Numero 11 del 2008
L'inverno dei diritti
Testi pagina 31
di Reais per la ridefinizione di tutti i si-
stemi di amministrazione locale del ci-
clo dell'acqua e dei rifiuti, da un lato
spingendo verso una forte responsabiliz-
zazione a livello locale, dall'altro man-
tenendo una stretta collaborazione a li-
vello centrale. Questa approccio nella
gestione dell'acqua, che si potrebbe de-
scrivere come un sistema tra virgolette
'consortile', di gestione integrata e asso-
ciata, sottolinea che l'acqua è una risor-
sa comune le cui linee di difesa vanno
definite a livello "strategico" (governati-
vo) e gli usi gestiti a livello di "azioni"
(locale).
In terzo luogo, affiancare i governi
dei Paesi in via di sviluppo per organiz-
zare i sistemi amministrativi e per do-
tarsi di strumenti legislativi e gestionali
che permettano un efficace intervento
sul territorio.
Rispetto alle soluzioni, ci sono delle
criticità prevedibili?
Quello dell'acqua è un ciclo chiuso:
si preleva, si consuma, viene trattata e
restituita all'ambiente o riutilizzata. La
gestione della risorsa idrica ha dei costi,
per ottimizzare i quali ogni amministra-
zione individua differenti strategie a se-
conda delle specifiche esigenze. Potrei
portare la testimonianza di un collega
palestinese che, in un seminario, eviden-
ziò quali punti critici non tanto, come ci
si potrebbe aspettare pensando al con-
flitto israelo-palestinese, questioni poli-
tiche, geografiche o altro, ma piuttosto
la carenza in termini normativi dell'am-
ministrazione palestinese e la mancan-
za di leggi che consentano, ove e quan-
do necessari, interventi idonei che offra-
no strumenti appropriati.
Il problema dell'acqua è complesso,
per questo è importante affrontare la
questione su scala mondiale, ma è al-
trettanto determinante intervenire a li-
vello locale.
noidonne novembre 2008 31
una donna, dottore di ricerca in ingegneria idraulica
e ambientale, dirige dal 2005 HYDROAID la Scuola
Internazionale dell'Acqua per lo Sviluppo
Facile è versare l'acqua.
Difficile è raccogliere
l'acqua versata
Sara Parker (Resp.Relazioni Esterne Hydroaid) ha riunito professioniste
giunte da Libano, Afghanistan, Autorità Palestinese, Algeria, Armenia e Gha-
na. "Quando concepii l'idea del dibattito su 'Le portatrici d'acqua del Terzo
Millennio' (nonché la mostra 'La fatica delle Donne alla Ricerca dell'Acqua', in
occasione della Tregua Olimpica 2005), ho proprio pensato alla fragilità e nel
contempo alla forza di queste creature, spesso paradossalmente ai limiti del
diritto sociale, e nel contempo perno intorno al quale ruota l'ordinamento
delle società di molti paesi al mondo,
spesso di impronta matriarcale. Cosa c'è di
più ingiusto del non riconoscimento mo-
rale di chi offre la vita due volte rischian-
do la propria? La donna dona la nascita ai
propri figli, e attraverso il parto, e andan-
do a raccogliere l'acqua, percorrendo deci-
ne di chilometri al giorno in condizioni di
grave insicurezza. Il binomio vita-morte si
ripropone spesso in modo tragico, secon-
do una logica ed una visione occidentali;
assume invece una pacatezza e una sag-
gezza eloquenti, ma silenziose e stoiche, seguendo la logica dei paesi del sud
del mondo." Le chiedo cosa si dovrebbe trasmettere alle nuove generazioni
"Mi viene in mente un detto cinese: Facile è versare l'acqua. Difficile è racco-
gliere l'acqua versata. Forse riassume la necessità di un'urgenza e di un sen-
so di responsabilità verso il quale siamo tutti chiamati, presto o tardi. E pri-
ma di tutto ciò, imparare ad amare la Vita
e chi la dona: le Donne. Recita un adagio
ebraico: Chi ha timore della Vita, non te-
me la Morte. Chi ha fatto la guerra si ri-
corda di quando si faceva la coda alla fon-
tanella. Non si tratta solo di un problema
idrico, ma culturale; il punto fondamenta-
le è imparare (e insegnare) il rispetto di
tutte le norme che ci permettono di vive-
re bene. Quindi, non solo non sprecare
l'acqua, ma anche non sprecare il cibo, ap-
prezzare quello che si ha e fare le giuste
economie. Avere una nuova coscienza implica partire dalle cose pratiche e
superare l'esasperazione che ci porta ad avere il bicchiere d'acqua minerale
trasportato su ruota... Nel mondo di oggi si vive con ritmi tali per cui l'acqua
è solo uno dei problemi. Bisognerebbe ridimensionare le velleità, i bisogni
non primari ". Perchè è fondamentale il ruolo delle donne nella gestione del-
le risorse idriche nei paesi in via di sviluppo e in generale? "E' certo che è fon-
damentale un'azione sinergica che si sviluppi su più livelli per cercare di da-
re una risposta alla crescente crisi idrica mondiale. Ciò nondimeno il ruolo
delle donne si esprime su di un piano superiore, essendo esse portatrici di
una consapevolezza profonda. Consapevolezza che deriva dalla sacralità del-
la vita che portano in seno. A monte delle loro scelte non ci sono logiche di
potere, né di speculazione o di controllo del territorio. Le donne sanno cosa
c'è dietro un raccolto, dietro un bicchiere d'acqua: la vita dei propri figli e del-
le proprie figlie".