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Numero 2 del 2008

Politiche scomode


Foto: Politiche scomode
PAGINA 32

Testi pagina 32

febbraio 2008 noidonne32
Ad Aurangabad dobbiamo liberarela stanza d'albergo alle cinque del
mattino. La ragione è che è in arrivo il
treno notturno da Mumbay sempre stra-
colmo di pellegrini in visita alle sacre
grotte buddiste di Ajanta ed all'antico
sito indù di Ellora.
Che alzataccia! Ma non siamo i soli,
qualche monaco buddista è già in corti-
le a preparare il thé su un fuocherello
improvvisato. Questo albergo modestis-
simo e piccolo ha dato anche ospitalità
ad una quarantina di monaci in visita
alle grotte sacre. Sono stati sistemati al-
la meglio nell'ampio camerone adiacen-
te al terrazzo che porta al tetto, dormo-
no a terra su stuoie. Gli umili alberghet-
ti accanto al nostro sono stracolmi di
pellegrini, alcuni dormono nei cortili
avvolti nel solito telo. È una marea di
monaci e famiglie con bambini prove-
nienti dal Tibet. Per loro è un pellegri-
naggio molto importante, che richiede
sacrifici: prima visitano il Dalai Lama a
Dharamshala e poi vengono qui per
completare il percorso religioso da bra-
vi buddisti.
È ancora buio e c'è solo la luna a il-
luminare tutto poiché a quest'ora la cor-
rente elettrica manca sempre. L'autista
che ci ha guidato ai siti fuori città in
questi giorni scarica delle persone e, ve-
dendoci, insiste per invitarci a casa sua.
Forse è un po' presto per una vista di
cortesia alle cinque del mattino, ma an-
diamo ugualmente.Raggiungiamo un
quartiere periferico immerso nell'oscuri-
tà, non siamo più abituati a muoverci
in una città quasi completamente buia.
Qui il problema energetico è molto sen-
tito, la corrente elettrica viene interrotta
per fare funzionare alcune fabbriche. La
casetta è decorosa ed in un angolo si
nota subito un altarino con immagini
sacre della religione induista. La moglie
ci accoglie con una candela in mano,
insieme ai due figli: una bella ragazzina
ed un giovanotto sui venti anni. Ci vie-
ne offerto riso, yogurt, frutta, thé. La si-
gnora sorride e resta in disparte senza
parlare, insieme alla figlia. L'autista ci
spiega che con il suo lavoro - anche se
l'auto non è sua - è riuscito a dare una
discreta istruzione ai propri figli. Il ra-
gazzo parla francese e aiuta il padre,
mentre la ragazzina frequenta le scuole
superiori.
Prima del nostro commiato madre e
figlia si ritirano alcuni minuti e ricom-
paiono vestite con sari coloratissime ed
adorne di collane. L'aria attorno a noi si
fa profumata, sono le lunghe ghirlande
di fiori che ci vengono offerte. La madre
recita delle nenie propiziatorie per il
lungo viaggio che ci apprestiamo ad in-
traprendere, poi ci abbraccia. Siamo
commossi per l'inaspettata accoglienza.
Ci attendono chilometri di strade
dissestate in una pianura arsa dal sole,
siamo nella grande regione del Maha-
rashtra. Secchi cespugli sono l'unico ci-
bo per piccoli greggi di capre guidate
quasi sempre da bambine e bambini.
Poi finalmente le strade migliorano. In-
contriamo coltivazioni di mais, canna
da zucchero, soia, grano e cotone. Nei
campi: donne e ancora donne al lavoro,
riconoscibili in lontananza dalle sari
colorate; scarsa automazione in agri-
coltura, qualche vecchio trattore qua e
là. È l'India dei villaggi sviluppatisi lun-
go le arterie principali. File di camion
trasportano di tutto. Alte colline bian-
che si intravedono all'orizzonte. Sono
enormi concentrazioni di cotone il cui
raccolto è terminato da poco.
È una bella campagna, in alcune zo-
ne è più lavorata, in altre è brulla, la-
sciata alla pastorizia. Le casupole sono
quasi sempre capanne di paglia, le mi-
gliori di mattoni rossi fatti a mano dal-
le donne, come ci capiterà di vedere.
Si intuisce che è una popolazione la-
boriosa ed in via di sviluppo.Strade e
pompe di benzina sono in costruzione,
ma il terzo mondo è sempre lì e fa ca-
polino a volte in modo più evidente e
con punte di povertà stridenti.
Il verde aumenta, come pure le mac-
chine agricole, ecco pozzi e invasi di ac-
qua. Bellissime risaie allineate a forma-
re una geometria perfetta. E ancora
donne e donne chine nell'acqua. Incro-
ciamo mercatini di verdure e frutta bel-
lissima. Sono soprattutto loro, le donne,
a tenere questi piccoli commerci.
Penso che l'attuale rapido sviluppo
dell'India passi anche attraverso il so-
stegno di questa fondamentale econo-
mia rurale tutta al femminile. È un pae-
se in cui è in continua crescita il feno-
meno dell'immigrazione dalle campa-
Un’alba nel Maharashtra
Diario dall’India / seconda tappa
Katia Graziosi
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