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Numero 2 del 2009

Se 60 anni vi sembran pochi provate voi a lavorar...


Foto: Se 60 anni vi sembran pochi provate voi a lavorar...
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Testi pagina 31

noidonne febbraio 2009 31
ca Ceca, Ungheria, Macedonia, Roma-
nia, Serbia e Slovacchia. In questi paesi,
tre quarti di Rom non completano la
scuola primaria. La povertà è superiore
cinque volte al tasso degli altri cittadini
di questi stessi paesi. L'aspettativa di vi-
ta per i Rom nell'Europa centrale e meri-
dionale è di dieci anni inferiore a quella
degli altri cittadini. Doppia la mortalità
infantile nella Repubblica Ceca, Slovac-
chia e Ungheria. I bambini Rom sono
più portati ad avere deficienze vitamini-
che, anemia, malnutrizione e persino ra-
chitismo. È stato scoperto che la proba-
bilità di tubercolosi in una comunità
Rom serba è due volte e mezza superio-
re alla media nazionale. Queste ed altre
nazioni in Europa hanno bisogno di af-
frontare subito questi problemi entro il
Decennio. Un recente rapporto delle
Nazioni Unite ha descritto le condizioni
di vita dei Rom del centro-est Europa co-
me "più vicine a quelle delle popolazio-
ni dell'Africa Sub-Sahariana che non a
quelle degli standard europei". Amnesty
International e il Consiglio d'Europa
hanno più volte condannato le gravi
discriminazioni verso i Rom dell'Est. Nel
2004 l'European Roma Rights Center
(ERRC) di Budapest ha pubblicato tutti
i ricorsi presentati da donne Rom ceche,
slovacche, ungheresi, romene e bulgare.
Gli attivisti dei diritti umani sostengono
che la caduta dei regimi comunisti non
ha posto fine alla pratica delle steriliz-
zazioni forzate rivolte alle donne Rom
per il controllo della popolazione, a vol-
te offrendo soldi, bonus ("premi di steri-
lizzazione") o regali (sacchi di carbone,
elettrodomestici ecc.) per estorcere il
consenso. La questione è rimbalzata an-
che sui tavoli dell'ONU. E gli effetti co-
minciano a farsi sentire. Una coalizione
comprendente "Donne Danneggiate dal-
la Sterilizzazione", "Centro Europeo per i
Diritti dei Rom" e "Fondo Sviluppo per la
Pace" hanno lanciato una campagna
globale per offrire supporto alle donne
Rom vittime di pratiche di sterilizzazio-
ne forzata nella Repubblica Ceca, Un-
gheria e Slovacchia. La campagna è so-
stenuta dal Programma di Sanità Pub-
blica dell'Open Society Institute e dall'-
Heinrich Böll-Stiftung di Varsavia.
Le sopravvissute e i loro avvocati
chiedono ai movimenti per i diritti uma-
ni di rafforzare i loro sforzi per assicu-
rare la giustizia, e hanno iniziato dal
Women's Worlds Congress 2008, che si è
svolto a Madrid dal 3 al 9 di luglio, do-
ve è stata inclusa una tavola di discus-
sione sulle pratiche di sterilizzazione
forzata nell'Europa centrale, durante la
quale è stato deciso d'inviare lettere di
protesta contro tali pratiche eugenetiche
alle autorità della Repubblica Ceca,
Ungheria e Slovacchia, chiedendo ai ri-
spettivi governi di riconoscere l'estrema
violazione dei diritti umani perpetrata
sul loro territorio e di assicurare scuse e
compensazioni alle sopravvissute.
Sempre nel 2008, uno spot della
CCN ha annunciato che sarebbe stato
trasmesso, durante la serie "Storie mai
raccontate dal Mondo", il documenta-
rio "Processo per un bambino negato"
sulla sterilizzazione coercitiva nella Re-
pubblica Ceca. Afferma Anita Danka
dell'ERRC di Budapest: "Qualche setti-
mana fa, mi trovavo in un albergo di
Vienna. (…) Curiosa di vedere le noti-
zie, ho girato sulla CCN e quasi sono
caduta per la sorpresa. Uno spot an-
nunciava che sarebbe andato in onda il
documentario "Processo per un bambino
negato". Essendo stata coinvolta da vi-
cino nell'assistere i produttori del film a
Madrid, ero strafelice di vedere il loro
lavoro raggiungere il mondo".
Nella prima metà del 2009, il gover-
no ceco assumerà la presidenza UE, se-
guito dalla Svezia. Dieci anni fa, que-
st'ultima nazione ha deciso di fare
quanto la Repubblica Ceca non ha an-
cora del tutto fatto: ammettere che il
programma di sterilizzazione, adottato
sul suo territorio dai primi anni '30 sino
agli anni '70 per limitare la fertilità zi-
gana, ha portato all'abuso dei diritti
umani e, di conseguenza, compensare le
vittime di questa pratica. La legge ripa-
ratoria è passata tra il 1999 e il 2000.
Con questa legge, la Svezia ha ricono-
sciuto 175mila corone svedesi alle per-
sone coinvolte. Oggi, questo paese è fra
gli Stati-fautori dei diritti umani e della
giustizia. Infine, nel gennaio 2008 la
Corte Costituzionale slovacca ha chie-
sto la riapertura di un'inchiesta su tre
casi di sterilizzazione forzata nei con-
fronti di donne Rom. Con una sentenza
storica, la Corte Costituzionale ha chie-
sto alla Corte regionale di Košice di ri-
sarcire le tre donne, che erano state sot-
toposte a sterilizzazione forzata tra il
1999 e il 2002. Alle donne sono stati
accordati risarcimenti "per danni" per
50mila corone slovacche (all'incirca
1.420 euro). È stato, inoltre, introdotto
nel Codice penale slovacco il delitto di
sterilizzazione forzata.
Per saperne di più sulla condizione delle
donne Rom nell'Europa dell'Est collegati a:
http://www.romawomen.ro/index.htm
alcune organizzazioni umanitarie denunciano che nei
paesi dell'Est Europa le donne Rom subiscono ancora
questa pratica violenta contro la loro volontà
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