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Numero 11 del 2009

Sex love & ...


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Testi pagina 32

novembre 2009 noidonne32
“Nell'arte c'è sempre una scintilla diribellione", osserva Shirin Nes-
hat, in un incontro per "Torino Spiritua-
lità". La vincitrice del Leone d'Argento a
Venezia con un film intenso, "Donne
senza uomini", si è imposta nel panora-
ma internazionale con potenti ritratti
femminili. Attraverso fotografie e film di
grande bellezza ha tracciato un'imma-
gine di donna capace di azioni poeti-
che, ma anche di efficaci ed energiche
iniziative politiche. Dal 1999 vive negli
Stati Uniti, dove collabora con il con-
nazionale Shoja Azari, dotato di uno
spiccato talento vocale e cinematografi-
co. Precisa Shirin - giovane donna mi-
nuta e delicata, dall'eterea ed elegante
grazia - che ha dedicato la sua vittoria
al festival al popolo iraniano e che solo
in qualità di artista intende parlare del
Disinganno e della Spiritualità, temi
della manifestazione.
"Non c'è nessun artista iraniano
esente da un elemento politico. I gover-
ni hanno controllato le nostre vite. Con
i timori, le responsabilità, le ansie so-
ciali che ci assediano, è difficile mante-
nere un distacco. Mi sento vicina all'I-
ran e in questa vicinanza trova il signi-
ficato delle mia vita. La Spiritualità è
parte della nostra tradizione poetica,
ricca com'è di metafore e di allegorie
ispirate dalle dittature che hanno impo-
sto il silenzio. Il Disinganno nasce dal
fallimento dei risultati dopo le speranze
di un riconoscimento dei diritti. Ma la
delusione, che non è solo degli iraniani,
ha infuso il coraggio della lotta. Come
molti connazionali della diaspora - sei,
sette milioni di persone vivono fuori do-
po la rivoluzione - siamo stati provati
anche noi dall'esperienza di non avere
più una casa e un luogo a cui fare ritor-
no". Shirin e Shoja, che si sono trovati
all'incrocio di due culture in una guerra
ideologica e politica, hanno lavorato in-
sieme alla ricerca di una visione del lo-
ro paese e della loro gente all'interno
della cultura americana. "In questa co-
struzione non si può prescindere dalla
connotazione politica, dalle notizie e
dalle immagini che ci arrivano dall'Iran
e dagli artisti. La loro produzione è ibri-
da e la loro visione, date le restrizioni, è
ridotta, ma è ricca di fermenti che affio-
rano dal loro linguaggio simbolico. An-
che la mia visione è una fiction, una te-
stimonianza allegorica, non in chiaro. I
miei film non possono essere visti e nes-
suno della troupe può tornare. Per il go-
verno sono un agente per la CIA del sio-
nismo. L'artista è considerato la più
grande delle minacce, perché è quello
che a voce alta sfida la teocrazia e il ri-
gore. E gli artisti esterni fanno sì che il
messaggio arrivi più forte e diretto". Che
dire di Shirin e le donne? "Ogni video ri-
flette qualcosa di me. Mi sento molto vi-
cina alla lotta emotiva delle donne, che
in Iran dove tutto è dettato dall'uomo,
non sono né vittime né oppresse, ma
elementi importanti di una società che
sorprende per la sua forza. Il sostegno
alle donne iraniane deve allargarsi a
tutto il popolo, senza trascurare il senti-
re degli studenti e di una fascia aperta
della società. Se noi iraniani perdiamo,
le ripercussioni si sentiranno in tutto il
mondo. L'occidente si preoccupa solo di
questioni nucleari. Per l'Iran deve esser-
ci una lotta globale internazionale. l'I-
ran ha una lunga storia, è una nazione
cosmopolita, complessa. Oggi guarda al
futuro perché ha una cultura giovane,
moderna che ha bisogno di sostegno e
attenzione. Democrazia, libertà e auto-
determinazione sono però sempre stati
compromessi dall'intervento occidenta-
le. Davanti alla sfida aperta all'occi-
dente di Ahmadinejad, il mondo deve
rispondere con il sostegno al popolo ira-
niano, ma non con sanzioni e distruzio-
ne".
Con distaccata e ferma modestia, si
esprime un'altra iraniana, Jamileh Kadi-
var, giornalista ed ex deputata riformi-
sta. Sul tema della Disillusione porta la
testimonianza dei brogli sulla cui scia
sono fluite le manifestazioni dell'Onda
verde, una formazione politica nata do-
po la contestata rielezione di Ahmadi-
nejad. Nelle sue affermazioni appare
cauta. Vive in Iran è lì l'attendono quat-
tro figli, il fratello Mohsen Kadivar teo-
logo riformatore e il marito Ayatollah
Mohajerani, ex ministro della cultura
sotto Khatami. Sembra più giovane dei
suoi 46 anni e al contrario di Shirin Nes-
Iran
L'Onda verde che non si arresta
Mirella Caveggia
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