Numero 6 del 2015
Cibo ribelle - Speciale donne arabe
Testi pagina 32
30 Giugno 2015
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LA GUERRA
CONTRO
L’INSIDIA
MENTALE
di Alessandro Politi
se Le donne non sono Libere, gLi uomini
restano dei sudditi sottomessi aL tiranno
con iL triste priviLegio di essere i kapò
famiLiari. iL probLema non è iL veLo, ma come
garantire i diritti riformando La sharia
Si parla molto in questi mesi di guerra contro l’I-SIS con un’impressionante regolarità che risale almeno ai tempi dell’infausta Guerra al Terrore. E giù droni, spie, bombe, assassini ed operazioni
speciali. Un circo già visto e di limitata utilità strategica,
nonostante il costo di vite, feriti, coraggio e ferocia.
Dawla (il vero nome di ISIS, significa Lo Stato) mi ricorda
un testo di una donna famosa perché incarna esattamen-
te due caratteristiche di un suo scritto celebre “La rabbia
e l’orgoglio”. Difficile dimenticare le sue sprezzanti parole
verso la cultura araba, riprese coi gesti dei polverizzatori di
civiltà ritenute “aliene” ed “impure”.
La guerra che invece va condotta, una guerra innanzitutto
mentale, intellettuale e concettuale è contro l’insidia che
si annida negli spiriti quando si parla di questi problemi,
dimenticando la sostanza di grande strategia per la costru-
zione di un futuro degno nel Golfo, nel Levante, in Nordafri-
ca e nel Mediterraneo intero.
Se le donne non sono libere, gli uomini restano dei sudditi
sottomessi al tiranno con il triste privilegio di essere i kapò
familiari.
Il problema non è il velo in tutte le sue forme, il problema
è come garantire i diritti riformando la sharia. Lasciamo da
parte i testi sacri, sin troppo manipolati da spregiudicati
politici di ogni colore religioso ed andiamo alla sostanza
giuridica dei diritti. Esiste lo stato di diritto, con o senza il
grande dio trascendente? È una questione bruciante an-
che in Israele.
Che futuro hanno le donne, visto che invece l’ISIS le vuole
schiave e sottomesse, i regimi moderati le vogliono pre-
sentabilmente sottomesse e le democrazie opulente ed in-
debitate le vogliono incatenate a flessibilità produttive che
se ne infischiano di ogni diritto ed umanità, ma ben vestite,
sessualmente liberate e sorridenti?
La guerra non è per un pezzo di terra, ma per una vita
degna di essere vissuta. Il resto sono salvinate d’accatto.
Alessandro Politi
analista strategico. ha diretto l’osservatorio scenari strategici
e di sicurezza di nomisma. saggista ed editorialista, collabora
con le principali testate nazionali ed estere. è consulente del
governo italiano e del copasir.
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