Numero 11 del 2009
Sex love & ...
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ne della giornalista Politkovskaya e ha
sollevato qualche preoccupazione sul
fatto che tale inchiesta non fosse svolta
in piena autonomia dai condiziona-
menti politici del governo. La Commis-
sione ha scritto una lettera a Putin tre
giorni prima della ricorrenza della mor-
te di Anna Politkovskaya, riferendo che
il mondo accusava il Cremlino di non
essere in grado di proteggere la libertà di
parola: "In Russia e in tutto il mondo, i
leader e i cittadini si aspettano un'inda-
gine diligente, trasparente e libera da
pressioni politiche. Finora, i segnali non
sono affatto incoraggianti", ha afferma-
to il direttore esecutivo della Commis-
sione, Joel Simon. La Commissione ha
chiesto perché l'inchiesta è stata tenuta
segreta da Putin (i nomi di molti degli
arrestati non sono stati resi noti) e ha
criticato il fatto che un procuratore, il
cui lavoro sul caso era stato elogiato
dalla famiglia della Politkovskaya, fos-
se stato rimosso dal suo incarico. Nella
lettera si chiedeva, inoltre, come mai i
funzionari russi avevano diffuso la teo-
ria, secondo cui Anna Politkovskaya sa-
rebbe stata assassinata da nemici stra-
nieri con l'obiettivo di destabilizzare il
Paese. Nel mese di agosto 2007 le auto-
rità giudiziarie russe hanno arrestato 11
persone. Il procuratore generale Yuri
Chaika sospettava che la Politkovskaya
fosse stata uccisa da un gruppo del cri-
mine organizzato, che comprendeva
funzionari in servizio ed ex ufficiali di
polizia. Ma la CPJ ha sostenuto che
Chaika non ha rivelato i nomi dei so-
spetti, non ha spiegato il loro presunto
ruolo nell'omicidio e non ha dato alcu-
na prova che confermi la tesi, secondo
cui l'omicidio sarebbe stato architettato
da nemici d'oltremare. I pubblici mini-
steri hanno dichiarato che l'assassinio
della Politkovskaya è probabilmente le-
gato ai suoi reportage. La giornalista
era attivamente impegnata nel denun-
ciare gli abusi da parte dei soldati fede-
rali in Cecenia e nelle vicine regioni del-
la Russia. "Proseguire le indagini con
successo dimostrerebbe l'impegno del
governo ad invertire il primato d'impu-
nità della Russia riguardo agli omicidi
compiuti verso i giornalisti e a protegge-
re gli organi di stampa - è una promes-
sa che Voi avete fatto durante l'annuale
conferenza stampa tenutasi al Cremlino
il primo febbraio 2007", ha scritto Joel
Simon a Putin.
Il 5/8/2009 si è riaperto il processo
sul caso Politkovskaya. Tuttavia, "que-
sto processo si è dimostrato una farsa".
Così si sono espressi i figli di Anna Po-
litkovskaya, insieme con il loro avvoca-
to Anna Stavitskaya, che hanno visto
respinta da parte del tribunale di Mosca
la loro richiesta di rinviare gli atti alla
procura e di riaprire l'inchiesta, allo sco-
po di unificarla con quella sui mandan-
ti e sull'esecutore materiale dell'assassi-
nio. Tale decisione "dimostra una sola
cosa, e cioè che lo Stato non desidera
assolutamente far luce sul delitto", han-
no denunciato i figli della Politkovskaya
in una lettera aperta pubblicata il 10
agosto sulla prima pagina della Nova-
ya Gazeta, il giornale per il quale scri-
veva la madre. A questo punto, "noi
non riteniamo più necessario partecipa-
re a questo show", hanno concluso i due
giovani. Hanno, tuttavia, sottolineato
di voler seguire attentamente le udienze
del nuovo processo per "non consentire
che la speranza di far luce sul delitto
venga definitivamente sepolta". Il nodo
da sciogliere sta, in ogni caso, sostengo-
no i familiari della Politkovskaya, non
nei vari processi uno-bis ecc. il cui risul-
tato può essere sempre lo stesso, quanto
nel rivedere completamente l'indagine
piena di lacune, depistaggi e fughe di
notizie, che finora hanno portato alla
sbarra solo pesci piccoli. La famiglia
della Politkovskaya ha sostenuto la ne-
cessità di una nuova inchiesta, temendo
che la ripetizione del processo non
avrebbe portato a nulla di nuovo, poi-
ché impediva d'individuare oltre all'ese-
cutore materiale anche il mandante del
delitto. Il 3 settembre un colpo di scena:
l'Alta Corte russa ha deciso di rinviare
alla procura gli atti del processo sulla
morte della giornalista, accogliendo le
richieste dei familiari della vittima. Ha,
infatti, ritenuto fondate le ragioni ad-
dotte per unire il procedimento a carico
dei quattro imputati con l'indagine nei
confronti di Rustam Makhmudov, fra-
tello degli altri due Makhmudov e pre-
sunto killer, finora latitante, di altre
persone non ancora identificate. I giudi-
ci hanno sostenuto che esaminare il ca-
so separatamente dall'altro avrebbe po-
tuto compromettere l'imparzialità della
sentenza. fine
l'omicidio di Zarema Sadulayeva e del marito Alik Dzhabrailov di
"Let's Save the Generation", ong che assiste giovani emarginati,
potrebbe essere collegato al nuovo processo di Anna Politkovskaya