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Numero 12 del 2007

Un anno di notizie a colori


Foto: Un anno di notizie a colori
PAGINA 32

Testi pagina 32

dicembre 2007 noidonne32
Iprimi passi d'emancipazione femmini-le in Cina sono connessi alle rivolte
dei Taiping (1851-1864) contro l'impero
Manchu e dei Boxer (1899-1901) contro
i colonizzatori occidentali. I Taiping
fondarono un proprio stato indipenden-
te, "il Regno Celeste della Grande Pace",
con capitale l'antica città imperiale di
Nanchino. Si caratterizzavano come
una setta (la Società degli Adoratori di
Dio), che aveva elaborato una dottrina
religiosa cristiana, con forti elementi
sincretistici. Predicava l'egualitarismo,
il monoteismo e la volontà di risolleva-
re il prestigio e la sovranità della Cina
sconvolta dalle guerre dell'oppio. Il mo-
vimento dei Taiping si sviluppò soprat-
tutto nello Guanxi, una provincia sud-
occidentale poverissima, notevolmente
esposta agli influssi dell'Occidente gra-
zie al porto di Canton. Il fondatore del
movimento, Hong Xiuquan, era entrato
in contatto con i missionari cristiani, e
sulla base di una visione mistico-religio-
sa aveva fondato la nuova dinastia del
Taiping Tianguo, incentrata su un siste-
ma di vita comune e di comunione di
tutti beni. Dentro questo sistema i dirit-
ti delle donne erano stati valorizzati: es-
se potevano scegliere liberamente il pro-
prio sposo, girare da sole per le strade,
sostenere gli esami per diventare funzio-
nari e svolgere gli stessi lavori degli uo-
mini a parità di retribuzione. I Taiping
abolirono il bendaggio dei piedi, il con-
cubinaggio e la tratta delle donne. Per-
misero a quest'ultime di entrare nell'e-
sercito per combattere le truppe impe-
riali e, quando il Regno dei Taiping crol-
lò, alcune di loro preferirono morire in
battaglia piuttosto che tornare alla pre-
cedente vita di schiavitù. La promulga-
zione della "Legge sulla Terra", che
espropriava i grandi proprietari terrieri
e che ripartiva le terre per nucleo fami-
liare, tenuto conto del numero dei mem-
bri che lo componevano (incluse le don-
ne), nonché l'abolizione del commercio
privato, contrastavano con gli interessi
dei feudatari manchu e dell'autocrazia
imperiale. Questi, sostenuti dalle poten-
ze occidentali, preoccupate a loro volta
per i danni che il disordine diffusosi in
Cina aveva arrecato alle loro attività
commerciali, li attaccarono, soffocando
così nel sangue "il Celeste Impero". Non-
ostante l'eroica lotta, gli "Adoratori di
Dio" non vinsero i feudatari manchu e
gli interventisti stranieri, ma scossero le
basi del sistema feudale su un ampio
territorio della Cina e rappresentarono
un'importante tappa storica della lotta
antifeudale, determinando inoltre tra le
masse popolari il risveglio della co-
scienza nazionale che sfociò poi nella
rivoluzione del 1911.
Similmente le donne parteciparono
con grande determinazione alla rivolta
dei Boxer contro gli stranieri accusati di
depredare la Cina, a causa della corru-
zione e della debolezza del governo. Le
donne dei Boxer erano organizzate in
reparti militari femminili suddivisi per
colore in base all'età e/o allo stato civi-
le (lanterne rosse: donne giovani e nubi-
li; lanterne bianche: donne sposate; lan-
terne verdi: vedove; lanterne nere: don-
ne anziane), ciascuno con compiti di-
versi: spionaggio, sabotaggio, cura dei
feriti. Nel giugno del 1900, gli Yihetuan
(o Boxer) si unirono all'esercito imperia-
le, quando l'Imperatrice Cixi dichiarò
guerra ai Giapponesi e agli altri stati
occidentali. Ma l'alleanza delle otto po-
tenze straniere, che occupavano tredici
delle diciotto regioni cinesi, sconfisse l'e-
sercito imperiale, e le conseguenze della
guerra furono per il paese il pagamento
di una notevole indennità, la concessio-
ne agli stati stranieri del diritto di far ri-
siedere proprie truppe in territorio cine-
se e la punizione dei principali esponen-
ti dei Boxer.
All'inizio del XX secolo si era ormai
compiuto il processo di trasformazione
della Cina in semi-colonia delle potenze
imperialiste. Malgrado ciò, la progressi-
va e forzata apertura dell'Impero cinese
verso l'Occidente, favorì il varo di alcu-
ne riforme politiche e sociali. Quella ri-
guardante il sistema educativo ebbe un
ruolo fondamentale nel percorso d'e-
mancipazione femminile. Dal 1905 nel
paese erano sorte numerose scuole stra-
niere gestite da missionari, gradualmen-
te aperte anche alle donne cinesi, per lo
più ragazze appartenenti a ricche fami-
glie. La scuola fu per loro il campo di
battaglia della rivolta femminile contro
la tradizione confuciana. Questo primo
movimento femminile, favorito dalla
penetrazione di modelli culturali occi-
dentali, aveva come suo epicentro la ri-
vendicazione di alcuni diritti fonda-
mentali: accesso all'istruzione, libera
scelta del proprio sposo, possibilità d'in-
traprendere affari e di possedere pro-
prietà personali, libertà di movimento,
riconoscimento di un ruolo che non fos-
se solo quello di mogli e madri. Il con-
tatto di queste giovani della borghesia
con gli studenti oppositori del trabal-
lante Impero cinese fece sì che il piano
d'emancipazione della donna fosse nel
tempo sempre più intrecciato con la lot-
ta per l'affermazione della Repubblica
prefigurata da Sun Yat-sen. Molte furo-
no all'epoca le cinesi che aderirono ad
Primi passi verso i diritti
Cina / prima parte
Cristina Carpinelli
Imperatrice Cixi Ch'ing China Qiu Jin
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