Numero 12 del 2006
Letterina di Natale dai 4 milioni delle primarie
Testi pagina 32
dicembre 2006 noidonne32
AMERICA LATINA
Contro la violenza
sulle donne
Dal 25 novembre al 10 dicembre sono
previsti 16 giorni di mobilitazione, in
tutta l'America Latina, per richiamare
l'attenzione sulla violenza subita dalle
donne. Le date chiave di questa campa-
gna sono: 25 novembre - Giornata della
Non Violenza contro le donne, 1° di-
cembre - Giornata di mobilitazione per
l'eliminazione dell'AIDS, 6 dicembre -
Anniversario della strage di Montreal,
10 dicembre - Giornata Internazionale
dei Diritti Umani.
La campagna, che viene portata avanti
dal 1991, è nata per commemorare tre
donne, sorelle, vittime della violenza di
Stato, che durante la dittatura di Trujil-
lo nella repubblica Domenicana, nel
1960, furono barbaramente assassinate
a causa della loro resistenza politica al
regime autoritario. Patricia, Minerva e
Maria Teresa Mirabal sono state dei
simboli visibili di resistenza alla ditta-
tura di Trujillo. ISIS International è l'or-
ganizzazione non governativa - il cui
nome deriva dalla Dea egiziana della
saggezza, della creatività e della cono-
scenza - che coordina questa campagna
che include governi, istituzioni delle Na-
zioni Unite, ONG, giornaliste e attiviste
in tutta l'America Latina e nei Caraibi.
La mobilitazione ha come obiettivi quel-
lo di fare pressione per ottenere riforme
legali, di utilizzare gli strumenti e gli ac-
cordi internazionali, nonché le differen-
ti legislazioni nazionali per affrontare il
tema della violenza sulle donne come
violazione dei diritti umani, di rinforza-
re gli strumenti di prevenzione e di re-
clamare servizi di appoggio e sostegno
per le vittime.
COLOMBIA
Il corpo delle donne
come arma di guerra
L'agenzia Adital riporta un articolo del
bollettino Hechos del Callejòn, edito dal
programma delle Nazioni Unite per lo
Sviluppo in Colombia, secondo il quale
la violenza sessuale, nel conflitto arma-
to colombiano, è utilizzata frequente-
mente ed è vista come uno stru-
mento per umiliare il nemico e di-
mostrargli che non è stato in gra-
do di proteggere le proprie donne.
Oltre alla terribile violazione del
corpo, quindi, la violenza è un
mezzo per ribadire che le donne
sono considerate proprietà del-
l'uomo e riproporre un modello
egemonico.
Paola Figueroa, del Tavolo Donne
e Conflitto Armato, ha dichiarato
che questo tipo di violenza è usa-
to per disonorare la fazione con-
traria e umiliare e terrorizzare la comu-
nità. Un altro grave problema messo in
evidenza da Patricia Buriticà di Inizia-
tiva di Donne per la Pace, un coordina-
mento di 22 associazioni, è che i delitti
contro le donne in un conflitto armato
sono invisibili perché sono considerati
poco gravi. Infatti di fronte ad un mas-
sacro, una strage si tende a dire che la
violenza contro una donna è poco rile-
vante. La violenza è considerata meno
importante perché le donne non sono
torturate come succede agli uomini e
perché vengono lasciate in vita. Per que-
sto motivo nelle statistiche sono conta-
bilizzati delitti come la strage, l'omici-
dio, lo spostamento di popolazioni e
non lo stupro che spesso è un reato col-
legato a questi.
Il problema principale di fronte a questi
abusi è la completa impunità, dovuta
alla paura, al silenzio, sia perché le de-
nuncie non vengono fatte sia perché
manca una coscienza che questa forma
di violenza è un reato. I dati relativi al
2005, riportati dall'Istituto Nazionale
di Medicina Legale colombiano che rea-
lizza gli esami ginecologici per determi-
nare se una persona è stata vittima di
abusi e violazioni della propria libertà
sessuale, dicono che di 18.474 test rea-
lizzati, 13.697 sono stati fatti a donne;
di questi, la maggioranza sono stati rea-
lizzati su bambine tra i 10 e i 14 anni
che sono risultate così le più colpite da
questa orribile violenza.
Nadia Angelucci
Mujeres, voci di donne dal sudamerica
In breve dall’America Latina