Numero 4 del 2016
Europa (in)difesa. Barriere politiche e culturali
Testi pagina 32
30 Aprile-Maggio 2016
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Interviste e testo di Silvia Vaccaro
Da quando cinque anni fa è scoppiata la guerra in Siria, le pagine dei giornali occidentali si sono riempite dei volti fieri delle combattenti curde. Lo stupore iniziale dei giornalisti e del pubblico per queste giovanissime
in mimetica e scarpe da ginnastica si è trasformato talvolta in
curiosità eccessiva, in un sentimento lontano da una profonda
consapevolezza dell’orrore della guerra. D’altro canto, però, è
anche grazie all’interesse nato attorno a loro se la causa cur-
da, ignorata per decenni, adesso è conosciuta in tutto il mon-
do. A partire dal 1923, quando il Kurdistan fu diviso a tavolino
e i suoi pezzi furono inglobati all’interno di Turchia, Siria, Iraq e
Iran, i curdi hanno subito ovunque deportazioni, intimidazioni,
violenze e mutilazioni culturali. Da quel momento infatti si affer-
mò con forza l’ideologia degli stati nazionali a base etnica, che
riteneva le minoranze un pericolo. I curdi persero diritti, lavoro,
proprietà, e i Governi vararono politiche di assimilazione vio-
lenta, pulizia etnica e trasferimenti coatti.
“Noi vogliamo vivere in autonomia e insieme alle altre mi-
noranze. Non vogliamo uno stato etnico. Vogliamo con-
tinuare a vivere come abbiamo sempre fatto insieme a
cristiani, turcomanni, aziri, armeni, ebrei. La nostra è una
terra per tutti. È questo che dà fastidio”, aveva dichiarato
sulle pagine di questa rivista ormai un anno fa Nilufer Koc,
co-presidente del KNK, il Congresso Nazionale Kurdo, or-
ganismo che raggruppa tutti i partiti curdi nei quattro Stati.
Invece di migliorare però, a causa della guerra, in questi
ultimi cinque anni la vita dei curdi è peggiorata. È pro-
prio il KNK a denunciare gli omicidi che avvengono quasi
quotidianamente in Turchia nelle città di Cizre, Diyarbak?r,
Silopi e Nusaybin. Dall’agosto 2015 si contano più di 700
IL PROTAGONISMO
DELLE CURDE
DILAR DIRIk e ALA ALI, entrambe curde ma di origini diverse per storia politica
ed età anagrafica, raccontano il ruolo centrale delle donne curde nelle zone
più calde e martoriate del medio oriente
Foto e ricerca immagini e dati di Delia Merola
IL POPOLO DEI CURDI
I curdi, stimati tra i 25 e 35
milioni, sono il quarto gruppo
etnico più numeroso del Medio
Oriente. La loro storia si colloca
geograficamente a cavallo di
quattro stati a seguito dei confini
tracciati dalle potenze occidentali
nel 1923 con il trattato di Losanna.
In Turchia rappresentano circa
il 16 per cento sul totale della
popolazione, in Siria il 9 per cento,
in Iraq il 17 per cento e in Iran il 10
per cento.
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