Numero 7 del 2015
Salute, informazione sinergie. Speciale Expo, Donne in campo - CIA
Testi pagina 33
31Luglio-Agosto 2015DONNE IN CAMPO/SPECIALE EXPO
“Vedere la loro gioia quando scopriamo una tana durante la passeggiata nel bosco è pro-prio una bella soddisfazione”.
Barbara Coli è titolare dell’agrinido Lo spa-
ventapasseri, che ha avviato all’interno della
sua azienda agricola Le lame a Castelnuovo
di Garfagnana, in provincia di Lucca. “Sono
dieci i bambini e le bambine che ogni giorno
vengono da noi e la struttura è completa-
mente dedicata a loro, con all’interno uno
spazio giochi e una mensa, dove cuciniamo
i prodotti nostri o che al massimo arrivano
da aziende vicine. I bambini fanno l’orto, cu-
rano la serra e governano gli animali, vivono
le stagioni all’aperto, i cambiamenti della
natura li vedono dal vivo e non sui tabelloni.
Queste sono le differenze che i genitori ap-
prezzano e per le quali ci scelgono”. La sto-
ria di questa realtà toscana è una progres-
sione lungo il fi lone della multifunzionalità,
tipica delle aziende italiane e a conduzione
femminile. “Nel 2006 abbiamo creato l’azienda sulla proprie-
tà dei suoceri: circa 6 ettari di terreno dislocato su vari piani
collinari. Poiché è diffi cile rendere produttiva l’azienda, abbia-
mo guardato all’agricoltura sociale iniziando
nel 2010 con la fattoria didattica e aprendo
l’agrinido nel 2012, appena una normativa
regionale l’ha reso possibile. Questa attività
rappresenta per noi una risorsa economi-
ca aggiuntiva, un’integrazione al reddito”.
Contributi pubblici a questo tipo di attività
in Toscana non ce ne sono, ma sono attesi
per la fi ne dell’anno dei voucher alle fami-
glie. “L’agricoltura sociale nei suoi vari ambi-
ti, dalle fattorie didattiche ai centri estivi in
fattoria fi no alla fattoria sociale per persone
svantaggiate, è importante per far avvicinare
le persone al mondo dell’agricoltura che si
sta perdendo. Da noi è importante contra-
stare l’abbandono della terra e l’agricoltura
sociale permette di valorizzare il nostro ter-
ritorio facendo conoscere il mondo rurale
a chi ha particolari bisogni e che qui può
trovare serenità, un contatto più vero con
la natura che stiamo perdendo. Penso che
l’agricoltura sociale potrebbe rappresenta-
re una nuova vita delle aziende agricole. Nei piccoli centri che
si spopolano potrebbe essere il fulcro della società e il centro
di incontro. Insomma potrebbe essere una risorsa anche per il
territorio”. Come tutte le colleghe di Donne in Campo, Barbara
è serena e determinata, conosce le diffi coltà del suo lavoro e le
affronta giorno per giorno. “Avevo un negozio ma ho preferito la
terra. La vita in campagna è diffi cile e faticosa ma non mi pento
della scelta che ho fatto. E i bambini, poi, sono una ricompensa
ulteriore”.
L’AGRICOLTURA SOCIALE
LE AZIENDE IMPEGNATE NELL’AGRICOLTURA SOCIALE SONO IMPRESE CHE INTEGRANO LE LORO ATTIVITÀ PRODUTTIVE ORGANIZZANDO SERVIZI CULTURALI, EDUCATIVI, ASSISTENZIALI,
FORMATIVI E OCCUPAZIONALI A VANTAGGIO DI SOGGETTI DEBOLI QUALI LE DONNE IN DIFFICOLTÀ O VITTIME DI ABUSI,LE PERSONE CON HANDICAP, I TOSSICODIPENDENTI, I DETENUTI,
GLI ANZIANI, I BAMBINI; OPPURE CHE OPERANO IN AREE PARTICOLARI COME LA MONTAGNA O I CENTRI ISOLATI E LO FANNO IN COLLABORAZIONE CON ISTITUZIONI PUBBLICHE E CON
IL VASTO MONDO DEL TERZO SETTORE
GIOCO E IMPARO ALL’APERTO
Nella lucchesia l’agrinido di Barbara Coli è la nuova linfa per l’azienda
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