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Numero 3 del 2007

Mimosa e non solo


Foto: Mimosa e non solo
PAGINA 31

Testi pagina 31

Arriva dai Paesi dell'Est come turista e in pochi
giorni è una clandestina senza identità. Si prende
cura dei nostri anziani, dei malati e senza di lei il
nostro sistema sanitario sarebbe ormai al collasso,
ma è una figura fragile. Chi sono le "badanti"? Co-
me far emergere un fenomeno sommerso così diffu-
so? Come salvaguardare la qualità di un lavoro
indispensabile, l'integrazione sociale delle donne
che lo svolgono e al tempo stesso i bisogni e l'eco-
nomia delle famiglie?
Sono in gran parte straniere le "assistenti familia-
ri", definite comunemente con il termine poco ap-
propriato di "badanti", occupate nell'assistenza di
anziani e di persone non autosufficienti. Una marea
di 500mila o forse 700mila donne (le cifre in questo
caso non sono ufficiali così come il fenomeno in gran
parte sotterraneo, complesso quanto molto diffuso)
che si è estesa in ogni luogo d'Italia, dal più piccolo
paese alla più grande metropoli, ha fatto ingresso
nelle nostre case e si prende cura di noi, delle nostre
famiglie, dei nostri anziani. Senza di loro oggi nel no-
stro Paese il sistema di assistenza sarebbe in seria
crisi. La maggior parte di loro proviene dall'Est Euro-
pa e arriva in Italia regolarmente con un visto turi-
stico che dura pochi giorni. In genere sono alla pri-
ma esperienza lavorativa e restano in media un anno
nel nostro Paese. Il tempo di accantonare un gruz-
zolo che servirà a tamponare le difficoltà per le qua-
li sono state costrette a partire, poi fanno rientro a
casa. Secondo i dati raccolti
circa la metà di loro sarebbe
clandestina, ricattata e sfrutta-
ta da organizzazioni illegali
prive di scrupoli che guadagna-
no sul traffico "di cura". Le altre
sono contattate attraverso co-
noscenti o parenti ma solo per
una minima parte di loro il
contatto con le famiglie avvie-
ne mediante un servizio pub-
blico o un'agenzia. Il lavoro è
molto duro e chiede spesso
un'assistenza continua agli an-
ziani e ai malati, 24 ore su 24,
in cambio di 700/800 Euro
mensili. E quando si perde il la-
voro si perdono anche la casa e
i mezzi per vivere. Alcune Re-
gioni hanno ratificato formal-
mente la figura dell'assistente
familiare. Su questa base già da
tempo in Italia si stanno svol-
gendo esperienze significative
per sostenere le famiglie nelle
spese legate al carico di cura,
per l'avvio di percorsi formativi
rivolti alla qualificazione del lavoro
delle assistenti familiari e di proget-
ti finalizzati a sollevare dall'isola-
mento le donne che svolgono que-
sta attività. Ed è recente il riconosci-
mento della figura per contratto - in
via di definizione mentre chiudiamo
il servizio - e l'impegno della mini-
stra Rosy Bindi ad istituire un Fondo
nazionale non autosufficienza per
sostenere le spese delle famiglie. Il
fenomeno richiede tuttavia ulteriori
approfondimenti e scelte che vanno
ad intrecciare ambiti politici diffe-
renti, dal sociale al lavoro a quello
dell'immigrazione. In queste pagine
apriamo su questi temi un'ampia ri-
flessione.
noidonne marzo 2007 31
da badanti
ad assistenti
familiari
servizio di
Daniela Ricci e Catia Iori
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