Numero 8 del 2010
Idee in viaggio
Testi pagina 32
30 noidonne | luglio-agosto | 2010
na festa. Il gioco del calcio e i Mon-
diali che mettono a confronto le
squadre più forti di tutto il mondo,
dovrebbero essere solo una festa.
Lo sport dovrebbe essere solo e
soltanto una festa, uno strumento,
un mezzo per stare bene. E invece risulta
che durante i Mondiali di calcio, come du-
rante tutti i grandi eventi sportivi (e non
solo) sin dalle prime Olimpiadi classiche
di Atene, portano con se un fenomeno ne-
gativo che colpisce la dignità e di cui sono
vittima le donne.
Si tratta del fenomeno della tratta fina-
lizzata allo sfruttamento sessuale e alla prostituzione
forzata delle donne. Secondo gli studi e le osservazioni
di organismi internazionali, come l’OIM Organizza-
zione Mondiale delle Migrazioni ed altre agenzie delle
Nazioni Unite, ci sono tre principali forme di traffico
criminale: donne, droga armi. Quella degli esseri umani
e delle donne nello specifico ha il triste primato in que-
sta lista.
La cosa che più angoscia è l’associazione fra eventi
che appunto dovrebbero essere solo un momento di
gioia e passione sportiva. Invece per migliaia di donne,
e soprattutto ragazze minori, a volte vere e proprie
bambine e bambini, rappresenta l’entrata
in un mondo di sfruttamento, umiliazione,
brutalità. Forme inaccettabili di vecchia e
nuova schiavitù.
Il Sudafrica e la regione dell’Africa Au-
strale - che ha ospitato con orgoglio per
conto di tutti i popoli del continente afri-
cano - l’edizione 2010 dei Mondiali di cal-
cio, sono teatro da anni della traffico di
esseri umani. Dunque sarebbe sbagliato
dire che il fenomeno si è affacciato solo a
causa di questa manifestazione sportiva.
Purtroppo però si può affermare e con co-
gnizione di causa, che in vista dell’arrivo
di 500.000 persone tra tifosi, appassionati, calciatori e
staff delle squadre nazionali di tutto il mondo, il “mer-
cato” delle organizzazioni criminali che gestiscono il
traffico di esseri umani, si è immediatamente attivato
per presentarsi pronto all’appuntamento generoso di
opportunità di speculazione e guadagni da capogiro.
A denunciarlo con estrema serietà e attenzione una
rete, la WLSA (Women and Law in Southern Africa) che
opera per i diritti delle donne a livelli regionale e nei sin-
goli paesi. In particolare la WLSA del Mozambico, pae-
se che vede una tradizionale emigrazione verso il Su-
dafrica, soprattutto di uomini destinati a lavorare nel-
UISP
e i Mondiali di calcio
UNA RETE CONTRO LA TRATTA
“Se la mia squadra vince non festeggio comprando una schiava”.
è lo slogan della campagna di prevenzione contro la tratta
e lo sfruttamento sessuale lanciata in Italia e rivolta ai tifosi
UM
ON
DI
di Raffaella Chiodo Karpinsky*
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