Numero 8 del 2010
Idee in viaggio
Testi pagina 33
31noidonne | luglio-agosto | 2010
MONDI
le miniere e che anche in questo caso dei Mondiali ha
visto svilupparsi un allarme speciale verso la tratta del-
le donne. La WLSA in-
sieme ad altre associa-
zioni e reti della socie-
tà civile e in collabora-
zione con le istituzioni
nazionali e internazio-
nali, hanno lanciato una
campagna “Red Light
2010” finalizzata a rea-
lizzare una campagna di
prevenzione attraverso
la sensibilizzazione e
l’informazione diretta
l’opinione pubblica so-
prattutto in quelle aree
dove il disagio e la po-
vertà sono più forti e
per questo rappresen-
tano l’ambiente più fer-
tile per adescare ragazze e destinarle alla tratta dietro la
falsa promessa di lavoro e studio che poi spesso si tra-
sforma in brutali sevizie e violenze. Mesi di stupri per
essere preparate allo sfruttamento della prostituzione for-
zata.
Sui giornali locali si sono seguiti in particolare gli
sviluppi di un processo che ha visto finire in Tribunale
- grazie alla denuncia di due ragazze mozambicane - le
aguzzine che le avevano trascinate in Sudafrica proprio
a questo scopo. Per questo, soprattutto nei due anni
che hanno preceduto i Mondiali, è stato realizzato un
particolare lavoro di prevenzione con una formazione
specifica rivolto all’apparato preposto al controllo delle
frontiere, così come del sistema giudiziario. Ad indi-
care il grado di allarme il fatto che in ogni aeroporto
delle capitali dei paesi della regione, anche nell’ultima
sala dove avveniva l’imbarco, si stagliava un manifesto
che si rivolgeva alle donne
con una domanda: “un
amico, un conoscente ti ha
promesso un lavoro in un
altro paese? Non fidarti.
Chiama subito il numero..”, a
seguire l’elenco di numeri
verdi corrispondenti ad ogni
paese. Lo scorso anno, du-
rante la Confederations Cup,
la prova generale dei mon-
diali di calcio si è trasformata
nel rodaggio delle reti del cri-
mine. Alcuni episodi hanno messo in evidenza quanto
era già in atto. La UISP e il suo coordinamento donne,
hanno deciso perciò di sostenere il lavoro della WLSA
in Mozambico, supportando la campagna di sensibiliz-
zazione dell’opinione pubblica e dei media in partico-
lare. Ha fatto altrettanto rivolgendosi agli operatori dei
media in Italia e il mondo dello sport. Il fenomeno della
tratta infatti coinvolge direttamente il nostro paese e
anche per questo la UISP ha lavorato con la coopera-
tiva sociale Be free che da anni è impegnata nella lotta
contro la tratta e la violenza sulle donne. La lotta alla
violenza, la tratta, il razzismo verso i migranti, le mi-
granti, sono un impegno fondamentale della UISP in
Italia e contemporaneamente in Mozambico e Suda-
frica dove altre donne e organizzazioni come la WLSA
si battono ogni giorno per un mondo migliore, nella so-
cietà e che è pure sport. C’è un dato - che colpisce per
la durezza del suo significato - al quale non possiamo
sfuggire: in Italia si calcolano dieci milioni di clienti
della prostituzione e dunque della tratta. Vuol dire che
un uomo su tre è coinvolto. Non possono essere mar-
ziani. Sono i nostri, padri, mariti, fratelli, fidanzati o
figli. Perciò ci riguarda. Sono coloro che dopo un par-
tita possono festeggiare una vittoria. Per questo lo slo-
gan scelto per la campagna in Italia rivolta ai tifosi e agli
appassionati di calcio recitava: “SE LA MIA SQUADRA
VINCE NON FESTEGGIO COMPRANDO UNA
SCHIAVA”. È un monito per tutti, nessuno escluso.
* Referente multiculturalità e integrazione del Dipartimento Internazionale UISP
LA UISP
E IL SUO
COORDINAMENTO
DONNE
HANNO DECISO
DI SOSTENERE
IL LAVORO DELLA
WLSA IN MOZAMBICO,
SUPPORTANDO
LA CAMPAGNA
DI SENSIBILIZZAZIONE
DELL’OPINIONE
PUBBLICA E DEI MEDIA
CONTRO LA TRATTA
DELLE DONNE.
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