Numero 4 del 2012
Obiettori. Di coscienza?
Testi pagina 33
nizzandosi con altre donne, vittime di ingiustizie, soprav-
vissute agli eccidi, e ha creato Sevota (Solidarietà per la cre—
scita e lo sviluppo delle vedove e degli orfani).
I progetti portati avanti in questi anni hanno permesso di
proteggere da attacchi o intimidazioni mogli, madri e figlie
nel corso dei processi avviati per ottenere giustizia e per get-
tare le basi di una riconciliazione nazionale, come pure han-
no aiutato centinaia di donne, vittime di stupri etnici, ad ac—
cedere a cure mediche importanti, inclusi specifici tratta-
menti contro l’AIDS. L’associazione si occupa anche degli
orfani, ossia di bambini che hanno perso tutto il loro nu-
cleo familiare.
L’UNICEF ha stimato a oltre un milione gli orfani in Ruan-
da a seguito del genocidio e degli effetti che esso ha pro-
vocato, come la diffusione dell’AIDS. Per affrontare casi così
delicati, l’associazione Sevota ha sostenuto terapie psico-
logiche appropriate e luoghi di accoglienza per ospitare i
bambini.
Pro-Femmes Twese Hamwe (Per le donne tutti insieme) è
un collettivo di circa
40 associazioni fem—
minili ruandesi che la-
vorano per la promo-
zione della donna, del-
lo sviluppo e della
pace. Suzanne Rubo-
neka, presidente del—
l’organizzazione, so-
stiene che hanno subito stupri e violenze le donne i cui ma-
riti e parenti hanno ucciso e stuprato.
La mission dell’organizzazione è di ricreare unità fra Hutu
e Tutsi, di ricostruire un clima di pacifica convivenza ma per
attuarlo è necessario contrastare la povertà che affligge ve—
dove, rifugiate, mogli di eX combattenti, oltre che offrire sup-
porto psicologico per affrontare gravi traumi e favorire il dia-
logo e la partecipazione attiva delle donne.
Pro-Femmes porta avanti piani d’azione mirati per rea-
lizzare condizioni economiche, politiche, morali e giuri-
diche favorevoli alla creazione di una pace reale e dura—
tura (Turrin, 2009). Anche se in Ruanda un antico pro-
verbio dice che la sventura si abbatte sulla casa dell’uo-
mo che lascia l’ultima parola alla donna, proprio in Ruan—
da esiste l’unico parlamento al mondo a maggioranza fem-
minile ed è presieduto da una donna, Rose Mukantaba-
na, e alle ultime elezioni politiche le donne ruandesi han-
no conquistato 45 seggi su 80.
Sono donne le ministre dell’Economia, degli Esteri, delle
Infrastrutture, è una donna la presidente della Corte su—
prema, il sindaco di Kigali“, la responsabile dell’Agenzia del-
le Entrate, il Capo della polizia. Oggi in Ruanda esiste una
commissione di riconciliazione per la popolazione composta
da 80 senatori e 52 di loro sono donne.
Hutu, Tutsi e Twa non esistono più, la carta d’identità et-
nica, introdotta dai belgi, è bandita e sui documenti c’è scrit—
to: cittadino del Ruanda. Il Ruanda oggi è un Paese vivo che
sta sconfiggendo l’AIDS, la malaria, l’analfabetismo, e pun-
ta gli occhi al 2020 quando il presidente Paul Kagamej - che
governa il Paese imponendo il suo partito, la coesione so-
ciale e la parità uomo/ donna - ha promesso che la pover-
tà sarà solo un ricordo.
Tutto ciò dimostra come le donne hanno saputo tramuta-
re una terribile vicenda in una opportunità . I
* Facoltà di Scienze della Formazione
Università degli Studi di Genova
DIDASCALIE
Le foto 1, 2, 3, 4, 5, sono tratte dal sito www.un.org
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Varani N., “Ra/andai] futuro è donna†in Primi A,, Varani N,, La condizione della
donna in Africa sub-sahariana. Riflessioni geograï¬che, Limena (PD), Libreriauni-
versitariait edizioni, 2011, pp. 252-256.
Mukagasana, Y., Kazinierakis, A. Le ferite del silenzio. Testimonianze sul genocidio
del Rwanda, Molfetta (Ba), La Meridiana, 2008.
Oriani, R. “Ruanda dove comandano le donne†in I0 Donna, 5 marzo 2009.
Sca lione, D Rwanda Istruzioni per un genocidio, Roma, Edizioni Infinito, 2010,
Stefganini, F.‘ ‘Le giurisdizioni gacaca†in Politica domani, n. 66, 2007.
Turrin, S. “I1 riscatto delle donne ruandesi†in Afriche, n. 3, 2009.
www/.ogvrw
‘ Nella lingua originale il termine Gacaca significa erba e sta a indicare che nelle tra-
dizionali assemblee di Villag i0 gli anziani sedevano per terra I tribunali Gacaca sono
corti po olari introdottee ne 2001 che hanno la funzione di ‘alleggerire†il lavoro dei
tribuna 1 ruandesi chiamati a giudicare migliaia di sospettati per i crimini commessi
nel 1994 (Stefanini, 2007).
2 Ruandese che ha raccolto e raccontato storie di Vittime e carnefici, di chi si e sal-
vato per miracolo e di improvvisati assassini nel libro ‘Le ferite del silenzio’ edito da
La Meridiana. E stata una delle candidate al premio Nobel per la pace 2011 insieme
a tante donne africane, una donna con la sua storia di infermiera tutsi nascosta da
un’amica hutu in una cassa di carbone, una donna che ha perso i tre figli adolescen-
ti, portati via dalla follia del genocidio.
3 Ne12004 ha ricevuto il premio John Humphrey Freedom Award dall’associazione
canadese Rights & Democracy Nella motivazione si sottolineaz‘ Attraverso il suo co-
io, il suo entusiasmo e il suo infaticabile impegno, è riuscita a ottenere la fiducia
e vittime di violenze e abusi sessuali, in particolare di quelle donne che hanno con-
tratto l HIV e l’ AIDS Ha saputo inoltre rompere il silenzio, aiutandole a ottenere
giustiziaâ€.
4 Oggi viene definita una città tranquilla, pulita sicura, ma Kigali capitale del Ruan-
da, è ancora
il centro di uno dei Paesi più poveri del mondo. Ospita circa 180mila abitanti e si tro-
va nel cuore di
una zona di alta collina a un’altezza variabile fra 1.400 e 1.600 m s.l.m.
5 Nell’ agosto del 2010 si sono svolte le elezioni presidenziali, il cui vincitore è stato
il Presidente uscente Paul Ka ame, con il 93% dei consensi elettorali. Il clima re-
elettorale e stato molto teso e e elezioni sono state considerate non democratic e e
prive di trasparenza, in quanto gli avversari politici di Kagame non hanno potuto cor-
rere per le presidenziali. Tra questi, Victoire Ingabire, in carcere dal 2010 con l’ ac
cusa di minaccia alla sicurezza nazionale e all’ordine pubblico, ha chiesto alla comunitÃ
internazionale di annullare 1’ esito delle elezioni
noidonne | aprile | 2012 31