Numero 2 del 2015
Libere/i di scegliere: gay lesbo Lgbt - Speciale Rebibbia
Testi pagina 33
31Febbraio 2015
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che “è solo il primo della serie. Era una pro-
va. Dovevamo capire come la società avrebbe
reagito a tutto ciò, come la gente si sarebbe
comportata durante il processo. [Ora è neces-
sario] dare vita a qualcosa di analogo a questo
tribunale, a cui tutti si abituino permanente-
mente”. Egli ha, inoltre, sottolineato la validità
di un processo “popolare” (con un sistema di
voto diretto - per alzata di mano - che affermi la
volontà della maggioranza) senza diritto di di-
fesa per gli accusati, e ha aggiunto che questa
forma di giustizia, “la vorrebbero tutti nel mon-
do. In realtà, tutti vogliono la giustizia. Ma la giustizia è crude-
le, non deve essere fatta di fiocchetti rosa”. Mozgovoj ha, poi,
espresso il suo punto di vista sulle donne e ha minacciato di
arrestare tutte quelle che frequenteranno un’osteria o un bar:
“Tutte queste giovani donne, che dovrebbero fare nascere i
bambini di cui abbiamo bisogno per evitare una crisi demo-
grafica, cuocere al forno pirozhki e fare punto croce, invece di
occuparsi di questo non fanno altro che distruggere il proprio
organismo. D’altronde, perché mai ai vecchi tempi alle donne
era proibito sedersi al tavolo? Perché una donna era innanzi-
tutto una madre. Ma che madre potrebbe mai essere se rovina
il suo organismo con l’alcool, e ai tempi d’oggi addirittura con
le droghe?”.
Le scelte operate dalle nuove autorità delle neo-Repubbliche
del Donbass rappresentano un autentico
manifesto contro il modello occidentale
di società, in particolare nel campo della
tutela della famiglia tradizionale e, più in
generale, della salvaguardia del sistema
valoriale della civiltà dello “Russkij Mir”.
Chiara è la sfida lanciata dalle due Re-
pubbliche al mondo occidentale per la
sua deriva relativista, nichilista, omoses-
sualista, laicista. Esse intendono con-
trapporre a questa deriva un’alternativa
di stampo assolutista, sessualmente tra-
dizionale, omofobica, che affonda nella
melma del passato, alla cui base vi è un
nazionalismo mistico-ortodosso. Come
afferma il politologo russo Oleg Bonda-
renko, l’ideologia del Donbass si basa
sulla riedificazione della ‘Grande Russia’
con “il ritorno alle radici, la rinascita dello
spirito nazionale, la ricostruzione di uno
spazio storico. La riunificazione dei territori abitati dai russi,
cui farà seguito la riunificazione dello spirito. Ma quale spirito
può offrire al mondo la Russia di oggi? Uno spirito conserva-
tore: la famiglia, la fede, la tradizione. La libertà di avere più
di due figli e di andare in chiesa la domenica. La libertà di
educare i figli nello spirito della cultura nazio-
nale e di celebrare feste nostre, non straniere.
e per questo che è insorta l’Ucraina orientale.
Questi valori oggi sono minacciati non solo in
Ucraina, ma in tutta l’Europa” (2).
Il 24 maggio 2014, insieme con la Repubblica
Popolare di Lugansk, l›autoproclamata Re-
pubblica Popolare di Donec’k ha dato vita allo
Stato Federale della Nuova Russia (Novoros-
sija), che comprende tra le altre le regioni di
Char’kov, Dnepropetrovsk e Odessa. Questo
Stato Federale della Nuova Russia, il cui nome
esatto è “Unione delle Repubbliche Popolari di Novorossija”
è, per il momento, un’entità astratta. Non ha un profilo politi-
co, che potrà essere definito solo quando saranno chiari i suoi
confini territoriali. A tutt’oggi, la Novorossija, la cui capitale è
Donec’k, si caratterizza per avere cultura e lingua russa, per
la presenza di un’Assemblea interparlamentare composta
di 30 deputati per ciascuna Repubblica e di un presidente.
Quest’ultimo è attualmente Valerij Kaurov, nato a Odessa nel
1956. Arrestato più volte, negli anni, per atti di teppismo, van-
dalismo e corruzione. Il suo motto è: “Per la Fede, il Popolo, la
Patria!”.
Lo Stato Federale della Novorossija ha come punto di riferi-
mento la grande civiltà russa, poiché come afferma Igor’ Druz
(braccio destro dell’ex-comandante in capo della Repubbli-
ca popolare di Donec’k, Igor’ Strelkov) questa “difende alcuni
valori fondamentali, non solo di carattere religioso, ma anche
valori che riguardano i rapporti tra le persone. Per esempio,
la condanna della perversione nei rapporti tra sessi diversi e
gli stessi sessi che attualmente si sta diffondendo nel mondo.
[...] La Russia difende la conservazione di alcune convinzioni
fondamentali che hanno sempre caratterizzato la cristianità,
ma lo fa dal punto di vista dell’uomo russo. Si tratta, quindi, di
una vera e propria visione del mondo, una visione del mondo
ambiziosa, sulla base della quale è possibile affermare che la
Russia è uno Stato universale. [...] La Russia è un pilone della
cristianità e un difensore dell’istituto della famiglia a livello glo-
bale. E la Novorossija, dove la Cristianità ortodossa è diventata
religione di Stato, lo è al quadrato. [...] (3). b
Fonti:
(1) Zinaida Burskaja, “Sami sebegosudarstvo”, Novaja Gazeta, 17 novembre
2014
(2) Oleg Bondarenko, “Ideologija ‘russkojvesny’”, Izvestija, online, 11/4/2014.
Traduzione italiana sul n. 1047 del settimanale L’Internazionale - aprile 2014,
disponibile online.
(3) FOCUS UCRAINA/“L’‘antifascismo’ neofascista della Novorossiya”, Crisi
Globale, online, 30 settembre 2014.
Nota
È disponibile on line un’intervista al comandante Mozgovoj, che vale la pena
ascoltare: Interview with Economist and The Nation. Militia Commander
Mozgovoy. English Subtitles (https://www.youtube.com/watch?v=Uu2qhd-
mEzE).
LA nUOvA
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DELLA REPUbbLICA
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ALLA ChIEsA
ORTODOssA
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RICOnOsCE IL
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