Numero 8 del 2016
Felicità, parliamone
Testi pagina 31
29Luglio-Agosto 2016
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LA SESSUALITÀ
AL TEMPO DI INTERNET
di Zenab Ataalla
In Egitto non ci sono programmi ministeriali sull’educa-zione sessuale nelle scuole e tanto meno è possibile parlarne apertamente in pubblico. In una società con-
servatrice il tema richiede molta riservatezza ed è interes-
sante capire il rapporto dei giovani e delle giovani egiziani
con la loro sessualità e il loro livello di consapevolezza,
oppure in quale modo ottengono le prime informazioni.
Sally Zohney cerca di rispondere a queste domande
con una ricerca, pubblicata per la
Global Information Society, in cui,
parlando dei diritti sessuali in Egitto
al tempo di internet, affronta il tema
anche da un punto di vista di gene-
re e spiega “se i ragazzi dipendono
molto da internet per acquisire in-
formazioni sui cambiamenti portati
dalla pubertà, le ragazze si affidano
alle loro madri che diventano anche
la principale fonte di informazione
sui diritti sessuali e riproduttivi”. Ma
per le ragazze non sempre è sem-
plice parlare di questo tema con le
madri e, quando anche le amiche
non sono di aiuto, internet diventa il
mezzo attraverso cui acquisire informazioni. “Le ragazze
hanno curiosità che vanno al di là dei problemi riprodut-
tivi. Vogliono conoscere i loro corpi e la loro sessualità”.
A questo punto si apre uno scenario che fa riflettere.
L’autoeducazione sessuale passa attraverso la fruizione
di materiale pornografico che, invece di educare a rela-
zioni sane, fa leva sugli stereotipi ed enfatizza il piacere
maschile, aprendo la strada al problema delle molestie
sessuali e della violenza domestica, ancora presenti nel
Paese. “I materiali pornografici rispecchiano una visione
distorta e incompleta dei rapporti ed allo stesso tempo
forniscono una visione incompleta del piacere sessua-
le, mostrando relazioni sessuali che non sono sane. E di
questo sono diretta conseguenza la violenza di genere e
la violenza domestica che rientrano in una cornice sociale
che vede la sessualità come un tabù anche per l’assen-
za di vere piattaforme di educazione per via di un patri-
monio culturale e sociale rigido - continua la ricercatrice
-. Le donne sono ritratte come oggetti a disposizione del
maschio. Ma il piacere femminile dove è? L’argomento,
pur non essendo nuovo nel discorso femminista progres-
sista egiziano, rimane ancora oggi un tabù nella società”.
E visto che internet diventa il prin-
cipale veicolo di informazione, al-
lora bisogna fare una inversione
di marcia. “Se esistono contenuti
pornografici, bisogna fornire an-
che contenuti alternativi perché
altrimenti non si può combattere
la violenza di genere e tanto meno
le future generazioni possono es-
sere educate a rapporti di cop-
pia sani e rispettosi della dignità”.
Senza, naturalmente, demonizza-
re in assoluto la rete che negli ul-
timi anni in Egitto ha permesso la
nascita e l’azione di gruppi e pro-
getti volti a combattere la violenza
contro le donne, offrendo loro assistenza ed informazioni
su come affrontare gli abusi. Sally Zohney sottolinea tut-
tavia quanto sia fondamentale il ruolo che lo Stato deve
assumere per il cambiamento della società egiziana,
anche organizzando nelle scuole laboratori ed attivando
progetti rivolti all’educazione sessuale e sentimentale.
“Le donne in Egitto hanno un disperato bisogno di capire
i loro bisogni sessuali, separatamente da quelli che sono i
bisogni sessuali degli uomini. Solo così facendo possono
rivendicare un’autonoma gestione dei loro corpi e capi-
re la differenza tra un atto sessuale consensuale ed un
atto sessuale non voluto. Fino ad allora, continueranno ad
esistere casi di violenze domestiche e casi di aggressioni
sessuali che vanificheranno ogni diritto acquisito”. b
SALLy ZohnEy, giovane attivista per i diritti civili in egitto, ha pubblicato
una ricerca sul tema della sessualità tra i/le giovani
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