
con buoni livelli d'imprenditorialità,
istruzione alquanto elevata e un buon
tasso di natalità. La comunità ucraina
è, invece, prevalentemente composta da
donne mature impiegate nei lavori di
cura. Quella moldava è giovane (se non
quanto quella russa), più equilibrata
dal punto di vista della rappresentazio-
ne dei due generi, ha un basso tasso di
natalità e di ricongiungimenti familiari,
dimostrando un'integrazione ancora
molto debole, dove poche sono le perso-
ne che si sono stabilite definitivamente
in Italia con un lavoro regolare e nuclei
familiari completi. Per quanto riguarda,
infine, i matrimoni misti, in tutte e tre le
comunità dell'Europa dell'Est si registra
una predominanza della componente
femminile straniera all'interno della
coppia mista. Nella comunità russa so-
no le donne russe che sposano cittadini
italiani (100%).
N.B. Le comunità romene e bulgare non sono state
comprese, poiché appartenendo all'UE hanno flussi
e regimi migratori non comparabili.